Category: immani teste di cazzo


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“Ah-ah, i documenti dell’attentatore!”
“Ma ci credono stupidi? Anche questo attentatore lascia i documenti in vista?”
“Kit dell’attentatore: armi e documenti!”

Un breve campionario di robe lette nelle ultime ore. Posso capire l’iniziale stupore, ma il fatto che succeda ad ogni attentato dovrebbe far riflettere le persone. No, non che gli attentati siano dei folsz flagsz come sostengono i coglioni complottisti vari, ma che forse c’è un motivo ben preciso. Qui si parla di terroristi islamici suicidi, che VOGLIONO far sapere il loro nome. Fa parte della cultura stessa che li produce. Il martire per Allah è un eroe, e gli eroi si celebrano. Non per niente, i terroristi vari sono oggetto di venerazione in certe zone del Merdistan e in tante comunità merdistane all’estero ove si provino simpatie estremiste. In più c’è anche un altro aspetto, più pratico: comunicare, ad eventuali organizzatori o finanziatori, che il piano ha funzionato. Da morti, di solito, è difficile.

Naturalmente, non sempre va tutto liscio, suppongo possa capitare all’ultimo di cacarsi addosso dalla strizza, oppure fughe rocambolesche per evitare di esser presi dalla pula. In ogni caso, il terrorista suicida si chiama così non per figura. E martire nemmeno, proprio anche nel senso etimologico di testimone della propria fede.

E dire che, per scrivere queste cose, non ci vuole una laurea cultura orientale, eh.

Un fucile narcotizzante spara una siringa ipodermica (sì, di quelle che vi conficcate nel culo per iniettarvi gli anabolizzanti colla speranza di farvi crescere un po’ di barba e peluria per impressionare le tipe agli afterhour vegani, cari i miei finocchiacci) con una dose di tranquillizzante, anestetico o altre robe del genere. Il bersaglio, una volta colpito, comincia ad avvertire sonnolenza e, dopo un po’, perde i sensi e si addormenta. Dopo un po’ = ENTRO 45 MINUTI. Nei documentari naturalistici abbiamo visto questa scena molte volte, ma per ovvi motivi vediamo l’animale colpito e subito dopo medici/ricercatori/etologi/etc tutti intorno, perché è inutile riprendere e montare il processo di narcosi indotta. Fra colpo e perdita dei sensi, naturalmente, l’animale probabilmente diventerà impaurito ed irritabile, potenzialmente più pericoloso di come lo sia di solito.

Ora, pensate a questa situazione: un bambino finisce nella gabbia di un gorilla di 180 kg, in uno zoo. Voi, personale dello zoo, dovete salvare il bambino. Ok, il gorilla per ora è curioso ma tranquillo, tuttavia non si sa come reagirebbe se entrasse gente nella gabbia per portarlo via – potrebbe considerarlo “suo”, tentare di proteggerlo e di conseguenza diventare aggressivo, mettendolo in grave pericolo.  E scartate questa opzione. Narcotizzare il gorilla? Lo abbiamo visto, ci possono volere 45 minuti, e in quel tempo può anche impaurirsi e diventare pericoloso, mettendo di nuovo a rischio la vita del bambino. Resta un’unica via: uccidere il gorilla.

“Aveva un volto umano! Faceva le fusa!” E quel gorilla aveva accarezzato quel bambino come mai nessun umano avrebbe mai potuto fare! A tutta questa gente posso solo dire di andare a fare in culo. Deficienti, imbecilli, cretini e pure stronzi.

La società di un tempo, diciamo pre-rivoluzione americana, francese ed industriale, era rigidamente suddivisa in caste (nobili, clero, commercianti in senso lato, contadini, morti di fame assortiti). La mobilità era difficile e comunque non permetteva di arrivare ai vertici, magari il bisnipote di un contadino, con rocambolesche botte di culo spaziotemporali, poteva ritrovarsi panettiere o venditore di fagiani imbalsamati, ma mai conte, duca etc. Né avrebbe mai coltivato l’ambizione. Il mondo si è via via fatto più aperto, più libero nei costumi, più etc etc (non sto certo a rifarvi la storia dell’umanità del dio cane, non mi scende il culo); dal secondo dopoguerra a oggi siamo in un’era molto mobile e, nell’ultimo quindicennio, incerta da tanti punti di vista. Naturalmente ci sono tante cose che possono e devono migliorare; tuttavia credo che il mondo occidentale, se non è il migliore dei mondi possibili, è il migliore di quelli esistenti. Ancora più naturalmente si può non essere d’accordo e preferire altre cose. Per esempio, un ordinamento sociale immobile, stabile, gerarchico, dove un Ordine assegna il posto e la funzione al singolo, che obbedisce e ringrazia al netto di eventuali catastrofi e accidenti. Il singolo ha senso in quanto parte di una moltitudine indifferenziata da amministrare; l’individuo artefice del proprio destino, anche solo quello di aprire di un bar, non è contemplato. Troppi individui, troppe forze differenti che spingono verso direzioni, e quindi incertezza, entropia, sette piaghe d’Egitto, negri etc. Chi sostiene la necessità di tornare indietro, nell’impossibilità di effettuare un ripristino di sistema, si definisce REAZIONARIO. Uno che in reazione ad un presente che per vari motivi non gli piace sogna di tornare ad un passato, spesso idealizzato, anziché pensare a qualche modo per migliorare quel che c’è.

Ora accade che Giovanni Lindo Ferretti venga invitato da qualche parte con la Meloni, e dica le solite cose che dice da anni: e la Chiesa, e gli immigrati, e w il papa, e i valori della famiglia etc, insomma, quel che si può sentire tranquillamente in qualsiasi bar mentre si piglia in caffè. O su Facebook. Ferretti queste cose le dice da almeno quindici anni, sono strani quelli che continuano a stupirsi e a dargli del traditore – è tardino per cascare dal pero, no? Ma ancora più strano è non accorgersi della continuità fra il Ferretti prima e il Ferretti dopo. Ai tempi dei CCCP (gruppo di mmmmmmerda come pochi, ma ora non c’entra), Ferretti esibiva i paraphernalia sovietici come Lemmy la croce di ferro, cioè per pura fascinazione estetica: alla fine, per lui l’URSS si ergeva come contrapposizione al mondo occidentale delle spinte individualiste e del caso, come realizzazione dell’utopia di società immobile e gerarchica descritta sopra. Celebrare pure il Merdistan rientra perfettamente in questo schema di cose, ed infatti per toglierci i dubbi c’è pure una canzone, l’odiosa ma inascoltabile Punkislam. L’Islam è punk perché, nella sua versione hardcore, è l’esatto opposto del mondo occidentale, è un mondo illiberale e gerarchico quanto l’URSS o il medioevo.

Tutto questo per dire che… che alla fine forse Ferretti ha tradito il Ferretti che vi eravate costruiti in testa, ma non sé stesso. Il Ferretti vero vedeva nei regimi comunisti la materializzazione della sua utopia reazionaria, quello immaginario era un sovversivo che sognava la rivoluzione. Oggi la Chiesa Cattolica è la forza di reazione più vicina cui fare appello, visto che l’URSS è sparita. Ma più avanti non mi stupirei di leggere che ha elogiato Putin o tentato di giustificare l’ISIS.

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La Festa dell’Unicorno si tiene da qualche anno a Vinci, in provincia di Firenze – sì, quel posto che ha dato i natali alla celeberrima tartaruga ninja Leonardo. Non ci sono mai stato, ma sembra fatta molto bene: dedicata a fumetto & fantasy, con cospicui annessi videoludici, cinematografici e televisivi, vede la presenza di ospiti di grido, espositori etc. Quest’anno erano presenti attori di Game Of Thrones, per dire, e per il resto potete vedere il sito ufficiale linkato poco fa. Siccome il cosplay è diventato molto popolare pure qui in Italia, la Festa dell’Unicorno ha pensato bene di invitare dagli USA Jessica Nigri, una delle più famose cosplayer a livello internazionale. La Nigri è una bellissima ragazza, lo sa bene e i suoi costumi lo mettono in evidenza, virando in chiave sexy i personaggi che interpreta (qualora non lo siano già). La simpatia e la disponibilità a scattare foto etc l’hanno resa famosa, del resto ad oggi la sua pagina Facebook può contare 2,8 milioni di seguaci, immaginiamo pure gli altri social. Le partecipazioni a convention di fumetti & co. in giro per il mondo sono la miglior testimonianza del suo successo, che è meritato – è famosa e apprezzata come cosplayer, non per usurpare posti di vigile del fuoco, ispettore dell’FBI, grande chef o che so io, giusto? Naturalmente si può obiettare sul fatto che la Nigri consapevolmente marci sulla propria avvenenza proponendosi come donna-oggetto sbroc sbroc, ma non è una questione di mio interesse.

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Andate adesso a questa immagine, che si trova sulla pagina Facebook di Jessica Nigri, e leggete un po’ di commenti. Una marea di hater & leoni da tastiere, tutti quanti rigorosamente in italiano, che si lanciano in “troia”, “puttana”, “vacca”, “cagna”, “croccantini”, “degenerata”, “idiota”, “siliconata”, “degrado” e così via. Una ragazza è addirittura arrivata ad augurare alla Nigri di essere stuprata e gettata in un fosso, perché sono quelle come lei che fan venire le voglie agli uomini che poi non si possono trattenere e quindi stuprano (mancava solo Abberlusconi Olgettine Mediaset Drive-In sbroc sbroc), in una parossistica eruzione di moralismo all’italiana. Tutta questa è, naturalmente, gente di merda che risponderà “ma è per scherzo!11!”

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Fatta dunque chiarezza sul fatto che la Nigri, in quanto bella & sexy, è per forza di cose troia e cretina, verrebbe da pensare che questi tizi e tizie abbiano per idoli veri modelli di virtù, irreprensibili professionisti e straordinari esploratori dei limiti umani. Gente che segna progressi significativi alzando l’asticella dell’umanità, insomma. Questo non giustificherebbe il comportamento nei confronti della Nigri, ma potrebbe in parte spiegarlo. Eppure, molti di loro alzano le spalle, sbuffano, sputano e vomitano bile pure per Samanta Cristoforetti, che certo è una persona ben più straordinaria della Nigri (e lei stessa sarebbe la prima a dirlo, immagino), cui però non è paragonabile in termini di avvenenza: la retorica contrapposizione della “bella & frivola” vs. “normale & craniona” è pure servito su un piatto d’argento, ma è inutile. L’idea è che chiunque sia realmente capace e di successo in qualcosa venga immediatamente disprezzato. Se è donna, pure il doppio. E che non se ne uscirà davvero per moooooolto tempo.

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Durante il mio percorso universitario, all’interno della facoltà di informatica, mi sono scelto come percorso quello relativo all’AI (in senso molto blando, niente Skynet), dove figuravano tre esami di indirizzo obbligatori e altri due a scelta in una rosa di papabili. I primi tre erano intelligenza artificiale, apprendimento automatico e reti neurali, dei secondi scelsi bioinformatica e percezione robotica. Si trattava di un insieme di discipline, per me, estremamente interessante – quelle cose che, una volta finito, ti dici “wow, forte, chissà se sarò tanto fortunato da lavorare con queste robe”. Flash forward di qualche anno, la fortuna mi capita: entro nello staff di una professoressa della facoltà di farmacia che si occupa, fra le altre cose, di chemoinformatica, o chemioinformatica, ovvero

«la combinazione di quelle risorse informative per la trasformazione dei dati in informazioni, e le informazioni in conoscenze, con l’intento di prendere il più velocemente possibile le decisioni ottimali nel campo della costruzione e dell’ottimizzazione dei modelli di farmaci. »

La definizione viene da qui, ed è molto efficace. Quelli come me cercano, mediante vari metodi di data mining, machine learning e vari modelli di calcolo, di costruire modelli predittivi. L’idea è quella di indirizzare al meglio il lavoro dei colleghi farmacologi: lavorando sulle strutture dei composti chimici, è possibile stabilire con buona probabilità quelli su cui è opportuno proseguire lo studio, e quali scartare. E’ il QSAR (ma faccio anche altre cose). Visto che il ciclo che porta alla nascita di un farmaco commerciabile, o anche solo al miglioramento di uno esistente, è estremamente lungo e costoso, la chemoinformatica è una ganzata perché permette di risparmiare tempo e risorse. Immaginate di avere ventordicimila composti che rappresentano le possibili combinazioni di smerdocazzina e cazzopininfarina: una volta avreste dovuto sintetizzarli e provarli tutti. Dopo uno studio chemoinformatica, potreste sapere che solo un centinaio sono potenzialmente attivi, e quali, e la ricerca successiva procederà solo su quelli. Un gran bel risparmio di tempo e risorse. Anche di vite animali, certo: dovendo sviluppare meno farmaci, sperimenti su meno animali. Migliori saranno, via via, gli strumenti della chemoinformatica, meno animali si dovranno utilizzare.

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Tutto quello che ho scritto là sopra non l’ho scritto per vantarmi. Il fatto è che io stesso lavoro attivamente, per studio e per scelta, a quelle cose che una senatrice non particolarmente sveglia, ma incredibilmente fanatica e persino un tantinello ottusa, chiama “metodi alternativi”. A cosa? Secondo lei, alla sperimentazione animale. In realtà alternativi un cazzo, perché la definizione è fuorviante, quando non del tutto sbagliata: sono metodi COMPLEMENTARI. Noi chemoinformatici aiutiamo i farmacologi ad ottimizzare la ricerca, che ad un certo punto continua a prevedere la sperimentazione animale. Questo perché ad oggi è l’unico modo, per tutta una serie di motivi perfettamente logici che non sto a ripetere qui. Quando sento l’ottusa senatrice che, bella tronfia, afferma di aver ristretto la sperimentazione animale, avrei voglia di schiaffeggiarla con uno stoccafisso. Ma su questo non posso dire niente che Elena Cattaneo non abbia già detto. Posso aggiungere che i metodi alternativi non esistono, al momento, se non in via moooolto limitata, perché la complessità di un organismo non è riproducibile in ogni sua parte nemmeno dal cluster dei più potenti computer della terra. Che questo tipo di studio debba andare avanti sono d’accordo, che possa sostituire nel giro di poco la sperimentazione animale PURTROPPO NON E’ POSSIBILE. Del resto non esiste mezzo studio sulla messa a punto di un farmaco mediante metodi alternativi.

E quindi no, niente riflettori inutili per noi dei metodi COMPLEMENTARI. Facciamo il nostro e lo facciamo per migliorare la ricerca farmaceutica, che rispetta il metodo scientifico e la realtà. Se ci vogliono dare più soldi, sarò l’ultimo che si lamenta. Ma con questi soldi aiuteremo i colleghi farmacologi, perché il nostro compito è al loro fianco. Tutto il resto sono stronzate da grillini. Ah già, grillini, chi l’avrebbe mai detto…

E’ in corso un massacro nel campo di Yarmouk a Damasco, dove dopo l’invasione delle truppe dello ISIS migliaia di palestinesi vengono decapitati, anche i bambini, e le donne violentate. Un orrore. Lo dicono anche i parlamentari arabi israeliani. In meno di due settimane sono morti piu’ civili palestinesi a Yarnouk che a Gaza in un anno.
Ecco,  a noi interessano davvero i diritti dei palestinesi e le vite dei palestinesi. E non e’ vero che siamo solo alla ricerca di pretesti per attaccare Israele, per levare agli ebrei il loro diritto all’autodeterminazione. Per questo ieri c’e’ stata una grande mobilitazione in tutte le capitali europee, con le piazze piene di militanti comunisti e antagonisti che chiedevano un intervento internazionale per salvare le vite dei palestinesi di Yarmouk, e di disarmare lo ISIS, le truppe di Assad, insomma gli assassini.
Anche in Italia, ovviamente. C’era davvero un sacco di gente a questa manifestazione per i palestinesi. Perche’, vedete, a noi interessano davvero i palestinesi, non e’ che stiamo cercando pretesti per rendere Israele piu’ debole e privare gli ebrei dei loroprivilegi diritti, per esempio quello di trovare rifugio nell’unico Stato in cui sono la maggioranza. Quindi abbiamo convocato questa manifestazione, che devo dire ha avuto una enorme partecipazione, anche se come sempre i giornali non ne parlano, perche’ sono tutti in mano agli ebrei, sionisti infatti se ci fate caso dei palestinesi non parlano mai, ma proprio mai.
Dicevo, alla manifestazione di ieri, per fermare le violenze contro i palestinesi in Siria, violenze perpetrate dallo ISIS (che comunque e’ una creatura dei sionisti) c’era davvero un sacco di gente, quindi come vedete non e’ che il nostro interesse per i palestinesi e’ solo strumentale per attaccare Israele (che comunque e’ bene che diventi a maggioranza araba subito) e gli ebrei, a noi davvero interessano le vite e i diritti dei palestinesi. E alla manifestazione, mi dicono, c’era un sacco di gente.
Io no.
Io no, perche’ vedete e’ un casino, dovevo portare fuori il cane, che poi ha fatto la cacca e allora dovevo pulire ma per colpa di Israele non si trovano mai i bidoni, poi ho riportato il cane a casa ma mi ha telefonato la fidanzata che dice che la trascuro perche’ sono ossessionato da questa storia della Palestina  e allora abbiamo litigato, e poi fatto pace, e comunque poi siccome una cosa tira l’altra ho dovuto parlare anche con sua madre, che e’ mia suocera, poi il cognato ha attaccato bottone, ma io ero li’ che alla manifestazione ci volevo andare davvero, anche se poi ieri c’era la finale di coppa, quindi ci siamo messi li’ a commentare, comunque quando poi ho finito la conversazione, sono uscito per andare alla manifestazione contro Israele il massacro di palestinesi ma e’ successo che non trovavo piu’ la macchina, compagni con questa storia dei parcheggi e della pulizia delle strade a giorni alterni non si capisce piu’ niente, io per esempio non ricordavo piu’ dove era la macchina e ci ho messo fai dieci venti munuti a cercarla e quando la ho trovata, ci credete, c’era una gomma a terra, saranno stati sicuramente degli ebrei, ma guarda te, ma ti dico che davvero volevo venire alla manifestazione, perche’ io ai diritti dei palestinesi ci tengo, te lo dico, quindi ho detto prendo il tram, ma cazzo non arrivava mai, qualche ebreo lo avra’ occupato,  quindi ho detto prendo la metropolitana, anche se mi tocca pagare il biglietto, perche’ quelli dei trasporti sono dei rabbini ma poi in metropolitana ho visto una cosa strana, tipo una luce in un angolo, e mi sono avvicinato, e poi e’ successo che mi hanno rapito gli alieni, mi hanno portato sulla loro astronave sionista, mi hanno addormentato e dopo un paio di ore mi sono svegliato che ero al capolinea, ma non della linea della metropolitana che passa sotto casa mia, quell’altra e mi mancava un rene che sara’ certo stato venduto dagli israeliani quindi prendere l’altra linea e’ stato un casino, sono uscito, ho sono rientrato, ma proprio appena prima di passare il mezzanino e’ successo che un alligatore bianco e’ sbucato dalla fognatura, ti dico, sai gli alligatori bianchi nelle fogne di New York, ecco, preciso uguale, ma guarda io volevo davvero venire alla manifestazione contro il massacro di Yarmouk, perche’ non e’ che sono alla ricerca di pretesti per levare agli ebrei un diritto riconosciuto anche dall’ONU, no, a me interessa davvero la soluzione pacifica e ragionevole del conflitto, che si puo’ ottenere solo mandando gli ebrei fuori dai coglioni, io tengo moltissimo ai diritti dei palestinesi, infatti a quella manifestazione ci tenevo moltissimo, poi purtroppo, sapete, per via di quell’alligatore bianco…
Oh, ma comunque sono sicuro che c’era un sacco di gente. E sabato, ricordate, presidio per la Palestina davanti alla sinagoga. I compagni della CGIL portano le bare. Mica per gli alligatori, no. Per gli ebrei. Bare piccole, a misura di bambini . Bambini ebrei, esatto, come a Roma nel 1982.
Perche’, sapete, per noi sono davvero importanti i diritti dei palestinesi.
(Il Contadino della Galilea)
Che altro dire? AHR AHR AHR AHRRRRRRRRR!!!!!

A qualche giorno dall’impatto del volo Germanwings sui monti di Latveria è stato possibile mediante alcune intercettazioni all’interno dell’ambiente scoprire che in realtà le cose non sono andate esattamente come poteva sembrare al principio, no, affatto, questo perché in via del tutto cautelativa a Perugia è stato visto aggirarsi furtivamente nei dintorni dell’Ospedale di Pavia un individuo dai tratti somatici di incerta provenienza indossante perizoma di bisonte e mascherone africano intento nell’officio di riti voodoo ad uso terapeutico ma non conformi ai dettami del Levitico, dunque tratto in guardina detto individuo ha subito alzato le mani al cielo dicendo “nusbari!” e ha indicato un vero e più plausibile colpevole dell’attentato terronistico che ha causato il crollo dell’infrastruttura tensostrutturale atta al mantenimento in volo di un velivolo categoria “aereo”, ma a questo punto occorre una digressione perché all’interno del velivolo era stoccata una cassa contenente libri, nello specifico MANUALI CONTRO L’IDEOLOGIA GENDER che in questi tempi si sta infiltrando nelle scuole, nelle scuole dove con la scusa di mangiare la girella i bambini vengono convinti ad infilarsi merluzzi nel culo cantando le canzoni di Concita Viuster e tutto questo per farli diventare tutti ghei, a questo punto è necessaria un’interrogazione parlamentare perché oggi è questa e domani si perde il mirinvengo e che succede, li facciamo diventare tutti negri, veramente non si sa più cosa dire né cosa fare di fronte alla violenza della lobby omosessualista che carica nella mente dei più giovani ed indifesi contenuti di finocchismo grazie ai cellulari e all’internet e quindi si alimentano le corruttele e le manifestazioni pacifiche in piazza più di tanto non posso fare perché tu politico dai più retta a gente che manifesta pacifica in piazza leggendo un libro o alla lobby omosessualista che ti compra la villa in Costazzurra e l’allevamento di ostriche, non c’è paragone, quindi stiamo perdendo terreno e quando cerchiamo di far arrivare i libri contro l’ideologia gender ecco che fanno crollare l’aereo che li porta con un rito voodoo, ed è stato Boko Haram, che poi pure Meredith voglio dire lo sappiamo tutti.

No, non parlo degli ultimi dischi dei Cani, lo Stato Sociale o merde simili, niente musica. Parlo di brutture troppo brutte che lasciano un fastidio enorme. E succedono in Merdistan. Nello specifico l’Iran. Ora, penso sia naturale ritenere che “Iran” e “nucleare” vadano bene nella stessa frase solo in caso di bombardamento nucleare dell’Iran, o sinonimi. E’ un pericoloso e orrendo posto di merda, sottosviluppato, ributtante. Una teocrazia islamista radicale di fatto, che non nasconde le sue mire espansionistiche nella zona, né in passato ha fatto mistero di voler cancellare Israele e l’occidente dalla faccia della terra. Se quel minchiospastico di Ajmadinecoso si sente/vede meno, ciò non toglie che la merda sia sempre lì e più strafottente che mai. Succede che si vogliano rimuovere le sanzioni all’Iran, anche quelle relative alla questione del nucleare. Perché “tanto la bomba la fanno lo stesso, tantovale allora rimuovere le sanzioni e approfittarne con un po’ di export”, o qualcosa del genere. Dio bastardo. L’unica persona che ha dimostrato buonsenso e idee chiare è stato, di tutto il blocco occidentale, John McCain. Per correttezza, i termini precisi dell’accordo con l’Iran non si sanno ancora, ma lasciare un qualsiasi spazio di manovra per il nucleare in cambio di… boh, collaborazione antiterrorista? Import/export? Insomma, tutto a vantaggio dell’Iran, molto miope. E pericoloso.

Coi terroristi è meglio non fare patti, perché non sono certo i più portati a rispettarli. Terroristi, stati-canaglia, merde… l’importante è capirsi. Ed è, temo, sicuro che prima o poi ci sarà da pentirsi. Alcune considerazioni a margine:

1) Visti questi accordi che l’occidente si prepara a stringere con l’Iran, visto il ritorno alla luce del sole dell’antisemitismo (che è sempre lì, in Europa, attende solo il momento di crisi per rialzare la testa), c’è da stupirsi che Netanyau vinca? Una popolazione inizia un po’ a cacarsi addosso e, fedele al motto “meglio ave’ paura che toccanne”, vota un mastino.

2) L’Iraq esporta la maggior parte del suo petrolio. Il principale acquirente è la Cina, seguita da India e USA (fonte). L’Iraq vende, gli altri (Cina, India, USA nell’ordine) pagano. “La guerra in Iraq per il petroglio!111” è un altro concentrato di fuffa. La guerra, con il pretesto di eventuali armi chimiche, doveva servire a cambiare totalmente l’assetto del più moderno stato sunnita che avrebbe potuto anche fare da sponda, in seguito, ai talebani, sunniti a loro volta. La ratio in fin dei conti è comprensibile. Lo svolgimento un troiaio, infatti è andato tutto a fare in culo. Ma magari avesse funzionato, però. Una specie di Piano Marshall a tappe forzate per il medioriente.

3) Quando saranno credibili ONU etc? Semplice, quando prenderanno una posizione seria e dichiareranno che Hamas, Hetzbollah, i Fratelli Musulmani etc sono organizzazioni terroriste, non sono legittimi interlocutori di niente e vanno debellati come l’ISIS e qualunque altro gruppo di merde umane simili. Altrimenti non si viene a capo di niente, se si resta ostaggio di posizioni politicamente corrette e convenienze a breve termine.

E’ poi interessante vedere come i media siano sempre felici di farci vedere stragi, decapitazioni e vandalismi dell’ISIS: sono atti eclatanti e orribili e fanno paura alla gente, il che è l’obiettivo dell’ISIS stesso che fa pure il gioco dei media che sulle morbosità e le paure ci lucrano. Sarebbe però più opportuno parlare delle violente legnate che i mongoloidi si stanno beccando dappertutto, nello spazio fra Siria e Iraq. Finché c’è da ammazzare turisti e civili i guerriglieri fanno i grossi, ma quando gli arriva addosso l’esercito curdo con copertura aerea americana e la collaborazione di forze speciali di vari paesi, ecco, durano veramente quanto uno starnuto. Controllate periodicamente Difesa Online, Chuck Pfarrer (ex Navy Seal e consulente dell’esercito), e il War Nerd (collaboratore dell’esercito che vive in qualche posto del medioriente) per analisi e notizie più realistiche e prive di sensazionalismi di merda.

Spero prossimamente di riscrivere di cose più lievi.

Mi fa sempre piacere vedere la gente che inneggia alla morte per i merdosi dell’ISIS. Più ne stiantano meglio è. Sono anche dell’idea, anticipata sia dal post precedente che da altri post in passato, ci siano molte somiglianze fra foreign fighter dell’ISIS e vecchi militanti sgommunisti: la stupidità, il fanatismo, il credere ciecamente a minchiate scritte da imbecilli, la pervicacia nell’opprimere il prossimo. Perché suppongo che il foreign fighter, prima di partire e non tornare mai più (se non in bara o urna) passi il tempo a scassare il cazzo a tutti su chi è più musulmano, poi gli amici ad un certo punto gli sbottano “ma perché non te ne vai con gli afganistani e non la smetti di rompere la coglia?” e lui allora si ferma, e pensa “già, è vero! Aspetta che compilo il form online per l’ISIS…” E dopo quattro mesi i suoi amici leggono sul giornale che è stato vaporizzato durante un assalto ad un bunker di marine. Questo distingue in maniera netta il foreign fighter dal veterocomunista di turno: quest’ultimo sta tutto il tempo a dire occidente merda cazzo schifo pfui bleaaahhhhhmifaivomitareeee!!!, però poi non si muove e sta sempre a rompere il cazzo a tutti.

Negli ultimi mesi abbiamo visto i militanti dell’ISIS decapitare gente e bruciare un uomo vivo, fra le loro fonti di reddito c’è la tratta di donne/schiave, di sicuro quando occupano un posto non faranno assistenza ai malati, né distribuiranno medicinali. Alla luce di tutto questo, cos’è invece che ha scatenato la maggiore indignazione e il massimo ribrezzo nelle persone, come se si fosse raggiunto il livello massimo della barbarie?

Bambini impiccati con un’anguilla elettrica?
Donne violentate e uccise con un martello pneumatico?
L’impalamento di un intero villaggio siriano colpevole di aver fatto tardi al Ramadan?

No.

I filmati dei mongoloidi che spaccano statue e robe varie in qualche museo.

Sinceramente… ma vi fate curare? Salvereste la Torre di Pisa anziché il vostro vicino di casa? Allora andate in Merdistan pure voi.

Se io definissi una persona a partire da alcune caratteristiche, quali:

Nata in un paese che rientra nell’astrazione nota come Occidente; di scolarizzazione a livello di scuola dell’obbligo o superiore; fulminata ad un certo punto della propria esistenza da un’interpretazione radicale di testi già improbabili scritti anni e anni addietro da farneticanti individui barbuti; disposta, sulla base di una lettura della realtà circostante filtrata dai balordi precetti contenuti in tal testo opportunamente radicalizzato da esegeti successivi alla scrittura del testo medesimo, ad improvvisarsi guerrigliero fai-da-te e ad andare a combattere e uccidere e imprigionare e ed ergersi arbitro depositario di una Verità, figlia e nipote dei testi e delle interpretazioni suddette, da imporre con la forza.

Ecco, sulla base della definizione di qui sopra, avrei definitio Che Guevara o il tipico foreign fighter dell’ISIS? Son problemi…

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