Category: bloggherame


Siamo La Gente, Il Potere Ci Temono è al momento la più divertente pagina di tutta Facebook. E’ una roba stratosferica, piena di banner e stronzate tipo quello che vedete qui sopra, fatte con ammirevole cura: riprendono lo stile dei tipici banner da condivisione, pieni di slogan urlati/urlanti, italiano sgrammaticato, accostamenti di colore fra l’improbabile e il fastidioso, mezze verità e autentiche bugie… il tutto portato, ovviamente, all’eccesso e al parossismo. Ma, e questa la cosa più spassosa, molti deficienti indignados 24/7 li hanno ripubblicati come se fossero veri banner dei loro movimenti di rincorbelliti associati – tanto basta la grafica e qualche parola strategica tipo “Scandalo!”, “Vergogna!”, che il contenuto non viene nemmeno letto. Ahahaha, coglioni! Non c’è miglior dimostrazione per due cose contemporaneamente: 1) i media sono pieni di stronzate, internet anche di più, 2) informazione e controinformazione contengono un sacco di rumore, ma solo nella seconda il rapporto è così sfavorevole, perché chiunque abbia un accesso internet può mettersi subito a controinformare. E non solo. Nel post precedente avevo parlato di questa bufala internettara dei superpoteri di Hollande. Nei commenti mi segnalano che se n’è occupato pure Paolo Attivissimo, con un notevole particolare in più: ci è cascato pure Leonardo Coen, autorevolissima (…) firma di Repubblica, che ha pubblicato la notizia senza verificare niente, e allo scoppio della bufala ha riscritto due volte l’articolo con immane faccia di culo. A questo punto, facciamo due conti: se internet brulica di fregnacce scritte da teste di bomba, queste stesse fregnacce si propagano subito sui giornali e sui siti dei medesimi. “Non esistono pasti gratis”, diceva Robert Heinlein. In questo caso, l’informazione gratis è una massa non documentata, faziosa, aberrante e idiota che soddisfa l’ego o le aspettative del lettore e dello scrittore ma non ha alcun valore informativo. Ragionando in termini di teoria dell’informazione:

La capacità del canale diventa irrilevante, perché in partenza c’è già merda, ovvero una o più persone che confezionano articoli pieni di falsità, cialtronerie e mezze verità, senza alcuna fonte attendibile o dato verificabile. Al ricevitore arriva merda, magari alterata dal canale e ulteriormente peggiorata, ma sempre merda di contenuto informativo zero. Arriverà il momento il cui, per avere informazione, dovrete abbonarvi a servizi a pagamento. Il New York Times, dopo qualche anno di assestamento, ha già compiuto lo shift. Altri seguiranno. Certo, la gggggente come voi che il potere vi temono non si fiderà delle notizie prezzolate e continuerà a preferire guru controinformativi. E a dire/fare/baciare/lettera/testamento cazzate a pioggia.

Che succede, ora? C’è un turbinio, da mesi, di allarmismo sulla questione dell’euro, l’Europa, lo spread, la Grecia, la Spagna, i negri. C’è un certo compiacimento: ah, verremo puniti per i nostri peccati! Ve l’avevo detto, dio cane! Savonarolismo di ritorno, apocalissi all’orizzonte, il crollo di Babilonia la Superba, tra poco tocca a noi: ci si può aspettare qualcosa di diverso in una nazione così profondamente cattolica? No, tanti discorsi, ma mi sembra di aver capito che siamo davvero in pochissimi ad essere uscito da quello stato mentale fallimentare e obsoleto. Io non mi metterò certo ad improvvisare analisi finanziarie, visto che non ne sono capace (= non ci capisco un cazzo). Noto però che ci sono alcune buzzword in giro per l’interwesb e l’Informazione Alternativa e gli status di Facebook che fanno ridere i polli morti. Per esempio, si parla di debito pubblico come se fosse una roba inaudita. E’ una pratica per finanziare gli stati usata ovunque – ogni stato si impegna a garantire il proprio debito e a rinegoziarlo. La cattivissima gestione italiana del debito pubblico durante gli ultimi trent’anni (da parte del governo E della nazione) lo ha fatto crescere assai, ma tuttavia il grosso canale di export verso la Germania e la presenza di colossi energetici come l’ENI e altre aziende fanno sì che l’abbia preso nel tabarèn un posto del minchia come la Grecia, e non l’Italia. Ovviamente, il debito non verrà mai estinto, e altrettanto ovviamente subisce l’influenza delle agenzie di rating che possono influire sulla solvibilità e di conseguenza sulla negoziazione. Ah già, le agenzie di rating.

Le agenzie di rating sono potenti, potentissime, c’hanno più soldi loro che nazioni intere e non mi invento un cazzo. Questo potere non l’hanno acquisito con scie chimiche e signoraggio, ma con la fiducia accordatagli nel corso degli anni, quando l’informazione era lenta e ai Randolph & Mortimer Duke occorrevano analisti che studiassero le situazioni locali (es. guerra fra Baraondi e Umbimbi, nella regione dove si produce sgommanio) per sintetizzarle poi in comodi indici di riferimento (SgommanioUnitedNgr: +5%). L’abitudine ha dato il potere alle Standard’s & Sciagattat’s del mondo. Con l’informazione che viaggia a velocità istantanea ed enormi computer che svolgono in automatico squinquardoni di operazioni al secondo, il megacasinò della finanza guadagna e brucia altrettanti squinquardoni di soldi al secondo e si trova nella posizione di poter influire sul bilancio di uno stato. La crisi (o meglio, le varie crisi) che si susseguono dal 2008 sono figlie di questo andazzo, con operatori e managgerz irresponsabili e stronzissimi.

Alla luce di questo turbinio di eventi, c’è tutta una corrente apocalittico-sbrocchista che la sa lunga che dipinge Monti come esecutore del volere della malwagye banche UE BCE signoraggio sbroc sbroc sovranità monetaria sbroc sbroc e la migliore di tutte, la BCE banca privata sbroc sbroc (basta un link per smedare ogni cosa). Si tratta di stronzate, ovviamente, anche se ci permettono di ridere ancora un po’ dello svantaggio mentale altrui, in particolare di quelli (e sono tanti) che una volta urlavano la demograzzzia in pericolo!!1undici!!! e siamo internazionalisti europeisti e non gretti bottegai, e oggi invece tuonano contro la democrazia che non funziona bella merda torniamo al tallero. Sapete, tipo i luminari dell’economia pescati a caso fra i disoccupati dalle giunte comunali grilline. Tornando a Monti, dovessi valutarlo, direi che non mi piace. La sua strategia è quella da destra conservatrice vecchio stampo, cioè tassazione sanguinaria e colpi d’ascia su stato e welfare per rientrare nei parametri. Dal momento che in Italia gli strati di parassitosi sono spessi e pesanti e allo stesso tempo non misurabili, le amputazioni (o fiscal compactsz) sono brutali e ne fa le spese quella popolazione che per anni ha voluto vivere in un’economia drogata. Ok, come dire… arriva il conto. Monti lo serve in una maniera che non mi piace, ma prima o poi doveva capitare.

La cosa interessante, a questo punto, è un’altra: i politici di spread non parlano granché, ne parlano più i giornali (le buzzword sono, appunto, buzzword e quindi soggette a mode). Non paiono troppo preoccupati dei rating, e anzi alcune agenzie di quelle grosse sono sotto indagine per frode. Monti è a fare trattative in Russia, che è una cosa potenzialmente molto positiva. In America, nè Obama nè Romney, mi pare, stanno dicendo qualcosa alle agenzia e a tutto quello che rientra sotto il termine “Mercati”. Tra tutti, fanno spallucce e guardano da un’altra parte, prendono tempo, e fanno altre cose, altri accordi, altri trattati – sì, senza chiedere al popolo, che tanto non capisce un cazzo e non capirebbe. La mia idea è che si cerchi di rimettere il guinzaglio alla bestia portandola alla fame. Se poi nel frattempo ci tira qualche morso, incassiamo – alla fine voglio dire, gli stati sopravvivono ai mercati, ma i mercati senza gli stati mica tanto. La partita va avanti, vediamo un po’ come prosegue. La direzione, però, è evidente: il mondo multipolare, suddiviso per aree d’influenza (America, Europa, Cina, Russia) in comunicazione fra di loro ma, come dire… più sicure.

E così, Splinder è stiantato. Io avevo già importato qui gran parte dei post (credo tutti, ma controllare mi fa fatica) e nessun commento (di cui mi frega un cazzo). Splinder era una piattaforma di merda e non mi mancherà, il suo crollo è solo un esempio da manuale di darwinismo applicato. Nel senso che la prima piattaforma bloggistica italiana non è riuscita a tenere il passo con un numero di iscritti sempre crescenti, il che si è riflettutto in impallamenti sempre più frequenti e assistenza sempre minore. Le migrazioni sono state inevitabili. Gli abbandoni, passata la moda del bloggaggio, pure.

Perché il bloggaggio, dopo un periodo di boom, si è affievolito, un po’ come tutte le mode. Ricordo anni fa, alla nascita del primo bloggherame italiano, la pretenziosità artistico-letteraria di gran parte dei blog. Fotografie, racconti, poesie: un diluvio di cagate immani da parte di una selva sterminata di attention whore. Siamo in un paese costituzionalmente vegliardo, quindi il panorama editoriale si è buttato sulla nuova moda, quei blog di cui parlano tanto i giornali e i quotidiani di moda e costume (non i rispettabilissimi Vanity Fair e Novella 2000, ma Repubblica, L’Espresso etc), e alla fine le case editrici hanno sparato i più in vista nel classico mainstream mediatico – tv e libri.  Ora la blogpalla s’è svuotata, c’è rimasto chi continua ad apprezzare il mezzo, e gli altri sono passati a Twitter (non ce l’ho) e Facebook (ce l’ho) in attesa di abbandonarli per altre novità. Il blog lo tiro avanti perché mi diverte, mi piace scrivere a cazzo di cane di quel che mi va, senza obblighi di niente, senza vincoli di tempo, spazio, periodicità, rispetto etc etc. Attraverso il blog c’ho rimediato qualche amicizia. Dei blog che seguivo un tempo, alcuni hanno chiuso, pochi sono durati fino ad oggi, altri li ho scoperti via via. I grandi hub del blogghismo italiano, tipo Macchianera, facevano cagare al tempo e non mostrano intenzione di cambiare idea.E chissà che fanno oggi Pulsatilla o Pornoromantica. Mentre del passato della blogsfera, delle antiche blogstar, ne voglio salvare una e una sola:

E per due motivi. Il primo è autoevidente, il secondo è parecchio sentimentale, cioè pare mia moglie. E soprattutto mi permette di fare un excursus per il miglior trucco possibile per incrementare le visite. Ovvero, inframmezzare i post, di qualsiasi argomento, con belle figliole ignude. Tettone in particolare, che sono il tipo di femmina più cercato, perché garbano di più (spiegazione seria ma non seriosa di Davide sul perché) e sono il motore trainante dell’economia internettara. Senza la possibilità di trovare copiose dosi di femmine ignude (=dai nudi più innocenti ai peggio porni) gratis, nessuno si preoccuperebbe di comprare l’interwebs, cioè non ci sarebbe domanda e quindi nemmeno l’offerta e quindi nemmeno il blog. Esiste, insomma, un preciso nesso causa-effetto fra (es.) Pamela Anderson e WordPress: la prima è una precondizione indispensabile all’esistenza del secondo. Come conferma posso riportare le chiavi di ricerca che mi portano più visitatori: chloe vevrier, wendy fiore, maritza mendez, wendy 4, leanne crow, tettone, bea flora, miriam gonzalez, big tits, jordan carver nude. Pure uriel fanelli, a dirla tutta: Uriel, in tutto questo tempo ci hai nascosto qualcosa? E qual’è il post più visitato di sempre? Ma ovviamente Hot Stuff, la mia intervista a Wendy Fiore. Quindi, pochi ciance. Se volete aumentare il numero di visitatori senza andare in giro a commentare o a linkare o di qui o di là, insomma, senza grossi impegni, fate così: pubblicate tettone spesso e volentieri, in maniera del tutto gratuita e immotivata e slegata, all’interno dei vostri post.

Non avete motivi per non farlo, e del resto non ne avete neppure per scrivere i post, quindi… Fidelizzerete il lettore, attirerete navigatori casuali, e allontanerete eventuali rompicoglioni che preferiscono la cultura aspersa dai monologhi di Ascanio Celestini a una bella foto di Bianca Beauchamp, tipo questa:

Spero in futuro di fare qualche altra intervista ganza tipo quella alla gentilissima Wendy. Nel frattempo, ritrovo il bandolo della matassa e dico: gloria a WordPress, fanculo a Splinder!

A margine: i Litfiba fanno schifo.

Quando scrivo di jazz qui a nessuno gl’importa una sega nulla, ma l’ho fatto di quando in quando per sfizio personale. Ora, a quei pochi che hanno apprezzato quei post, do un annunzio: l’argomento lo tratto su un sito dedicato, a partire da oggi. FreeFall, si chiama, e sono uno dei collaboratori. Uomo avvisato, mezzo salvato, o qualcosa di simile.

Clicca qui per FreeFall, testa di cazzo, forza!

“Prima vennero a prendere Nonciclopedia,
e mi andava di tirare il culo a Vasco Rossi quindi feci il post.

Poi vennero per Wikipedia,
ma in realtà non era vero un cazzo, perché è stata Wikitalia far sciopero.

Poi vennero a prender me,
ma con spritz e patatine tutti amici come prima.”

E’ che insomma, ora ci sarebbe anche rotti il cazzo in triplice copia. L’unico vero motivo per scrivere tre stronzate in croce pure oggi è che gli accessi, il giorno di Vasco vs. Nonciclopedia, sono stati i più alti da quando questo sglobs esiste – 1323 in un giorno. Oh, per me è roba. In soldoni: Vasco è stato trollato. Wikitalia salta sul bandwagon e implicitamente ammette di essere un ricettacolo di merda mal scritta, tutt’altro che neutrale e piena di svarioni. Ahahahahah! L’assunto per cui il media collaborativo si sarebbe corretto con gli sforzi progressivi dei collaboranti liberi e bli e bla si è risolto nella solita merda, con psicolabili che vogliono imporre il proprio punto di vista recitando il loro mantra senza mai portare documentazione, nessun apporto critico, nessuna documentazione e verifica delle voci, niente di niente, nemmeno un italiano decente.

Wikipedia italiana FA SCHIFO. Eppure, la roba senza controllo e verifica solletica l’ego grazie alla democratica partecipazione dell’ignoranza, così egalitaria 2.0. Bah, chissene. Preferisco Citizendium, che non è aperto anche al maiale e sottopone gli scritti a verifiche e controlli. Guarda caso, è roba americana.

E poi, chiudano pure Vasco e Wikipedia, il numero di foto di Leanne Crow sull’interbwebs resta invariato.

"Ho visto tutti i tuoi filmi!"

Una questione che da sempre mi rompe i coglioni è quella dei messaggi nei libri/film/cassonetti. Cioè mi fa proprio vorticare i coglioni a forza 11, anche e soprattutto se la questione viene affrontata da persone che ritengo stimevolissime e letture ancor più piacevoli oltre che frequenti – mi riferisco, nello specifico, ad Elvezio e a Davide, che in tempi recenti hanno posto indirettamente la domanda, rispondendo: quest’opera non va bene e puzza di capra marcia in quanto ideologicamente sospetta. Segue rumore di cristalleria in frantumi, ma in realtà mi s’è rotto qualcosa all’interno dello scroto. La storia è sempre la stessa: oh, questo è il libro X, è fatto così e cosà, ma però che bella morale e che bel messaggio di merda! Siamo sicuri che i giovani debbano leggerlo? E i bambini? Chi ci pensa ai bambini?

Io dico: chi stracazzo se ne frega, dio rospo. Quando valuto un’opera letteraria, ne soppeso pregi e difetti, chiaro, ma sempre valutandola in sé stessa: l’alchimia fra storia, tono, adeguatezza della scrittura, personaggi, svolgimento, in varie e diverse dosi, volta per volta. Ne uscirà un capolavoro, una merda o tutte le sfumature intermedie, è ovvio. E si può criticare, dibattere e argomentare all’infinito su questo, anzi, ci sono legioni di discussioni accademico-fanzinare su praticamente tutto. Trovo sommamente disdicevole, però, quando entra in gioco l’autopsia ideologica. Qui non ci siamo più. E’ vero che un autore non può separarsi al 100% da quel che scrive, chi dice il contrario mente o compila elenchi del telefono. Ma se anche ne traggo “messaggi” o “morali” che non condivido…

Perché trovo che l’importante sia la storia e la sua messa in pratica, non l’insegnamento che se ne possa trarre. Che si tratti di riflusso paranoico da assemblea studentesca anni ’70 o seria convinzione personale di alcuni, dal mio punto di vista è niente più che una stronzata colossale.

L’esempio classico fra i classici è la diatriba su Tolkien, le sue posizione politiche e ideologiche e quanto ne traspaia dal Signore Degli Anelli. Apro, già che ci sono, una parentesi su Tolkien: ci sono molto affezionato per via dell’enorme investimento emotivo fatto ai tempi (1987), con la scoperta de Lo Hobbit prima e del SDA, inevitabile, dopo (“C’è un seguito! Ganzissimo!”). Come dice Davide qui, si tratta sempre di un libro da leggere per via dell’impressionante lavoro di world building, di cui è una sorta di manuale – solo Frank Herbert è riuscito a pareggiare la poderosa creazione della Terra di Mezzo. O almeno, fra quelli che conosco. Da quel 1987 a oggi ho letto quei due libri più volte (dei vari Silmarillion, Racconti Ritrovati, Racconti Scalcagnati etc me ne frego perché sono pallosissimi e superflui). Ogni volta mi sono immerso nel mondo tolkieniano con immutato piacere. Ma al di là del valore affettivo ed effettivo, che considero molto alto, se dovessi portarmi un solo libro fantasy sull’isola deserta mi ci porterei qualcosa di R.E. Howard, Jack Vance o Fritz Leiber. Questo per mettere in chiaro che non sono un fanboyz.

Apriamo la sessione Q&A:

Tolkien è conservatore?
Ok, ma non me ne importa un cazzo.
Mancano figure femminile rilevanti mentre i maschi si riempiono di virili mazzate?
Francamente mi ci pulisco il culo.
Modello di società feudale basato sul sangue e la predestinazione dell’eroe?
1) Non è vero (v. Tolkien sì, Tolkien no);
2) Anche se fosse? E’ un libro, non un partito cui affidare le sorti del tuo paese, dio zoccolo!

Se vogliamo criticare ISDA, facciamolo sulla base del libro. Non su quanto si distanzi dalla nostra utopia preferita e, soprattutto, da quanti messaggi sbagliati invia.

Nel penultimo (ad oggi) post elveziano si parla di Harry Potter, di cui ho visto e gradito quattro film, ma di cui non ho letto ancora nulla. Se scorriamo i commenti, c’è pure lì la questione del messaggio e della morale e del cattivo insegnamento e di qui e di là e il ruolo femminile. La discussione in sé è divertente ma mi fa incazzare, perché al solito si arriva a parlare di libri ideologicamente sospetti, che mi sa di indice dei libri proibiti. Sarebbe interessante fare una statistica, fra qualche anno: quanti lettori di Harry Potter, una volta diventati adulti, picchiano la moglie e votano per i Nazisti dell’Illinois di turno? Sospetto la minoranza risibile di quelli che l’avrebbero fatto comunque.

Non tanto perché sono oppressi, visto che lo sono loro e io mi ci pulisco allegramente il culo, ma per tutti i loro molestissimi, petulantissimi, moralistissimi sostenitori e sodali. Perché la gente non ci pensa che magari sei oppresso e hai pure torto. No, devi sempre avere ragione. Facile la vita, vero? Basta essere oppressi per avere tutti dalla tua parte! Ammazzate uno perché avete bevuto due damigiane di vodka a cena e avete preso la tangenziale contromano in impennata? Eh, dite alla pula e al giudice che siete oppressi, e vedrete che è tutto ok. E dio cane, basta, questi oppressi domineranno il mondo con la loro scorretta dialettica del cazzo! Bene, per chi non ne può più c’é il nuovo nuovissimo blog Sturmo & Drango, linkato pure dal bannerz col cinghialone qui a fianco, in cima alla lista della stronzate. Per tutti gli altri vaffanculo.

Non avendo voglia di scrivere un cazzo, ma sentendo il bisogno di tirar fuori qualcosa dopo una quindicina di giorni, ho ripescato il 2010 in Review che ti fa il benemerito WordPress in automatico e l’ho postato. La foto qui sopra non c’entra niente, è che ci andava aggiunto qualcosa per rendere il post in tono col resto del blog.

 

The stats helper monkeys at WordPress.com mulled over how this blog did in 2010, and here’s a high level summary of its overall blog health:

Healthy blog!

The Blog-Health-o-Meter™ reads Wow.

Crunchy numbers

Featured image

A helper monkey made this abstract painting, inspired by your stats.

The Louvre Museum has 8.5 million visitors per year. This blog was viewed about 79,000 times in 2010. If it were an exhibit at The Louvre Museum, it would take 3 days for that many people to see it.

 

In 2010, there were 81 new posts, growing the total archive of this blog to 544 posts. There were 30 pictures uploaded, taking up a total of 4mb. That’s about 3 pictures per month.

The busiest day of the year was December 15th with 831 views. The most popular post that day was C’è una cosa che non ho mai capito.

Where did they come from?

The top referring sites in 2010 were idiotaignorante.splinder.com, wolfstep.cc, londonalcatraz.blogspot.com, networkedblogs.com, and azureriver.blogspot.com.

Some visitors came searching, mostly for idiota ignorante, idiotaignorante, wendy fiore, maritza mendez, and sei un idiota ignorante.

Attractions in 2010

These are the posts and pages that got the most views in 2010.

1

C’è una cosa che non ho mai capito December 2010
62 comments

2

Hot stuff August 2010
13 comments

3

Pellicole Decrittate – “A Serbian Film” di Srdjan Spasojevic May 2010
18 comments

4

Blosgrolz April 2010
1 comment

5

E’ ora di basta che c’é gente ignorante! May 2010
27 comments

Questo post è sofisticatissimo, perché arriva dopo una settimana di esperimenti, e rivela che un sito se non viene aggiornato riceva ancora più visite perché la gente si connette di continuo nella speranza di un aggiornamento, e dunque dimostra che la società è drogata d’informazione e quindi chi detiene i rubinetti della società è il più grande spacciatore del mondo e quindi, in poche parole, ho dimostrato che Rupert Murdoch vive in Colombia e tira di coca dal culo delle negre assieme al subcomandante Marcos. QED.

Per il resto, aggiungo qualche buzzword strategica per attirare gente.

Wikileaks.

Finiani voto fiducia 14 dicembre.

Proteste studenti decreto Gelmini.

Tredicenne scomparsa Bergamo.

Sarah Scazzi Avetrana (è stato il negro, lo ripetiamo).

Assange.

Bene, direi che siamo arrivati in fondo bene e dunque potete anche andarvene tutti quanti a fare in culo (a meno che non siate fan dei Valient Thorr).

Blog riaperto

Ebbene sì, essendo tornato, avviso del riaprimento del bloggamento.

Blog stop

Me ne vo per un pajo di settimane, quindi per un pochino i commenti saranno bloccati, che non voglio tornare e trovarmi il catafurgione di commenti da smaltire. Ok? Ok. Ciao.

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