Limpero del budello di tu ma

Leggo laltro giorno un trafiletto su "Il Venerdì" di Repubblica, dove il trafilettista si rammarica che, ahimè, le appena passate Olimpiadi nulla abbiano insegnato alla Cina che continua a non rispettare i diritti umani. La prima domanda da fare sarebbe "quanto sei imbecille, da uno a dieci?", ma poi mi sovviene che si parla di un giornalista, e dunque la domanda giusta è "quanto sei in malafede, da uno a dieci?" La linea di demarcazione fra imbecillaggine e malafede è un concetto che non gode di abbastanza notorietà, temo. Perché mi sa che uno dei ritornelli più cantati dei prossimi anni sarà una stanca variazione sul tema di "Addavenì bbaffone". Tutti quei figuri che, dopo il crollo del muro, hanno riposto parka e balalaika nellarmadio concedendosi giusto un cuba libre ogni tanto, adesso saranno tutti ringalluzziti: hanno dei nuovi reami fatati cui fare riferimento come terre dellanticapitalismo e dellantiamericanismo, lontane dallo stile di vita occidentale, e aggiungete pure tutti i vostri sbroc sbroc preferiti di seguito. Certo, poi laggiù si vive di merda, e si fanno fucilazioni di massa, e in condizioni da terzo mondo, ma in fin dei conti cosa volete che sia confronto a due esecuzioni in Texas dove cè nato Bush, eh?

Dizionario alla mano, questo è limpero:

"
organismo politico costituito da un insieme di nazioni e popoli diversi sottoposti a un’unica autorità che ha generalmente il titolo di imperatore".

Non siamo più in tempi di imperatori, gran ciambellani, pulitori di testuggini etc. (per fortuna), si usa il termine "superpotenza", ma resta il fatto che ci savvia verso una fase nuova in cui glimperi in giuoco sono tre: USA, Russia, Cina. Allo stato attuale, gli USA sono in difficoltà, ma si sono rialzati da crisi ben peggiori (vedi quella del 1929), non vedo perché vendere la pelle dellorso prima che sia stiantato come fanno tanti fessi.

Tornando alla deficienza di cui si parlava allinizio, la si rinviene su due piani distinti.

Internamente agli USA: cé la stolida convinzione che, se vince Obama, gli USA diventeranno qualcosa di molto simile alla Fatebenefratelli o similia. Naturalmente è falso come la statua di Giuda al museo delle cere: vinca Obama o McCain, il tratto principale degli USA, ovvero quello di superpotenza politico-militare-economica non verrà assolutamente messo in discussione. Cambierà la strategia (in particolare nella delicata questione mediorientale), sarà diverso il modo di affrontate la crisi esterna, cambierà la politica interna, questo ok. Chi crede allObama Cambiatutto è lo stesso tipo di cretino in malafede stile DAlema, Rutelli, Weltrony o GiornalistaDiRepubblicaACaso che diceva "magari tornasse Clinton…" ai tempi di Bush. Clinton suonava il sax e si faceva fare le pompe dunque era, indubbiamente, un figo, però su imperialismo e guerrismo non ha mai esitato un attimo. Ora dicono, con lo stesso spirito, "speriamo vinca Obama". Ma è una bugia che sparano così, per poter diventare filoamericani scopertamente, perché no McCain repubblicano cattivo imperialista sbroc sbroc.

Esternamente agli USA: subito dopo il crollo del muro e la fine della guerra fredda, abbiamo vissuto anni di egemonia completa USA. Immagino che a Washington tenessero docchio la Cina e la scatafasciata Russia, ma senza prevedere la loro grande esplosione in concomitanza con un periodo di crisi americano. Così è stato, invece. Attualmente la Cina, con tutti i soldi che ha prestato allAmerica, si trova in condizioni privilegiate. Vedremo come va a finire. Comunque, se una volta i babbioni si scannavano su quale fosse meglio fra modello cinese e modello russo (di comunismo), ora la cosa si ripeterà, in demenziale farsa: quale antiimperialismo sarà meglio, quello russo o quello cinese? Rivogheranno in abbondanza la frottola, gli amicici intellettuali giornalisti sgommotronic, a tutta la selva di movimentisti e movimentati, socialforum, centrosocialisti, pasionarii e più in generale illusi e babbei ottusamente antiamericanisti per sport e partito preso. Quelli della rivoluzione come hobby, insomma. Rivogare due imperi, competitori degli USA sul piano geopolitico e prontissimi a usare gli stessi mezzi (la scaramuccia georgiana ne è un esempio), per resistenze allimpero – ahaha!

Perché poi è il solito discorso: si fa presto a dire sbroc sbroc. Vedrai che nel malvagio impero dello Zio Sam puoi benissimo continuare a praticare la rivoluzione come hobby, magari anche a trasformarla in un lavoro e a camparci. Fai lo stesso negli altri due imperi: non so bene in Russia, in Cina fai di sicuro una brutta fine. La fai pure dal buon Fidèl, sai comé. Eppure meglio gli antichi regimi tibetani, meglio essere donne in Iran, meglio essere parte del plotone di fucilati cinesi, sempre meglio, ci mancherebbe, che vivere in US.

Non vi garba limpero? Sarete contenti, ora che ce ne sono ben tre. Si preannunciano colossali arrampicate sugli specchi, da parte dei rivoluzionari per hobby, per difendere unazione riprovevole se compiuta da uno dei due Imperi del Bene! Imperi che, mi pare scontato, non esiteranno a scontrarsi fra di loro per stabilire predominanze varie in diverse zone dellAsia e del Medioriente. Anzi, non mi stupirei se nel giro di qualche anno questultimo fosse in comproprietà: Impero del Male, Impero del Bene 1 e Impero del Bene 2. I "resistenti"? Pffff, ahahahaha! <!– –>