Category: mutanti


E insomma, no, ieri capita che guardo la tv ma non una delle cose che vedo di solito (per la cronaca sono: “Man vs. Food”, “Abito Da Sposa Cercasi”, le robe di Gordon Ramsey, “Acquari Di Famiglia”, “Diario Di Una Nerd Superstar” e le repliche di “Tre Cuori In Affitto” su Frisbee), ma piuttosto una trasmissione di politicame non meglio identificata. Per prima cosa c’è Renzi che viene intervistato un po’ dal conduttore e un po’ da un altro tizio. Su Renzi non ho opinioni precise, fondamentalmente perché non me n’è mai fregato un cazzo. Comunque, un po’ da quel che avevo carpito da fonti di terza mano, un po’ da quel che ho sentito ieri in prima persona, Renzi sa parlare, è comunicativo, dice (o ha detto in quella specifica circostanza) cose di elementare buon senso – il che mi porta a (s)ragionare su quel che leggo oggi su varie bachece di Sbrocbook. Cioè, cose tipo “so cosa non voterò: di sicuro niente centrodestra nè Peppecrillo, e se le primarie le vincesse coso, lì, come si chiama, quell’altro, forse lo voto”. Coso lì è uno che in effetti non ricordo bene, Civati o qualcosa del genere. Con un rapido giro internettaro, partendo da Wiki, si capisce già una cosa: se uno non vuole votare nè centrodestra ma Peppecrillo, si metta l’anima in pace perché votando un noioso professorino sbroc con la sfiga nel codice fiscale, come Civati, cdx e Peppecrillo hanno la strada spianata. Tornando alla trasmissione, arrivavano pure comunicati rosiconi di D’Alema che a quanto pare è inviperito con Renzi. Risate grasse, ahr ahr ahr, speriamo D’Alema prenda domicilio in Molise una volta per tutte. Il punto su cui riflettevo comunque è: perché ora tanti odiano Renzi? Secondo me, già solo il fatto che sia l’unico politico comunicativo fa scattare l’associazione con Abberlusconi, e quindi l’odio. E poi, ha qualche chance di vincere, quindi questo lo rende terrorizzante: stare in eterna oppisizione ti consente di lamentarti all’infinito e non fare un cazzo, fedele all’armiamoci e partite che è molto italian style. E soprattutto, fedele alla completa irresponsabilità e disorganizzazione pd-esca: se vince il leader che mi va bene ok, altrimenti separatismo e nuovi rivoli. Oh dio cane, mai, mai che la gente accetti il risultato e si organizzi attorno al leader scelto per portare avanti un programma o una decisione o almeno una tombolata. No. Che teste di merda.

Parlando di teste di merda, la trasmissione proseguiva coi campioni indiscussi del genere: Peppekrilo e i krillini. Era un po’ che non vedevo/sentivo queste scimmie, ma onestamente dopo cinque millisecondi avevo una gran voglia di annegare Genova in un cocktail di napalm e agente arancio. Questa congerie di biliosi scemi infoiati proprio non si può sentire. Ma l’ho scritto un sacco di volte, è solo che li avevo un po’ persi di vista. Credo che i krillini si distinguano in due gruppi, ovvero krillini per incazzatura tappavena e krillini scemi autentici, con un insieme intersezione non vuoto. Da quella che è colpa delle banghe e dell’Europa, a quelli della demograzzia partecipata, a quella della solidarietà e delle idee, a quella che si traferisce in Thailandia ma magari torna se vince Appeppe e le cose migliorano, per finire a Peppe stesso che urla in crescendo rossiniano le condizioni e i referendum da dettare all’Europa, che in base a qualche assurdo principio dovrebbe fare quel che vuole lui, così, senza condizioni. Rabbia e ignoranza, ripeto. Già solo per le parole d’ordine e gli slogan grilleschi ripetuti a minchia ‘sta gente non si dimostra molto diversa dai PDL o dai circoletti sgommunisti. E poi confondere/ignorare volontariamente “democrazia” e “democrazia rappresentativa”, unita a colossali falle sui concetti economici terra-terra come il discorso sull’euro, mi perplime (=mi fa venir voglia di decapitazioni di massa stile Arabia Saudita) e non poco.

Ok, sono bastati quei minuti alla tv ieri per riprender coscienza del peggio dell’umanità. Che nausea. Ne avevo preso le distanze, ma ora ritorno al mio eremo isolato dalla merdaglia, se non tramite occasionali inevitabili Facebookate. Ma come si fa, diranno alcuni. In realtà non è difficile, basta selezionare accuratamente le proprie frequentazioni. Negli anni ho imparato a circondarmi di persone che o vomitano all’idea di tutto questo sbroc e hanno la vita piena di interessi interessanti che li tengono lontani da politicame e rompimento di coglioni al prossimo (due cose che vanno a braccetto), oppure che so già essere sbroccatissime e quindi se ormai mi tocca tenerle per amicizia di lunga data o similia ok, ma ci parlo del tempo, della pizza e delle scuregge, limitando la frequentazione all’inevitabile. Per il resto, meglio erigersi un muro intorno. Dentro il muro, le persone e le cose che mi piacciono e mi fanno stare bene, fuori dal muro tutto il resto, fra gente e cose di merda. Sarà per questo che vivo tranquillo e rilassato, e voialtri idioti siete sempre ansiosi e agganghiti, brutti imbecilli. Tiè.

Purtroppo, al realtà ha ancora una volta superato la fantasia, finendo dritta dritta fra le rive d’Acheronte. Giulio Andreotti è morto e lotta in mezzo a noi, ma forse nemmeno questo è sufficiente al fine di raddrizzare tutte le storture che il mondo non ha mai smesso di rimprovare ad Attanasio Pecora, l’uomo dietro a tutti i fatti di sangue dell’ultimo decennio, o secolo e mezzo forse sarebbe più appropriato sapete, perché il dispiegamento temporale dell’immanente non sempre si può condensare in pochi attimi e ogni teoria dell’azione-reazione si fa memento di un concetto più astratto e, al contempo, umile, terragno, graveolente delle porcida untuosità ch’è propria dello stolto, del contadino che ignaro dei massimi sistemi e delle grandi cause trascina per il campo l’aratro, forte solo di quella saggezza secolare ch’egli reifica sempre uguale, tetragona ed immune al cambiamento, mediante lo struscio di calzature pratiche ed ineleganti che si oppongono con pugnace antiestetismo all’ipostatizzazione pedunculare propugnata da Prada e da tutti coloro che, parimenti, ambiscono al livellamento dell’uomo su un sistema valoriale d’implicito razzismo e schematica conflagrazione di contrapposizioni fittizie che si propagano all’infinito su un orizzonte degli eventi ormai dato per scontato, per irrilevante, per nefando e incalcolabile nella sua cieca e totale devozione al Potere inteso come in [1];

ed appare pertanto necessità di vero il sostenere che, in situazione di emergenza data da conflitto di classe irrisolto e femminicidio senza tregua, sia forse necessario fare un passo indietro ed ammettere con sè stessi ed il mondo che sì, abbiamo oltrepassato un segno ed il debito del terzo mondo è solo una delle cause della crisi che porta tanta gente per bene a indebitarsi per poter acquistare sottobanco pancali di merda da riversare nel water in modo da intasare le fogne e dare un po’ di laboro agli idraulici e, di conseguenza, a quelle maestranze umilmente manovali con la salopette lurida e la matita dietro l’orecchio e le mani lerce di morchia che purtuttavia son necessarie al processo civile e un’orda di tecnocrati vorrebbe rimpiazzare con robot in fattezza di negro a costo zero, perché in realtà voi credete che ci siano i negri in giro, ma si tratta solo di ammassi di cavi e di ciccia, perché i negri veri sono tutti morti nell’Oceano Negro che è la tomba di tutti i negri, ma non tutti i giovani se ne possono accorgere e continuano a guardare le repliche dei Robinson scambiandolo per la realtà mentre invece è quello che vuol fargli credere Abberlusconi mentre fa il governo che lo processano per abuso fiscale e frode campidanese quando assunse un cameriere che fu in seguito lapidato perché adultero

e quindi in qualche modo giustificabile nella cultura d’origine, sebbene anch’essa minata alla base dall’avanzata dello scoccialriformismo in salsa diluita eppur ancora dannosa e cancerosa, un’infezione tumorale che neppure il bicarbonato agli escrementi di Tullio Simoncini (quel finocchiaccio) potrebbe curare nè tantomento guarire, quindi provate a traslare tutto questo complesso balzabbà di pensieri parole opere e omissioni in un feretro simbolico di significanza epistemologica e urgenza espressiva, ne uscirebbe fuori una merda totale e indegna di qualsiasi fruizione, persino nella grave circostanza di cui è stata vittima Laura Boldrini durante un’ispezione dell’interwebs in cui Appeppecrillo e Alfano le scrivevano le parolacce con la maschera di V for Vendetta sperando di non essere riconosciuti anche se poi con gli hacker speravano di entrarle nel cellulare (non è un doppio senso, e se ci vedete la malizia è la cultura maschilista che vi condiziona) per prendere le foto di lei nuda sulla spiaggia di Ibiza per poterle far girare in rete ma non c’erano e allora hanno usato una foto di una che le somiglia anche se in realtà non lo sappiamo perché in fondo chi le ha mai viste insieme a Laura e Boldrini e quella lì spacciata per lei nuda, ma è proprio per questo che al mondo esistono gruppi di merda come i Uochi Toki o i Cani e teste di cazzo che li ascoltano senza provare schifo, dio merda.

Dopo svariati anni di freGuentazione di narrazioni varie, nei vari ambiti (letterarie, cinematografiche, videoludiche, musical-storiografiche) ci si rende conto di alcuni punti fermi che caratterizzano la narrazione di successo. Non nel senso di migliore, nel senso proprio di quella che funziona meglio e si traduce nella forma dominante, di maggior successo appunto, altrimenti sarebbe come dire che i Pink Floyd sono meglio dei Valient Thorr mentre sappiamo tutti che non è vero, ma sto divagando. Insomma mentre giocavo a Skyrim pensavo a quanto sarebbe ganzo un giuoco del genere ma online, stile mmorpg o come cavolo si dice, open world online con un cazzigliaio di giocatori in contemporanea e quest che decollano a tutto bordone e si intrecciano. Ripensavo anche a quel gioiello che è Reamde di Neal Stephenson, librone di cui scrissi poco tempo fa. E insomma, mi dicevo, chissà all’arrivo della next-gen di console (perché si gioca solo alla console svaccati sul divano col birrone, il pc priva della componente svaccoziosa e dunque no grazie). Da lì alla riflessione su come si sviluppi la Narrazione Vincente del mmorpg è stato breve. Ma attenzione, non la possibile storia (per quello c’ha già pensato la narrativa), quanto piuttosto perché, fra storia e fruizione della medesima, il mmorpg funziona così bene ed è una narrazione figa. Dopo un po’ sono arrivato a questo punti:

1) Trama con Grandioso Obiettivo Finale che si raggiunge mediante crescita del personaggio;
2) Un antagonista ben caratterizzato e apparentemente imbattibile;
3) Una lunga catena di eventi – alcuni direttamente legati al Grandioso Obiettivo Finale, altri collaterali ma che rinforzano la verosimiglianza e la profondità del mondo virtuale;
4) Una comunità di giocatori che stabilisce il confronto, permette di scambiare le proprie esperienze, suggerire sviluppi futuri agli sviluppatori etc etc, in un forum moderato;
5) Aggiornamenti periodici che estendano la longevità del divertimento con nuovi dettagli (di mondo, di storia, di armi, di leggenda) senza alterare la sostanza.

Naturalmente il fatto che la Bethesda stia lavorando a The Elder Scrolls Online ha avuto il suo peso. Soprattutto il giramento di minchia nel caso uscisse solo su pc, in tal caso scenderemo in piazza e bruceremo bandiere della Bethesda, come fanno tutti i movimenti di protesta che… ehi, però aspetta un attimo. Movimenti di protesta. Politica. Mmorpg. Bethesda. C’è qualcosa che non torna.

Mi riviene in mente che ieri, ad un tavolo vicino al mio in un locale, c’erano i soliti infoiati che parlavano di politica. Ebbene, mi dicevo, se andiamo attraverso la storia italiano dal ventennio compreso ad oggi, che punti fermi troviamo? Almeno cinque cose che i governanti versicolore hanno offerto al popolo, tutti in maniera indistinta e necessaria:

1) Grandi discorsi roboanti dal contenuto salvifico e utopistico, ricco di ideali;
2) Un Invincibile Nemico causa di tutti i mali, dalla pioggia allo spread alle esondazioni nel Nerchio;
3) Un vasto numero di robe (dal calcio alle tribune politiche alle trasmissioni di Barbara D’Urso alle figscion ai cilm) attorno alla quale schierarsi in pro/contro facendo muro contro muro, e se una cosa ti piace sei X, altrimenti Y e comunque non ci parlo più con te;
4) Accogliere la lagne e i piagnistei di tutti;
5) Qualche riforma di facciata che dia l’idea del progresso e del cambiamento ma che non intervenga mai a fondo sull’essenza della nazione.

Confrontate punto per punto le robe qui sopra con quelle ancora più sopra. Pensateci bene. pensate a due più due uguale quattro. Fatto? Perché a questo punto mi si è aperta agli occhi la Verità Ultima: l’Italia in realtà è un mmorpg della Bethesda!!!!111!!! Dove noi siamo intrappolati come in Matrix e crediamo di essere la gente vera!11!!1! Mentre in realtà siamo solo due cose: o un NPC, o una persona che vive in un boiler connesso con la realtà virtuale sbroc sbroc tipo Matrix insomma. E quindi i produttori di Matrix hanno in realtà fatto quel film per farci capire, ma niente, non abbiamo capito un cazzo!  E come Mai’q il Bugiardo è passato attraverso i vari capitoli di Elder Scrolls, così ci sono i vecchi che si ricordano dei vari vecchi governi! Come in Skyrim ci sono i libri che parlano del passato avvenuto nei vecchi giochi, così noi c’abbiamo i libri di storia!!111! Metti che il primo capitolo sia stato The Italian Scrolls: Fascism, poi The Italian Scrolls II: The First Republic, poi The Italian Scrolls III: The Second Republic, poi The Italian Scrolls IV: Appeppecrillo, che è appena cominciato!!!!

Allora allora svegliatevi, ci hanno mandato un sacco di Neo, come Adam Kamion, Appepeppe, Giulietto Chiesa e David Icke, e noi non li abbiamo ascoltati! Altro che Bisdenbrgerg e Ammariomonti e la Trilaterale, il mondo è la Bethesda e dobbiamo ribbbellarci fate girare sveglia!!!!!!!!!!!111!!!!!!!!

“I must not fear.
Fear is the mind-killer.
Fear is the little-death that brings total obliteration.
I will face my fear.
I will permit it to pass over me and through me.
And when it has gone past I will turn the inner eye to see its path.
Where the fear has gone there will be nothing……Only I will remain.”

La “Litany Against Fear” viene recitata da Paul Atreides durante un confronto con la Reverenda Madre del Bene Gesserit. E’ roba di Dune, quindi è bellissima, visto che si parla del corpus originale di Herbert e non le sgommate successive. Dice essenzialmente di superare la paura, perché la paura blocca, paralizza, ottunde e impedisce, lasciandoci in preda dell’irrazionalità. Bene, credo che mai come oggi la paura e l’irrazionale siano il carattere dominante dell’umanità. E’ singolare che questo accada nella parte di civiltà in teoria più progredita, come la nostra, eppure è il solito vecchio copione: in tempi di difficoltà e incertezza la paura serpeggia più che mai, e forma presto un capitale su cui tribunacci della plebe, demagoghi e merde di ogni tipo possono investire a colpo sicuro, per di più col solito sistema del capro espiatorio e dell’assoluzione del popolo.

Prendiamo, per esempio, la situazione italiana: dopo anni di appelli a NazioneStranieraStimata di invaderci e prendere le redini dell’Italia per liberarci da Abberlusconi, quest’ultimo è stato messo da parte in malo modo e sostituito dall’attuale governo tennnnnico. E’ passato un annetto, e non ho sentito cambiare granché il ritornello è tutta colpa del governo. Governo che si è trovato ad agire all’interno dello scenario della crisi dell’Eurozona, con il compito di sanare i conti. Le scelte fatte dal governo sono di per sè criticabili e poco lungimiranti, riassumibili in una pesca a strascico fatta di tagli e tasse, con in più il varo di nuove leggi & misure i cui effetti saranno visibili più avanti. Forse. Resta una cosa del tutto incontrovertibile: sebbene il governo avrebbe potuto agire meglio, è anche vero che doveva agire e il prima possibile. Gli italiani si sono comportati, nell’ultimo trentennio, come una mandria di maiali al trogolo. Oppure, come gente che inizia ad abbuffarsi al ristorante sperando di scappare fra il caffè e l’ammazzacaffè, complice l’amicizia del cameriere. Sfortunatamente, ad un certo punto, quel cameriere è stato licenziato e quello nuovo non sente seghe: in accordo col proprietario del ristorante, obbliga i quattro furbacchioni a lavargli i pavimenti gratis per tutti i fine settimana dei prossimi otto mesi per ripagare tutte le cene scroccate nel tempo, e questo solo per non andare sul penale. Ecco, gli italiani in questa circostanza direbbero che il ristoratore è uno stronzo che gli impedisce di divertirsi nel weekend, e il nuovo inflessibile cameriere un maledetto pezzo di merda che vuole fargli pagare le prossime cene, quando in realtà è solamente serio e non vuole dei furbastri fra i piedi. In parole povere, arriva il conto di trent’anni di sbafo senza costruire niente. Sbafo di cui sono colpevoli tutti, e non solo i politici. Il Batman laziale è una figura che tutti conosciamo perché ce ne sono un sacco intorno a noi. Per le tante piccole batmanate il governo pesca a strascico/obbliga a lavorare gratis nel weekend: sangue ovunque, che ne sarà di noi? Come potremo continuare a chiudere l’occhio sui peccatucci altrui, così l’altrui li chiude sui miei? Perché? A questa domanda rispondono un sacco di stronzi: è colpa dell’Europa che ci vuol levare la sovranità monetaria per venderla agli ebrei negri massoni come la Merkel.

La Grecia intanto conferma la propria condizione: se noi si fa schifo, loro lo fanno di più. La loro situazione poteva ricalcare la nostra, solo con l’aggravante di non avere alcuna economia produttiva. Il violento patatrac ha portato ad una reaziona violenta: mandare i nazisti di Alba Dorata in Parlamento. Ora ditemi se si può essere più mongoloidi. E’ una legittimazione pericolosissima che va stroncata il più possibile, visto che serpeggia sempre di più il vento del nazifascismo di ritorno, camuffato persino poco. L’attuale vulgata è che, sì, in fondo Mussolini voleva proteggere l’Italia e gl’italiani belli dalle mani predatrici del capitalismo anglosassone, lo stesso che ci fa venire il mal di pancia oggi, quindi insomma cercate di capirlo, era un fine nobile, le intenzioni erano buone, poi esportava a Dachau alcuni cittadini italiani, che insomma, erano pochi, alla fine che importava… erano di quei pochi che poi fanno il Bildemberg e la BCE del signoraggio, diciamoci la verità, se risuccedesse uguale uguale non sareste poi tanto in disaccordo, vero? Perché non so voi, ma Gli Ebrei e La Finanza Ebraica e I Banchieri Ebrei li leggo e, peggio ancora, li sento dire sempre più spesso. Ma Marchionne mica è ebreo?, viene fuori durante una discussione l’altra sera. L’esaltazione della nuova URSS, ovvero il Merdistan islamico e in particolare Iran & Siria, come dei nuovi caudillos Chavez & Kirchner, va di pari passo.

Tutte queste paure, insomma, costituiscono un enorme bacino di voti. Alba Dorata l’ha capito come lo capì il loro zio Adolfo qualche anno prima. Avete paura, avete ragione, ci sono LORO che vogliono succhiarvi il sangue, dove il loro è un orrido allogeno: gli immigrati, l’UE, la BCE. Votateci e vi proteggeremo, noi Peppe Crillo, Partito Italia Nuova, Forza Nuova, Casa Pound, etc etc. A volte sembra quasi che la gente ci goda a spaventarsi, come per il discorso degli OGM, secondo una legge non scritta per cui naturale = buono, quando a voler vedere la natura fa morire l’inadeguato senza molte cerimonie e con fredda efficienza. Lo dico dopo aver letto l’ennesima bravata del dott. Seralini, che progetta gli esperimenti su misura per dimostrare che gli OGM sono cancerogeni: ha ricevuto un milione di critiche dal mondo scientifico per il suo cherry picking in flagrante malafede. Del resto, fra gli sponsor di Seralini ci sono Greenpeace e politici ecologisti che VOGLIONO dati che affermino la cancerosità degli OGM, in modo da poter fare campagne anti-OGM e annessi e connessi. E poco importa se questi dati sono inattendibili: le opinioni degli scienziati seri ormai non hanno alcun valore, visto che in nome della correttezza politica si è permesso ai cialtroni di inquinare quasi ogni livello di discussione, e l’uomo della strada non sopporta che la sua ignoranza possa valer meno della competenza altrui.

Tempi difficili. Paura. Si può seminare un sacco di merda e moltiplicarla oltre ogni limite, guadagnandoci un bel po’ – che sia in voti, in vendita di dvd, o in autostima, poco cambia. Fatto sta che non mi piace per un cazzo. E conferma sempre più la mia idea che un buon 80% delle persone non dovrebbe avere diritto di voto. Occorrerebbe una bella purga, dio ape. O almeno, una responsabilizzazione generale, che però pare probabile quanto un pellicano che ti serve una rossa media nel confessionale.

Ancora una volta le forze restaurative remano contro all’Arte e alla Cvltura. E’ successo di nuovo a Caltagruate, dove Ermenio Sbrenna, pittore e performatore, si è visto negato il permesso della sua nuova installazione “Circomene Derelicta” in quanto, a detta degli inquirenti, oltremodo oltraggiosa nei confronti di quella morale del Signore Iddio Gesù (cane, aggiungeremmo in un secondo tempo) che tanto bene ha fatto all’arte, vedasi i dipinti lì di coso, Giotto e Michelangelo, ma tuttavia non possiamo in nessun modo far sì che tutto ciò, lo scembio, diventi un’abitudine, perché ne va della nostra buona nomea, ed dovrebbe essere chiaro a tutti, ma in un paese deficitario di culture e attenzioni, in cui i valori sono in crisi e si mandano in pensione giornalisti preparati come Salvatore Gualla e critici d’arte di fama internazionale come Alybrando Siraghi, ecco, in questo paese per forza poi che scende il PIL, per forza poi che le agenzie di ratingsz declassano tutto e mandano in malora le piccole aziende che lavorano sul chilometro zero mentre arroganti calciatori come Balotelli danno un cattivo messaggio ai giovani, cioè che è bello essere negri e trombare le vedettes, che poi che cultura ci viene fuori se non quella dell’ignoranza e della plebe che non capisce un cazzo, proprio di questa gente qui che sarebbe l’anima del paese insomma il grande processo restaurativo spinge le spinte centrifughe dell’arte a coalizzarsi in un groviglio liquamoso di rizomi e sterco, di incrostazioni del linguaggio e della semantica dell’ovvio per cui al giorno d’oggi

un giovane uscito dal liceo non è in grado di estemporarizzare su due piedi i molteplici dislivelli di lettura della Vita Nova di dantesca memoria, ma allo stesso tempo sa dirvi tutte le formazioni dell’Atalanta dal 1979 a oggi e per di più crede che furbescamente agendo per conto terzi con attività di basso conio morale e intellettuale sia possibile costruirsi non già un futuro, ma quantomeno un presente coincidente con l’acquisto dell’iPhone con cui andare in giro e fare le foto ai negri, oppure da ricaricare mediante l’estrinsecazione di performance sessuali dietro pagamento, che secondo alcuni è pur sempre un’instradazione alla via dell’imprenditoria personale, secondo altri però e io mi ci schiero altro non è che la deriva ultima della corporeità post-meretriciale in cui ormai l’intelletto è totalmente staccato dal corpo e lo utilizza con disinvoltura come mezzo per ottenere qualche osso di gabbiano, qualche enfisema nei kiwi, qualche lavanda gastrica gratis dal reumatologo della mutua

che stando ad alcune voci di corridoio, tuttavia piuttosto affidabili, è pure manfruito e lo acciuffa a chilometri nel tabarén ogni sabato sera per modico prezzo dietro il Mercato Ortofrutticolo, dimmi un po’ te ora se un mestiere onorato come quello del medico oggi dev’essere pure infestato da’ finocchi, sono veramente tempacci di crisi che si rifrangono come un’onda malsana e miasmatica nella vita di tutta la società, al punto che ormai fra un Presidente della Repubblica e uno sbozzascalini non v’è più alcun possibile distinguo, e anzi è ancor più rimarcata l’uguaglianza fra le due parti e si ritiene ormai giusto e scontato asserire che chi dice il contrario sia un negro

che si chiama pure Billi ed è bravo a basket, questa disciplina sportiva che allena i muscoli senza aguzzare l’ingegno e quindi è tutta una deriva entropica questa qui che prende la società dove i tracciati individuali si atomizzano in un brodo primordiale inconcludente reificato dalla pertecipazione agli Europei di Calcio ove si uccidono cani per permettere ai milionari di tirare calci al pallone, tutto questo uccide l’intelletto dei nostri giovani che troveranno più interesse ad andare in giro sulla spiaggia a vendere gli accendini perché è così che ha iniziato Balotelli, che se magari si fosse dedicato ad uno sport di grandi valori morali tipo il rugby avrebbe smesso già in giovane età di essere negro e oggi occuperebbe un palazzo a Milano con le sue installazioni artistiche che mettono in crisi la società dei consumi e basta che mi sono rotto il cazzo dio merda, oh.

(ps: post n. 666!)

Venerdì 18 maggio. In quel giorno è uscito il post Roba Perentoria, dove venivano enunciate alcune semplici verità sul nadir della musica, Lo Stato Sociale, e il loro album Turisti Della Democrazia. Le visite, quel giorno, sono state 1595, uno dei picchi da quando questo sblogs è su WordPress, e quindi uno dei picchi di sempre. Di questi 1595, un terzo abbondante veniva da Facebook, segno che il post è stato ribloggato in giro e, immagino, abbia suscitato un sacco “vaffanculo nn cpsc un cz!!11!uno!1” fra gli indiboiz e/o sfighè che non provano istantanei moti peristaltici a sentire LSS. Del resto, qualche commentatore svantaggiato & pieno d’odio ha scritto pure qui, ma l’ho cassato. Solo ora mostro qualcosa, così, per ridere:

N.1: “Solo un decerebrato senza pensiero autonomo puo’ formulare un giudizio basandosi su dieci secondi di ascolto.almeno non scriverlo. Pero’ non temo di essere altrettanto in torto per averti giudicato in 4sec di lettura…”

Oppure un genio? Oppure, semplicemente, LSS fan talmente smerdo che basta davvero così poco? Era un commento di risposta a un commento di Berserker, fra parentesi, ma chissene.

N.2: “Ho letto i vostri commenti e noto che concordate sul fatto che vi fanno cagare. Ma, curiosità personale, posso sapere che artisti ritenete degni di nota?”

Un classico, la sbirresca richiesta di titoli. Mi faccia vedere se lei può permettersi di giudicare. Dall’alto di cosa giudica? Beh, è un po’ che ascolto Justin Bieber, Emma Marrone e Nina Zilli, sono eclettico, dio cane.

Mi sovviene un’altra cosa, ovvero che la sera del 18 Maggio sono andato a vedermi dal vivo i 3 Inches Of Blood. A riguardo Kekko di Bastonate potrebbe, probabilmente, scrivere una bella analisi sociologica secondo cui 3IOB e LSS sono mutualmente esclusivi e chi dice il contrario è un negro. O almeno lo spero, perché mi diverte quando scrive quella roba che poi magari non sono d’accordo un cazzo ma mi garba leggerla lo stesso.

Algebricamente parlando:

3 Inches Of Blood = Judas Priest + Slayer + Accept + At The Gates.

Lo Stato Sociale = Offlaga Disco Pax + Lunapop.

Dal momento che Judas Priest, Slayer, Accept e At The Gates sono tutti quanti fichi, la loro somma è fica. Allo stesso modo, siccome Offlaga Disco Pax e Lunapop sono merda di cammello morto di vaiolo su un marciapiede di Calcutta, la loro somma sarà merda di cammello morto di vaiolo etc etc. Insomma, immaginate un po’ la composizione di funzioni continue, magari con i gruppi della prima equazione che sono funzioni continue, quelli della seconda no, e fate che la non continuità corrisponda a far venire la merda al culo e ci siamo. QED.

“Ma Lo Stato Sociale, no, quanto farà caa’?”
“Abbestia!”

Quindi, la discussione è chiusa. E ora che ci penso non l’avevo mai iniziata, mi ero limitato a proferire verità, solo che stavolta ho deciso di dimostrarle e basta mi sono rotto. Ora vediamo se pure questo post fa un bordello di visite.

"Antisemitismo? Pffff..."

L’assassino di Tolosa, quello che ha ucciso a sangue freddo una bambina di sette, un insegnante e un uomo coi due figli piccoli, tutti in una scuola ebraica, è stato identificato come lo stesso uomo che, alcuni giorni prima, aveva ucciso tre militari. Il mondo dello sbroc, dalle frange salottiere a quelle dei CSOA, prima dell’identificazione, era percorso da un brivido palpabile. La stampa tirava fuori articoli grondanti retorica sull’orrore del nazismo, i campi di sterminio, le risposte sbagliate ai tempi della crisi, la ricerca del capro espiatorio, l’ebreo capro espiatorio per eccellenza, funziona sempre, non dimentichiamo, c’è un movimento neonazi in giro per l’Europa che rischia di guadagnare terreno, guardate lo sciroccato Casseri di Firenze, dobbiamo stare vigili, stare attenti, non dimenticare! Il che, sia chiaro, è tutto giusto e sacrosanto. Solo che tutta questa tensione, alimentata dalla silenziosa preghiera stile “fa’ che sia stato un biondo neonazi del Front National, fa’ che sia stato un biondo neonazi del Front National, fa che sia…”,  è poi evaportata in un colossale meh, con una certa coda di imbarazzo e di dimentichiamo tutto va’. Perché, come ormai sapete tutti, l’assassino si chiamava Mohammed Merah, non era di fattezze molto ariane, era musulmano, jihadista e ha fatto quel che ha fatto per vendicare i boveri balesdinesi.  Ohibò. Un bel cortocircuito.

Sulla rete, ma vedrai che pure al bar, tu chiedessi a tanti insospettabili...

Mohammed Merah ora è stato freddato dalle teste di cuoio e io. in tutta onestà. me ne rallegro. Intanto ieri su Facebook c’era già una pagina, subito rimossa prima che potessi prendere uno screencap, che inneggiava a lui e invitava a boicottare Israele. Prossimamente si dirà che Merah è innocente ed è stato vittima delle lobby sioniste che hanno inscenato tutto grazie alle scie chimiche. E così, il soggetto unico responsabile di questi omicidi passa rapidamente in secondo piano, di fronte al SIONISMO.

Sì, era un terrorista.
Sì, ha ucciso, ma per vendicare i boveri balesdinesi.
Sì, i terroristi che uccidono gli innocenti sbagliano, ma la causa è giusta.
Sì, la causa è giusta perché se Israele non li opprimesse sarebbero tranquilli.
Sì, Isreale è nostro alleato ed è parte del Ricco Occidente.

E’ COLPA NOSTRA.

L’illogica sequenza di assiomi di cui sopra è impeccabile nella sua demenza assoluta, ma è molto vera ed illustra perfettamente la forma mentis di tutte le numerosissime teste di cazzo a pile che ragionano ancora in termini di “colpe collettive”, come un qualsiasi gruppo di mongoloidi estremisti extraparlamentari degli anni ’70. Dimenticano o ignorano, tutti costoro, la figura di Sayid Qutb, principale ideologo di quell’ammasso di merda di dimetrodonte che va sotto il nome di Fratelli Musulmani, cioè invasati che dichiarano jihad all’occidente senza sè e senza ma da prima che esistesse lo stato di Israele (dal 1928, per la precisione). Allora, perché non si parla di “stragi qutbiane”? Perché non dire chiaro e tondo che si tratta di gente che passa le ferie in Merdistan o in Assghanistan a studiare nelle madrasse, ovvero le scuole islamiche, quelle dove uno va con lo scopo evidente di diventare ancora più ignorante, ottuso e testa di cazzo di prima? Perché posso concedere che sia la loro cultura,eh, ma è un cultura di merda che produce intellettuali come Sayid Qutb, movimenti come i Fratelli Musulmani e partiti come Hamas, nel cui statuto si rifiuta esplicitamente la trattativa e la diplomazia e si invita alla jihad senza tregua fino alla fine dell’odiato Occidente e alla gloria di Allah. E non sono movimenti e ideologie minoritarie, ma largamente diffuse a livello transnazionale.

Prendiamo ora la foto qui sopra. Se qualcuno la postasse su Facebook, dicendo che si tratta di un festino erotico di qualche depravato israeliano che fa frustare bovere donne balesdinesi rapite nottetempo dalla Striscia di Gazzzza per il sollazzo dei presenti, tutti ricchissimi ebrei, cosa succederebbe? Beh, ora questa immagine qui è chiaramente parte di un servizio fotografico molto glamour e quindi si parte male. Ma il senso è: qualsiasi accoppiata “foto cruenta” + “connessione a Israele” viene creduta e ribloggata in maniera automatica e universale. E’ praticamente impossibile, per Israele, difendersi da questo meccanismo, e quando sbaglia il casino aumenta. Perché Israele mirerebbe a bersagli militari, e purtroppo capitano gli errori. Civili blastati etc. I boveri balesdinesi mirano invece a bersagli civili, ma chissà come mai le voci e le fole più assurde su Israele (l’ultima che ho sentito: mira sulle zone a più alta natalità) sono date subito per buone, mentre gli attentati in scuole, autobus, discoteche, mercati e i missili sulle zone civili (mai contro carri armati ed esercito, mi raccomando!) da parte palestinese destano poca attenzione se va bene, approvazione plateale altrimenti. Non dev’essere facile mantenere la calma.

La morale di tutto ciò? Non lo so, ma non si può uscire da un simile ginepraio di discorsi a cazzo senza stabilire chiaramente le responsabilità. E se Israele può essere aggressiva e fare stronzate, ed essere pure stato ricco e con l’appoggio occidentale etc., questo non esime la Bovera Balesdina dalla sua natura: un paese sottosviluppato e arretrato, con un governo dichiaratamente pro-terrorismo, armato e rifornito dal resto del Merdistan in funzione antioccidentale. Personalmente non crederò mai ai progressi della Palestina finché la Palestina non manderà via a calci in culo Hamas e non si alleerà con Israele – sarebbe l’inquivocabile prova che, finalmente, qualcosa è davvero cambiato. Perché la grossa responsabilità del cambio la ascrivo al sottosviluppato, che è innanzitutto colpevole di sottosviluppo. Già. Se per esempio uno arriva qui dal Merdistan, e non arriva a capire che stando in un mondo diverso non può scotennare la figlia perché si mette la minogonna, allora è proprio un ottuso animale senza speranza e alla pena per omicidio dovrebbe aggiungersi l’aggravante del sottosviluppo. E lo stato, in maniera SECOLARE, dovrebbe troncare tutti i tipi di ingerenza religiosa nella vita civile: di qualsiasi religione, cattolica, cristiana, ebraica, merdistana. Non creare regole ad hoc che soddisfino l’uno per cento dell’elettorato post-marxista filocoranico radical-sbroc che compiange i poveri terroristi che poi uccidono sì ma solo perché noi siamo tanto cattivi.

Per parecchio tempo, lo dico senza alcun problema, ho seguito il blog di Gamberetta e l’ho fatto pure con una certa ammirazione. La sua critica puntuale e feroce di un sacco di spazzatura fantasy, soprattutto made in Italy, metteva in luce tutta una serie di falle che bucano l’intero spettro del panorama letterario nostrano. Falle piuttosto gravi, deducibili dalla pubblicazione di vari cessi di libri, tipo:

1) Scrittori che non sanno scrivere e non hanno la minima cura della propria opera;
2) Un universo di addetti ai lavori assolutamente carente e menefreghista che non svolge alcun compito di editing, di revisione, e butta tutto sul mercato così com’è, tanto vende se c’ha abbastanza draghi in copertina;
3) Una malafede assoluta da parte di grandi e rinomati curatori di testata, che si sono arrampicati sugli specchi in tutti i peggio modi per difendere l’indifendibile.

Da questo punto di vista, Gamberetta è stata molto più acuta e vincente di qualsiasi wuminghio.  La sua critica al testo e al mondo del fantastico è stata, nella sua prima fase, molto stimolante, e gliene do atto, anche se immagino ci si pulisca allegramente il culo. Tuttavia ho iniziato pure, dopo un po’, a rompermi i coglioni. Sia per l’acredine sempre maggiore con cui attaccava gli scrittori (ok, io non sono esattamente il re del bon ton, ma almeno il mio tono resta spesso scherzoso – credo), e intendo proprio le persone, sia per un dogmatismo che è emerso con il passare del tempo e ha messo in evidenza i limiti della critica gamberettistica.

Far vedere controesempi di come si dovrebbe scrivere una scena pietosa è ok. Consigliare manuali di scrittura ok. Impostare il discorso sulla pratica dello show, don’t tell pure. Quando però si scende nel fondamentalismo, un po’ meno. Perché la prima premessa alla base del gamberettismo è che fantasy/sci-fi siano essenzialmente letteratura di storie e idee, e quindi sia necessaria, sufficiente, indispensabile una prosa asciutta che permetta a storie e idee di far scivolare il lettore all’interno con la massima naturalezza – presupponendo anche la coerenza interna dell’ambientazione, delle azioni/reazioni descritte etc etc. Di per sé, sarebbe anche tutto a posto. Ma è uno dei modi possibili di scrivere fanta(sy/scienza), il modo asciutto, diretto, realista, heinleiniano di cui peraltro sono un grande sostenitore. Non è l’unico, però. Perché il punto è che lo stile di scrittura dipende da cosa voglia ottenere lo scrittore. Se io volessi scrivere di futuro filtrandolo attraverso la lente del mito, come se fosse visto da un futuro ancora ulteriore e quindi dargli una patina di leggenda e un tono di divertita nostalgia senza bradburysmi, dovrei scegliere attentamente le parole, descrivere in un certo modo, scegliere il giusto tono dei dialoghi etc etc, allontanandomi da una prosa secca e tagliente. Dovrei andare non in direzione di Heinlein, ma guarda caso in quella di Cordwainer Smith. Non so se Gamberetta conosca Cordwainer Smith, ma immagino lo troverebbe una merda, perché di secco, tagliente e realistico ha poco. Ed è così perché fa il necessario per scrivere al meglio il SUO libro, secondo la SUA personale estetica. Possiamo dire se ci riesce o meno – per quanto mi riguarda, ci riesce eccome. Trovo che il grande autore si riconosca anche per questo: fa capire quale sia la sua estetica durante la lettura stessa, e la mette in pratica nel migliore dei modi. Sembra questo il grande limite della critica gamberettistica, condito dall’ossessione per i manuali di scrittura presi come oracoli, tipo “così non si fa, leggi un po’ cosa dice Seth Putnam a pag. 345 del suo manuale Writing Fiction Is Gay!!!1!” Oggi siamo alle guerre dei cloni: senza volerlo, si è formata una frangia di psicotici gamberettiani molto peggiori dell’originale.

Ci sono alcuni appunti che mi viene da fare. Il primo forse deriva dalla mia scarsissima sopportazione del dolore e il conseguente ribrezzo per il sadomasochismo: non sarebbe impiegare il tempo per segnalare ciò che si ritiene meritevole, spiegando perché e percome e tutto il resto, anziché spararsi tonnellate di merda? Visto che le recensioni sono del tutto volontarie (cioè senza il dovere di cronaca immediata da periodico), credo sia più costruttivo impiegare le energie per segnalare ciò che merita. Mutatis mutandis, è la linea che seguo assieme agli amici su Free Fall, per esempio. Il secondo è che i gamberettisti si riproducono velocemente. Ancora un po’ e formeranno una genia di lettori che misurano con riga e compasso Jack Vance decretandone la merdità perché non è conforme allo standard ISO9000 dello Show Don’t Tell e alle norme evidenziate nell’Infallible Book On Writing di W.R. Iter.

Infine, un’ultima notarella. Nel giro del Gamberame si fanno spesso confronti fra Narrativa e Literary Fiction, individuando nella prima la cosiddetta narrativa “di genere” e nella seconda tutto ciò che si bea di essere Letteratura, fatta di stile autocompiaciuto per far sentire colto e intelligente chi legge. Trovo queste distinzioni un po’ troppo forzate, e se vogliamo far sì che la narrativa del fantastico abbia il rispetto che si merita (e se ne merita un bel po’), ci vorrebbe un ragionamento di tipo inclusivo, non steccati e recinti sempre più labirintici. Se la criticaccia snob e prevenuta fa uno sbaglio, reagire con lo sbaglio di segno uguale e contrario la mi sembra una hazzatha.

Esiste, nell’umana varietà, una sottospecie particolarmente molesta situata nell’interstizio fra il Mongospastico e il Mongolitico, a non troppa distanza dal Nerd e nel quartiere confinante con quello dei Maniaci: è lo Svantaggiato. Lo Svantaggiato è una persona che, solitamente, non presenta alcun pregio evidente: non è bello, non è simpatico, non è divertente, e non lo è mai stato. La sua socialità, di conseguenza, ne ha sempre risentito, e lo Svantaggiato tipico arriva attorno ai trent’anni con pochissimi amici e ancor meno speranze di trovare donne/uomini. Eppure, qualcuno potrebbe obiettare, esiston fior di menomati che trovano compagnie varie, perché non lo Svantaggiato? Beh, è proprio la sua natura di Svantaggiato a impedirglielo. Perché lo Svantaggiato non è capace di arricchire, ma solo di drenare energie, pazienza, e vita a chi gli sta intorno, con una logorante sequela di microscopici ricatti morali e stille di veleno volte ad elevarlo a scapito di qualcun altro, il tutto per avere dalla sua qualche attimo di riflettore. Lo Svantaggiato non cercherà mai di fare qualcosa di buono e meritarsi la stima, ma sceglierà sempre la via della spiata e dell’invenzione: “sai, secondo me Coso l’altra sera $cattiveria…” Cercando di mettersi dalla tua parte, semina la zizzania. Di fondo, lo Svantaggiato è consapevole della sua completa assenza di qualità, e quindi si ingegna come può. Ciò che contraddistingue lo Svantaggiato dallo Sfigato generico è che nessuno vuole giustificarlo. A volte succede che, per certe persone moleste e insopportabili ed evitate da tutti, si cerchino giustificazioni: “suo padre è morto e sua madre è scappata con un negro che si chiamava Billi”, “ha avuto un sacco di problemi”, “ascoltava i Coldplay”. Ma mai per lo Svantaggiato, la cui insopportabilità è un dato di fatto che, presto o tardi, porta il gruppo di persone cui si è momentaneamente appiccicato a vararlo. Trucebaldazzi, là sopra, NON E’ uno Svantaggiato: ha convertito un potenziale di Svantaggio in suo favore, e ora è famoso e suona dal vivo. Una simile capacità non è possibile per lo Svantaggiato, perché indicherebbe consapevolezza e risorse, che se le avesse non sarebbe Svantaggiato.

Detto questo, lo Svantaggiato è solo al secondo posto nella classifica dell’umanità perniciosa, perché al primo posto c’è la sua versione 2.0, lo Svantaggione. Lo Svantaggione possiede tutti i tratti distintivi dello Svantaggiato, più uno: la presunzione. Te dici dieci e lui deve dire undici, soprattutto se te in apparenza parti da una situazione di vantaggio (poi veritiera). Hai un lavoro che ti piace? Lo Svantaggione ti dice tzè tzè ma potevi fare… Hai studiato? Lo Svantaggione ti dice che è una perdita di tempo ed era meglio quel che ha fatto lui. E vai così. Anche se poi, essendo uno Svantaggione, non ha mai l’ultima parola e la sua peculiare natura di merdone lo lascia sempre con le pive nel sacco e l’ananas in culo.

Adesso potreste dire, perché questa disanima su ‘sta gente, che sarebbe meglio sterminare col Baygon per Umani? Eh, sapete, è che ho rivisto uno Svantaggione che non vedevo da tipo quindici anni. Abita pure nella mia stessa strada, anche se per fortuna all’estremo opposto. L’ho rivisto al mio bar preferito (che essendo vicino a casa mia lo è pure a casa sua). L’ho sentito dire con le mie orecchie ad una delle bariste, una bellissima ragazza di vent’anni, “ma te, cetaceo, ci vai in palestra?” e fra un po’ sputo lo spritz in faccia a mia moglie. Non puoi dare del cetaceo ad una ragazza con cui non hai confidenza, nemmeno se fosse effettivamente un boyler. E soprattutto non glielo dai se  lei è bella e ha al massimo un kg o due di troppo intorno alla vita, e te sei una specie di hobgoblin. Ora vivo col terrore che lo Svantaggione un giorno possa suonare da me per scroccare favori o chiedere questo o quello (come fa già a cose normali, se mi incontra).

Napalm, ci vuole. Perché lo Svantaggione ti drena le energie, ti uccide l’umore e se gli dai un’unghia si piglia tutte e due le braccia.

C’ho un pajo di post che mi frullano in testa, già delineati nei loro punti fondamentali, entrambi a metà strada fra crytica e metacvytica: il primo su Holy Terror, ultima pessima opera di Frank Miller, e su certi assurdi sbroc retrattivi e convoluti che genere nelle menti di certi stenterelli, il secondo sulla qualità della critica Gamberetta-style. Solo che non c’ho voglia un cazzo di scrivere e nel frattempo ho accumulato una preziosa crestomazia d’immagini che vorrei condividere con voi (non è vero), quindi farò quello che mi riesce meglio: sparare cazzate random.

Per esempio, lo sapevate che Anna Nicole Smith buonanima aveva inciso un disco? No? Nemmeno io, altrimenti me lo sarei già comprato da un pezzo. E’ un segno della chiara ingiustizia del mondo: mentre Carmen Consoli, di dischi, ne ha fatti nove (e contando solo quelli in studio), Anna Nicole uno. UNO. Ed è pure morta. Dimmi te.

Mario Monti. Dice, ma siamo sicuri? Ci conviene davvero? E chi è? E chi non è? Chi ci sarà dietro? La BCE? L’FMI? Le scie chimiche? Il signoraggio? I denti insidiati dalla placca? Mi sono già rotto. Piuttosto, pare che Fiorello stia conducendo una tramissione pallosa vecchio stile, lo dice pure la Guzzanti. Di solito se la Guzzanti dice “X”, al 99% è una betoniera di merda, e allora vedrai che in realtà la trasmissione di Fiorello è bellissima o per lo meno decente. Però c’è un “ma”: si tratta della trasmissione della Restaurazione, all’insegna della Bella TV Di Una Volta, con le gonne sotto il ginocchio e le battute morigerate etc. etc., dopo i tetri anni dominati dal Modello Marcio Della Società Imposta da Mediaset Colledonnegnude. E quindi, mi sa che forse stavolta siamo a nostro modo spettatori qualcosa di unico: il favoleggiato 1% delle opinioni della Guzzanti. Una donna così squallida che nemmeno in un catfight (su twitter) con quell’altra minchiona della Concita riesce a divertirti.

Un’amica neo-veggie, un mesetto fa, era andata ad una specie di sagra per veggie. In teoria doveva esserci del cibo vegetariano e robe varie, in pratica c’era robaccia schifosa e gente inacidita e incazzosa che brontolava e rompeva i coglioni a tutti incitata da un gruppetto di ammaestratori di criceti vestiti di coperte colorate che nel giro di mezz’ora erano passati dall’alimentazione vegan che il veggie è troppo poco al boicotaggio dei farmaci e il codice a barre di Israele da boicottare. L’amica neo-veggie, dopo quella prima mezz’ora, ha preso la macchina ed è andata via.

Che bello, è uscito il secondo album degli Steel Panther. Si chiama Balls Out, è stupendo e chi dice il contrario è un negro. Non ha un singolo tispiezzoindue come Death To All But Metal, ma neppure una palla allucinante come Shine On You Crazy Diamond, ed è globalmente migliore del già bellissimo esordio. Gli Steel Panther sono come gli Spinal Tap usciti dallo schermo. E poi ho scoperto un altro gruppo superfigo che sono i The Might Could. Fanno quella roba zozzissima che mi esalta un sacco, cioè quel metal assordante fatto di blues iperdistorto, batteria primitiva, voce ringhiante, chitarre che hanno appreso bene la lezione dei Lynyrd Skynyrd e la ripropongono a volume indecente. Veramente troppo spettacolo, robba tosta da bottigliate in testa t’aspetto fuori dal saloon m’hai fatto incazzare che oggi son stato otto ore a scuoiare opossum per la conceria che altrimenti non arrivo dio cane a fine mese e meno male mi lasciano la carne degli opossum da portare a casa.

Miley Cyrus è più metal di tutti i metallari (musicisti e fan) messi insieme. Lo testimonia questo scatto, è più metal pure dei Judas Priest. Ad ulteriore prova della sua totale pwnershipz della metalz, ecco un altro scatto ancor più eloquente:

AHAHAHAH, VISTO, METALLARI DI MERDA, DOV’E’ IL VOSTRO DIO OGGI? IN GIRO CON LA MAGLIETTA DI MILEY CYRUS! E fa di molto bene perché Miley diffonde il verbo della metalz in tivvù presso i giovani, impara alle ragazzine i valori fondamentali di questa musica come la finzione spacciata per verità (i fan ci cascano sempre) e la fedeltà assoluta agli idoli e ai loro dogmi. Quindi, niente. C’è chi rulla, tipo me, Miley o Rob, e chi no, tipo voi, che magari vi credete ganzi perché ascoltate lammmmmerda dei Pain Of Salvation o di Steve Wilson. E ora basta, di sentire le vostre stronzate mi sarei anche rotto all’interno dei coglioni.

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