Category: seminario sulla merda


ambulante

In un periodo denso di avvenimenti quale l’evo corrente, si comincia sempre da piccoli e innocui battiti d’ala di farfalla a Tuskegee e si finisce con un terremoto che innesca il meltdown della centrale nucleare sotterranea e segreta di Avetrana, il luogo circondato da molti misteri e da almeno altrettanti Misseri, fra cui svetta il sinistro Michele che tutti, o almeno alcuni, potrebbero avere la memoria fina al punto di ricordarlo perché accusato in via del tutto occasionale per l’omicidio di Meredith Grey, la studentessa ghei, quella di Perugia che fu coinvolta in una storia a dir poco torbida; torbida al punto che nemmeno la sana indignazione di Sabina Guzzanti era riuscita a risolvere il caso, nemmeno Fernando Imposimato, nemmeno (e mi sbilancio) una persona integerrima e severa, ligia fino all’inflessibilità nel servire la nazione che gli diede i natali, e allo stesso tempo

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così coinvolta nelle vicende umane, terra terra, umili dei contadini e dei braccianti, degli agricoltori e dei mezzadri, dei pastori e delle tessitrici, delle mondine e delle spigattiere, un mondo agricolo e innocente che si è preservato miracolosamente nella quiete, intonso, ben poco incline al compromesso con le mani adunche e la bava setosa di una modernità che nulla concede al sentimento dell’umano e tutto sacrifica sull’altare di interessi altri, persino volti alla soddisfazione delle più turpi brame individualistiche ormai libere dal timore di venir crocifissi dai compaesani nel caso di sospetto di devianza dalla retta via, dalla venerazione del santo che indica la via, perché è indubbio che via, in qualche modo, si debba pur andare – lo capirebbe pure uno di quei curiosi e simpatici blocchi di cemento, la cui forma ricorda non poco quella di un panettone, che si trova spesso a segnare limiti invalicabili nel traffico, un limes che tiene lontane le auto dalla sacralità dei corpi umani, perché è ovvio che sia l’uomo, e l’uomo soltanto, a dover trionfare sulla materia, e mai il contrario, e tutte le volte che il processo si è invertito abbiamo poi dovuto raccogliere i cocci di questa hybris e

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cominciare a ragionare in termini di mancata empatia, di antropizzazione di un irreversibile cascame di ciò che un tempo si spiegava semplicemente ricorrendo a rappresentazioni semplificate della realtà, ma non per questo meno pregevoli, in cui una serie di stecchi e ramoscelli di varie misure, compresi fra i dieci centimetri e il mezzo metro, vengono giustapposti su un pavimento rosso carminio o almeno violetto, e poi stratificati in una serie di ziqqurat comunicanti fra loro, quasi a simulare le vette architettoniche di perdute civiltà precolombiane, quelle stesse che oggi in fin dei conti non partecipano allo scacchiere della globalizzazione ma vi sono presenti in nuce quasi come falene attorno alla lampara, ignare dell’imminente calata dei pipistrelli, che presto ne faranno spregio e quindi nutrimento, operazione forse disgustosa ma non certo dettata da cattivo sentire o odio, ché i chirotteri non odiano certo le falene, eppure è necessario che qualcuno ne contenga l’esplosione demografica altrimenti il mondo sarebbe presto invaso dalle falene, e alcuni scienziati ravvedono in “Godzilla contro Mothra” un ben preciso monito a non sottovalutare il pericolo della falene; intanto, mentre scientisti ed omeopati tergiversano sul da farsi e i vaccini continuano a mietere vittime, la popolazione mondiale scende vistosamente di numero

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e degrada moralmente verso un indifferenziato protoplasma di empietà, e intanto la gente onesta, che pure esiste, non arriva a fine mese, incalzata dai migranti pagati da Soros che approdano sulle spiagge e vivono di privilegi come signorotti feudali ben attaccati al loro status nobiliare, perché sappiamo tutti come va a finire, poi la gente si arrabbia, si arrabbia come la persona in spiaggia che vorrebbe fumare ma non ha da accendere, è pronto ad abbandonarsi alla stizza, e ad un certo punto alle spalle sente una voce, “mugumbrà?”, e si gira per una volta felice di trovarsi di fronte un ambulante da cui comprare l’accendino, però la delusione cocente lo attende perché si tratta in realtà di un frate camaldonese che, per finanziare la ristrutturazione del chiostro del convento, gira in spiaggia vendendo biografie illustrate di San Pleurazio, peraltro estremamente interessanti, nessuno lo nega, e per una causa più che nobile, però il povero bagnante a questo punto perde le staffe e va compreso se in uno scatto d’ira ucciderà il frate rompendogli il palo dell’ombrellone in testa, succede, perché gli è stata negata la possibilità di accendere la sigaretta e dunque fumare, gli è stata negata dalla presenza del frate al posto dell’ambulante, e dunque per quanto riguarda la morte del frate, in maniera unanime stampa, magistratura e polizia diranno con assoluta sicurezza chi sia stato: il negro.

Sono molte le persone che lo dicono, con tono di sfida: combattere il Sistema. Già. Il Sistema, quello che ci opprime, ci inganna e ci vessa, perseguendo i suoi turpi fini e pervertendo tutte quelle istituzioni che in teoria sarebbero nate per tutelarci e proteggerci, riempiendoci la mente di cazzate e falsità, dividendoci per farci scannare fra di noi, tenendoci all’oscuro e all’ignoranza, nel fondo della caverna. La rete trabocca di siti contro il Sistema, denunciandone l’attività malefica con spietata dovizia di dettagli. Dalla controinformazione degli anni ’60 e ’70 passando per la net-culture degli anni ’80 fino al moderno World Wide Web, alla fine la verità viene a galla: il Sistema vuole la nostra fine e si sta adoprando con ogni mezzo per schiavizzarci. Lo si dice pure in parlamento, grazie ai maldestri grillini. Tuttavia, di fronte a questo mare di accuse e indici puntati, nessuno si è mai preso la briga di chiedere il parere del Sistema, cosa voglia, perché lo faccia, quali siano le sue aspirazioni. E’ facile così. Qui, lo sapete, si fanno le cose seriamente, non ci si tira indietro di fronte al pan pepato come tutti gli altri vili teste di bigongia. E’ per questo che, forse unici al mondo, siamo andati a intervistare un disponibilissimo Paolo Sistema che ha soddisfatto tutte le nostre curiosità.

Buongiorno, signor Sistema…
“Buongiorno, ma ti prego, chiamami Paolo.”

D’accordo. Perché non si presenta ai lettori, Paolo?
“Nessun problema. Sono Paolo Sistema, e sì, sono proprio io quel Sistema che combattete con tanto impegno. Sono nato a Fremenzano, in provincia di Pillaretto. I miei si sono trasferiti in America negli anni 20, perché mio padre era diplomatico, io così ho studiato laggiù laureandomi col massimo dei voti in giurisprudenza ad Harvard. Ho fatto parte della confraternita Skull & Bones, e da lì strinsi i legami con alcune persone che subito dopo la laurea mi portarono nello staff di John Edgar Hoover prima e Richard Nixon poi.”

Addirittura! Un vero e proprio battestimo del fuoco, il suo! Che impressione aveva di questi uomini che, nel bene o nel male, hanno comunque fatto la storia?
“Entrambi avevano delle notevoli capacità e qualità, ma una visione delle cose troppo limitata. Si trovarono in posizione di potere, e ne fecero uso per risolvere le loro ossessioni personali. Avrebbero potuto, e dovuto, fare di più, pensare in grande. Giurai a me stesso che non avrei fatto i loro errori.”

Le si darebbe una settantina d’anni, settantacinque al massimo. Però, stando a quello che mi dice, dovrebbe averne almeno trenta di più!
“La medicina di cui io e alcuni stretti collaboratori (quelli che chiamate Illuminati, per la cronaca) possiamo servirci è molto, molto avanzata.”

Come divenne il Sistema che tutti conoscono?
“In realtà cominciai prestissimo. Ricordi il caso di Roswell? Ecco, io inventai la questione degli alieni e la feci girare fra la gente, mentre i militari dicevano che era un pallone di rilevamento metereologico o qualcosa del genere. Risultato: un gran casino su cui si continua a dibattere a vanvera. Io mi limito ad intascare una percentuale su ogni pubblicazione sull’argomento grazie ad una legge che feci approvare negli anni ’70 tramite un mio uomo di paglia.”

Ho quasi paura a chiederlo, ma… cosa successe a Roswell?
“Diciamo che la NERF e Neon Genesis Evangelion hanno il loro bel sostrato di realtà.”

Ah. Veniamo alle cose di tutti i giorni. E’ vero che c’è il suo marchio dietro ad ogni atrocità commessa nel mondo, dietro ad ogni ingiustizia, dietro ad ogni malefatta, dalle più piccole alle più grandi?
“Non esageriamo, non sono onnipotente. Purtroppo. Faccio il possibile, questo sì. Mi piace tenermi allenato, escogitare nuovi piani, mettere in moto processi storici e osservarne gli esiti.”

Però per i fatti eclatanti tipo 9/11, Kennedy, allunaggio, Ustica, gli UFO, i vaccini, le lobby etc. si può dire che è colpa del Sistema?
“Certo, certo, sono alcune delle mie mosse migliori degli ultimi anni. Per il 9/11 ho anche vinto un premio. Anche se il caso Oslodorf è quello di cui vado più orgoglioso.”

Cosa sarebbe?
“Appunto.”

Capisco. Cosa ne pensa di tutte quelle persone che lottano contro di lei ed espongono le sue malefatte su internet?
“Sono tenaci, da questo punto di vista li ammiro pure. Io elaboro piani estremamente complessi, però la catena di comando per l’esecuzione dei medesimi è lunghissima e profondamente ramificata. Fra governi, agenzie, industrie, media, ci sono sempre quelli che prima o poi fanno errori e sputtanano le cose involontariamente. Qualcuno nota un particolare su internet, magari da una telecamera di sorveglienza in bassa risoluzione o da un filmato di cellulare in penombra, e fa scoppiare un casino. E’ davvero seccante, ma purtroppo non posso fare tutto da solo. Pazienza, ci vorrà del tempo prima che tutta questa gente possa dire di aver sconfitto il Sistema (ride, nda)!”

Di solito, la maggior parte della accuse va alla CIA e al Mossad. Come mai?
“Perché sono in gamba e sono professionisti, quindi mi servo spesso di loro. Anche l’MI6 non è affatto male, eh.”

Cosa ci può dire delle scie chimiche?
“Un progetto molto interessante. Ci voleva qualcosa per ridurre la popolazione mondiale, controllare le menti delle persone a cui era stato installato il microchip con le vaccinazioni, fare scoppiare terremoti a comando e manipolare il clima. Avviare tutti questi progetti insieme sarebbe stato lungo e costoso, e grazie a internet fin troppa gente si stava svegliando. Così ho ideato le scie chimiche come soluzione ottimale. Hanno lo svantaggio che, da terra, l’inganno si scopre. Ma va bene lo stesso.”

E le crisi economiche?
“Quelle si fanno per poter poi causare le guerre e far arricchiere la massoneria ebraica. Ah, e per il petrolio. Anche il Vietnam.”

Ma in Vietnam non c’è il petrolio!
“Non più…”

Ok. Resta una sola domanda, la più importante. Perché?
“Perché sono malvagio.”

E rispondendo a quest’ultima domanda, Paolo Sistema mi fa vedere la carta d’identità: alla voce allineamento c’è proprio scritto chaotic evil. Ringraziamo Paolo per questa illuminante intervista. Da oggi sapete.

Ebbene sì! Nonostante i giornali dicano il contrario, è successo veramente e dal sette agosto 2013 il nostro presidente del consiglio è stato sciolto da ogni prospettiva di passare il resto della sua vita nella galera come un qualsiasi manfruito moderno. Il processo, impugnato saldamente dai suoi nemici e quindi intavoltato nelle discussioni delle corruttele della demograzzia, si è finalmente intabarrato come la merda putribonda e infine i nodi sono venuti al pettine, poiché come diceva Rinulfo Peperoneschi “chi non ha peccato scagli la prima pietra, a meno che non sia negro”, e quindi il buon avvocato Semiflon ha avuto giuoco piuttosto semplice nel convincere i giurati, con documentazione di comprovata autenticità e gran rigore morale, che l’imputato presidente Abberlusconi (non tacciamo i nomi, non tacciamo!) non poteva trovarsi in biblioteca col candeliere, perché quello era infilato nella topa di Ms. Scarlet che si stava rompendo parecchio la coglia a causa della frustonaggine malamente celata del Colonnello Mustard, e dunque non era assolutamente possibile desumerne da ciò la benché minima istanza di colpevolezza nè tantomento l’aggravante di un color di pigmento irregolarmente tendente allo scuro-scuretto, sebbene egli presidente Abberlusconi come i fans assieptati sotto gli spalti sanno bene è un po’ abbronzatello, ma mica troppo, insomma, gli piace la lampada per poter ballare la lambada colle negrette (è demografico lui e non certo come alcuni individui biechi che ti multano se tiri balestrate ai negri, ma poi se in casa ascolti Beyoncè non ti dicono mica niente) e dunque in reato supposto sussistente cominciava in maniera già impercettibile a traballare, ma poi il colpo decisivo è arrivato la mattina del 5 agosto quando è stato chiamato a deporre in aula Oliviero Schiattemuorto, che secondo alcuni era il giudice stesso con la parrucca, e in ogni caso aveva rlasciato un’intervista alla stampa in cui diceva che in alcun modo il nostroi presidente Abberlusconi poteva esser stato lui a lanciare le banane alla ministera Kyghenenge perché il caso Mondadori e il lodo Alfano e le vasione fiscale non lo facevano dormire e quindi proprio gli mancavano le forze e si cibava di flebo, e se aveva le banane se le mangiava, non le avrebbe mai lanciate alla ministra dicendole bottana bottana come tua sorella nana! come invece insisteva l’accusa

cioè talmente che persino il Papa ma quello vecchio palloso tedesco si è indignato e ha preso il telefano e ha chiamato in aula dicendo che non era del tutto possibile e che doveva esser stato qualchedunaltro e quindi tutto il processo era una farsa e che Giuliano Ferrara era pronto a marciare su Roma alla guida del suo pandino del 1984 che non è a norma e  inquina talmente che sarebbero tutti morti di vaiolo in poco, guarda un po’ te che schifo, ma si può, si dice la gente per bene che infatti fa i cartelloni contro lo spread e protesta animatamente sotto il tribunale ascoltando la sentenza che all’inzio pareva sbagliata ma poi infatti lo era e quindi esultavano e giustamente perché tutti quegli errori erano colpa dei comunisti che sono invidiosi delle case in costazzurra che sono bellissime e a tutti garbano e lo stato è merdo e ti ruba i soldi con le tasse e se non te li rubasse tutti potrebbero averci le case in costazzurra (o a Follonica)  però così non è e allora ce le può avere solo al gente come Abberlusconi che anche se viene infiocinato di tasse ha talmente tanti danari frutto di anni di lavoro come imprenditore che può comunque comparsi la casa del dio cane impagliato che vuole, oh, mica stiamo a ragiona’ di ossi di bisonte qui, ma di cose serie che non tutti ci possono avere e solo per colpa dei comunisti

e quindi è inevitabile che la gente per bene si riunisca attorno al presidente contro i comunisti che marciano dalle loro fortezze in Valacchia per rapire i nostri bambini e trasformarli in orrendi ibridi uomo-bitume da comandare con i loro poteri psionici affinché tutto il mondo diventi fatto da replicanti che vanno in giro puntando l’indice e dicendoti ahaha te stronzo che hai guardato il filme con le donnegnude, ahah, non capisci un cazzo, io invece guardo la roba iraniana di Chiarostamy!! e ti fanno girare i coglioni perché te mica gli vai lì a dire che insomma son comunistacci di merda che pisciano guano piccionile e prbabilmente lo acciuffano nel tabarèn e ballano in piazza a Parigi con i pantaloni alla zuava, il basco e le maglietta e righe bianche e rosse, ma quelli forse sono i francesi, però sono pallosi come i comunisti quindi è uguale, via, e comunque il giudice ha assolto Abberlusconi perché il reato non sussiste in quanto lui è bianco e quindi innocente, e ha incolpato (giustamente) il negro.

Mario Monti ha fatto dimettere Oscar Giannino che in realtà è Ratzinger, visto che si sono dimessi lo stesso mese e nessuno li aveva mai visti insieme. Ci avevate mai pensato? Io sì, perché c’era un precedente importante: nel 2007, a due giorni di distanza, morirono Luciano Pavarotti e Gigi Sabani. Li avevate mai visti insieme? No, vero? Ecco, avete capito. Comunque, eh sì, ci sono le elezioni. Chi votare? Son dilemmi. Qui dentro siamo fermamente convinti (io e quello trasparente qui accanto) che ci siano poche cose essenziali per spingerci a mettere una X qua o là: l’economia, i calzini e i mercati azionari dei tappi di cerume di negro. Vediamoli nei dettagli.

1) Le trappole per nani.

Si tratta di una questione annosa e difficile da dirimere. Praticamente, no, stando ad uno studio comparato effettuato dall’OPSCA, tutti i possessori di bercellatori, dal 2002 al 2010, hanno dimostrato un tasso di accise sulla disoccupazione pari a 2/3 dell’IRPEF. Tradotto, significa che il reato di bancarotta fraudolenta in usocapione è stato praticato dal 22,5% dei nostri politici che a loro volta trasducevano con funzioni monotone (non monotòne, eh, intendo proprio monòtone, come i Sigur Ros) il PIL in Sexpistols (e giù a ridere). Questo malcostume diffuso è stato ripetutamente sanzionato dalla Merkel e da Silvio Abberlusconi, che però al momento di firmare si è ritirato a vita privata adducendo scuse implausibili come l’osteoporosi di alcuni negri in usocapione che dovevano sistemargli lo spread sui titoli guatemaltechi di comprarietà di Mediaset, Brudersbanke e Peppecrillo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la merda d’ora in avanti sarà venduta in appositi merdatori con un’iva del 75%, e questa sanguinosa mossa serverà per ripagare IL DEBITO PUBBLICO.

2) Welfare per il sostegno dei consorzi storionifici

Nei paesi civili, le talpe di questura costituiscono un investimento a lungo termine. Sono il sale e l’aceto di ogni democrazia, per usare le celebri parole di Wayne Dentarelli. Eppure, com’é possibile che una persona priva di qualsiasi certificazione possa svolgere il mestiere dello spostatore di gamelli di piombo pavimentizio? E’ un modo irresponsabile di gestire la cosa pubblica di cui stiamo pagando il prezzo orrendamente, e l’Europa ce lo farà pagare: la crisi della Grecia è cominciata quando il prezzo congiunturale dei calzini e quello della pasta d’acciuga ha superato il rendimento dei derivati (scoperti, bada bene) sul nerching. Da lì all’effetto spirale discendente negativa il passo è breve, e infatti s’è visto: nessuno ha più cittadinanza jugoslava. L’Italia deve fare tutto ciò che è in suo potere per rientrare nei parametri e riconquistare la coppa del mondo di pilates, altrimenti il benchmark non verrà rispettato e non potremo nemmeno dare più la colpa ai negri.

3) Tassazione progressiva delle ossa di giaguaro

Altro problema di cruciale importanza, di cui ben pochi fanno menzione in campagna elettorale, è la riduzione delle emissioni di lompo bicubico. Già Federico Di Prussia (non lo zar, eh) si era occupato della questione, ma con una manovra a sorpresa fu scalzato dalla Legge Zorro, che impediva di fatto lo scioglimento delle camere e la riduzione dei bicchieri assegnati ad ogni membro del consiglio dei dieci assenti. Stando così le cose, alla vigilia delle elezioni ci troviamo un numero spropositato di club della ciabatta in giro per la penisola, con un costo del tutto insostenibile, soprattutto sociale: fin troppi giovani perdigiorno passano le giornate attorno ai club, mendicando pitali da svuotare per un tozzo di pane, e a volte vivono proprio di escrementi, perché non vogliono impiegare le loro energie nel lavoro produttivo e nell’attivismo contro la feuglia adriana. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, a partire da tassi di robeusi da capogiro e assenza di lestospirosi al 24%.

Stando così le cose, la situazione alla vigilia del voto si presenta molto complicata. La scelta è decisiva. Il futuro è nelle nostre mani. Le mani sono nel vostro futuro. Le mani sono in manette. E mi avete rotto i coglioni, basta, vi spacco la testa, brutte teste di cazzo impazienti, volgari e violente che non siete altro!!!

Desta un certo qual scalpore internettaro il fatto che Peppecrillo apra le porte a Casa Pound, i fascisti del terzo millennio per loro stessa definizione. La cosa in sè non dovrebbe essere così sorprendente: Peppecrillo è un inconsulto sbraitacazzate rabbioso che attira naturalmente le persone rabbiose, e i fascisti lo sono. Poi c’è la comunanza di idee, visto che Peppecrillo, nelle sue innumerevoli sbroccate, ha spesso dato voce a complottismi assortiti: dall’uscita dall’euro con conseguente insinuazione di megagoverno europeo massone e perché no, pure giudaico, alle banche sbroc sbroc, all’Itaglia agli Itagliani immigrati di merda, alle malwagye multinazionali financo all’Iran buono me l’ha detto mio cuggino ewwywa gli arabi che vogliono nuclearizzare Isdraele che è degli USA e di Mariomonti e il signoraggio e le scie chimiche. Insomma, un bel pentolone di merda viene condiviso da estremismo di dx e Peppecrillo, uno per cui il discorso dell’essere fascisti o meno è irrilevante come una medusa sull’asfalto a mezzogiorno. Casino a mille, ognuno ha almeno tre amici di Facebook che si sono scannati sull’argomento, vero? E siccome Peppecrillo e il M5M sono merda, non ci dovrebbero essere motivi particolari per farci un post. Eppure lo sbroc riserva sempre qualcosa di divertente.

I detrattori (categoria cui mi fregio di appartenere, tra parentesi) naturalmente hanno giuoco facile. L’apertura a Casa Pound farebbe il pajo con le avvisaglie di criptofascismo avvistate più volte in passato. Ah, hai visto? Apre a Casa Pound! Facile e poco sorprendente. In realtà, è quasi ovvio è che per Peppecrillo tutto faccia brodo e conti soprattutto il numero, quindi più ce n’è meglio è, indipendentemente dalla provenienza. Tuttavia è divertente è il campionato mondiale di mirror climbing da parte dei grillini, alcuni dei quali antifascistoni fino all’altro ieri, pronti a dire che “se hanno alcune idee che Peppecrillo e il M5M condividono sono i benvenuti!!11!!1” Secondo me, questa gente non capisce ma veramente un cazzo. Faccio un esempio mongolo. Prendiamo dei serpenti velenosi a vostra scelta. Prendiamo un tizio che voglia tenerli in casa perché gli piacciono le beschie. Se è una persona accorta & responsabile, tiene i serpenti in un terrario bello chiuso. Se è un sbroccato convinto che gli animali sono ganzi ma devono essere liberi di partecipare all’ecosistema casalingo, li lascerà in giro per casa e prima o poi morderanno gli altri animali, i padroni di casa, gli ospiti, con conseguenze variabili dall’intossicazione alla morte.

Il punto che non si capisce è: ok, idee comuni. Ma con chi? Con chi, in un mondo democratico, è per forza di cose emarginato e messo all’angolo visto che mira alla sua negazione. La democrazia (che tutti difendono solo quando al governo c’è Abberlusconi) nasce con una buona dose di anticorpi e antidoti, proprio per impedire che gruppi estremisti possano prendere il potere e instaurare un regime. O se preferite, con un terrario per serpenti velenosi. La costituzione lo dice chiaro e tondo alla voce “Fascismo”, per cui esistono vari reati, dall’apologia all’abigeato. Succede lo stesso in Germania col nazismo e in qualche posto dell’Europa dell’est col comunismo. L’apparato legislativo locale è fatto in modo che certe cose non possano succedere di nuovo. Da noi a quanto pare è più difficile, perché il fascismo non è mai stato completamente rimosso. Non tutti sembrano accorgersene, certo non Peppecrillo nè molti dei suoi seguaci. Il che mi convince una volta di più che si tratti di una manica di rabbiosi coglioni senza speranza. Comunque sono tranquillo: d’ora in avanti il governo funziona secondo direttive europee e i Peppecrilli possono solo lavarsi il cazzo con le lasagne al pesto.

Ancora una volta le forze restaurative remano contro all’Arte e alla Cvltura. E’ successo di nuovo a Caltagruate, dove Ermenio Sbrenna, pittore e performatore, si è visto negato il permesso della sua nuova installazione “Circomene Derelicta” in quanto, a detta degli inquirenti, oltremodo oltraggiosa nei confronti di quella morale del Signore Iddio Gesù (cane, aggiungeremmo in un secondo tempo) che tanto bene ha fatto all’arte, vedasi i dipinti lì di coso, Giotto e Michelangelo, ma tuttavia non possiamo in nessun modo far sì che tutto ciò, lo scembio, diventi un’abitudine, perché ne va della nostra buona nomea, ed dovrebbe essere chiaro a tutti, ma in un paese deficitario di culture e attenzioni, in cui i valori sono in crisi e si mandano in pensione giornalisti preparati come Salvatore Gualla e critici d’arte di fama internazionale come Alybrando Siraghi, ecco, in questo paese per forza poi che scende il PIL, per forza poi che le agenzie di ratingsz declassano tutto e mandano in malora le piccole aziende che lavorano sul chilometro zero mentre arroganti calciatori come Balotelli danno un cattivo messaggio ai giovani, cioè che è bello essere negri e trombare le vedettes, che poi che cultura ci viene fuori se non quella dell’ignoranza e della plebe che non capisce un cazzo, proprio di questa gente qui che sarebbe l’anima del paese insomma il grande processo restaurativo spinge le spinte centrifughe dell’arte a coalizzarsi in un groviglio liquamoso di rizomi e sterco, di incrostazioni del linguaggio e della semantica dell’ovvio per cui al giorno d’oggi

un giovane uscito dal liceo non è in grado di estemporarizzare su due piedi i molteplici dislivelli di lettura della Vita Nova di dantesca memoria, ma allo stesso tempo sa dirvi tutte le formazioni dell’Atalanta dal 1979 a oggi e per di più crede che furbescamente agendo per conto terzi con attività di basso conio morale e intellettuale sia possibile costruirsi non già un futuro, ma quantomeno un presente coincidente con l’acquisto dell’iPhone con cui andare in giro e fare le foto ai negri, oppure da ricaricare mediante l’estrinsecazione di performance sessuali dietro pagamento, che secondo alcuni è pur sempre un’instradazione alla via dell’imprenditoria personale, secondo altri però e io mi ci schiero altro non è che la deriva ultima della corporeità post-meretriciale in cui ormai l’intelletto è totalmente staccato dal corpo e lo utilizza con disinvoltura come mezzo per ottenere qualche osso di gabbiano, qualche enfisema nei kiwi, qualche lavanda gastrica gratis dal reumatologo della mutua

che stando ad alcune voci di corridoio, tuttavia piuttosto affidabili, è pure manfruito e lo acciuffa a chilometri nel tabarén ogni sabato sera per modico prezzo dietro il Mercato Ortofrutticolo, dimmi un po’ te ora se un mestiere onorato come quello del medico oggi dev’essere pure infestato da’ finocchi, sono veramente tempacci di crisi che si rifrangono come un’onda malsana e miasmatica nella vita di tutta la società, al punto che ormai fra un Presidente della Repubblica e uno sbozzascalini non v’è più alcun possibile distinguo, e anzi è ancor più rimarcata l’uguaglianza fra le due parti e si ritiene ormai giusto e scontato asserire che chi dice il contrario sia un negro

che si chiama pure Billi ed è bravo a basket, questa disciplina sportiva che allena i muscoli senza aguzzare l’ingegno e quindi è tutta una deriva entropica questa qui che prende la società dove i tracciati individuali si atomizzano in un brodo primordiale inconcludente reificato dalla pertecipazione agli Europei di Calcio ove si uccidono cani per permettere ai milionari di tirare calci al pallone, tutto questo uccide l’intelletto dei nostri giovani che troveranno più interesse ad andare in giro sulla spiaggia a vendere gli accendini perché è così che ha iniziato Balotelli, che se magari si fosse dedicato ad uno sport di grandi valori morali tipo il rugby avrebbe smesso già in giovane età di essere negro e oggi occuperebbe un palazzo a Milano con le sue installazioni artistiche che mettono in crisi la società dei consumi e basta che mi sono rotto il cazzo dio merda, oh.

(ps: post n. 666!)

Ogni tanto esco da Skyrim e gioco alla vita normale, e fra le cose che faccio nel videogioco c’è pure quella di scrivere un blog letto da poche decine di mentencatti. In effetti, devo dire che la mia vita reale, dove sono una bellissima redguard (=negra) guerriera di nome Spruzzola (è pure il nome che ho dato alla mia gatta nel videogioco) che va in giro a prendere centinaia di rompicazzo a spadate in culo, è molto faticosa. Quindi devo rilassarmi un po’, capite. Perché non è mica come lì da voi che vi alzate, poi andate a lavorare, poi tornate a casa e comprate gli accendini dai negri e i prodotti bio coltivati ancora con la merda, e, per qualche arcano motivo, considerati buoni solo per questo. Una bella sega. Io devo scorazzare di qua e di là per una nazione intera a risolvere mille problemi del cazzo, e tutto questo perché io so parlare coi draghi e li posso prendere a calci in culo e sassate date bene nello sterno proprio ora che sono tornati a rompere i coglioni. Certo, mi levo anche le mie soddisfazioni, perché col mio durissimo lavoro in qua e in là ho comprato ben quattro case in altrettante belle città (a Whiterun, Riften, Markarth, Solitude), e non escludo di comprarne una prossima a Falkreath, se me lo permetteranno. A Morthal, Whinterhold e a Dawnstar non me l’hanno nemmeno proposto, ma sono merdose baraccopoli soffocate dal diaccio e dalla neve, e ogni catapecchia caccolosa di legno se la devono tenere stretta. Ah! Pezzenti di merda!

Vedete questa gnoccona qui sopra? E’ Aela la Cacciatrice, che è pure mia moglie. Già, perché qui  si fa il cazzo che ci pare, e se una coppia interracial (bianca lei, negra io) -bestial (siamo licantrope)- cannibal (solo io in quanto campionessa del daedra, che poi sarebbero robe ganze tipo i demoni, Namira) decide di sposarsi, maremma finocchia, lo fa e tanti vaffanculo al cazzo. Poi la mi’ moglie sta a casa a lavorare e guadagnare e io ogni tanto ripasso da casa a riscuotere la mia parte di moneta sonante. Potrei anche portarla in giro a sgarganare la gente di stiaffi, ma insomma, non mi va che rischi la vita sebbene sia una guerriera che levati, già prima di sposarmi m’è stiantata la povera Lydia e non voglio ripetere l’esperienza. Son dolori che ti segnano.

Vedete poi questa roba qui? E’ il cortile interno dell’Accademia di Magia di Winterhold. L’unica scuola di magia rimasta in tutta Skyrim, mica brodo di fagioli. Beh, io sono la preside dell’Accademia: un po’ come Albus Silente, ma senza essere vecchia e barbuta. Del resto, non è il mio unico titolo. Ho un curriculum lungo come una benda da mutilato in cui potrei scrivere:


– Preside dell’Accademia di Magia di Winterhold;
– Capo dei Compagni di Whiterun;
– Capo della Gilda dei Ladri di Riften;
– Membro effettivo della Gilda dei Bardi di Solitude;
– Campione di Nocturnal;
– Campione di Namira;
– Campione di Hermeus Mora;
– Ben vista da Malacath e sorella di sangue onoraria degli orchi di Largashbur;

e varie altre. Cioè, mica devo faticare a trovare lavoro. Dal semplice spaccare in due la gente, a farmi amici i demoni, a di tutto e di più. Sono poi i lavori in sè che son faticosi, dio cane, ma non certo trovarli, guarda. Cosa è preferibile, trovarli facilmente ma rischiarci la cotenna di continuo o trovarli con più difficolatà ma stare più tranquilli? Eh, son problemi anche i vostri. Ma non fatemi ride’!

Naturalmente, pure qui c’è di mezzo la politica. Il minchione qui sopra è Ulfric Manto della Tempesa, jarl della città di Winterhold. ‘Sto stronzo ha innescato una ribellione uccidendo il Re dei Re di Skyrim, mandando a fare in culo il Trattato Oro Bianco che legava Skyrim all’Impero, garantendo la pace per tutti al prezzo del culto di Talos. E’ un po’ come se un giorno il vostro coso, lì, Umberto Bossi si armasse di M16 e abbattesse Monti e poi proclamasse l’indipendenza padana e gli Stati Uniti fossero costretti a inviare soldati in giro per l’Italia, facendo scoppiare una bella guerra civile. Sai che bello, per voialtri poveri cristi? Ecco, uguale. Questa testa di rapanello di Ulfric fa leva su micragnosità nazionaliste come il citato culto di Talos, ma in realtà sfrutta la situazione per accrescere suo potere personale e poi odia i negri. Inutile dire che mi arruolerò presto nella Legione Imperiale per fargli il culo. Che merda, la politica.

Ora mi godo un po’ di relax, scrivendo questo post dall’internet cafè di Whiterun. La gente lì da voi, nella vostra realtà simulata, si lamenta troppo e rompe davvero le palle peggio di Ulfric. Andate quasi tutti quanti a fare in culo, per favore.

No, veramente, non c’ho voglia, però qualche perla a voi porci (con rispetto per i suini) devo darla ogni tanto, altrimenti il blog si spopola. Ebbene, una perla è che finalmente esce Spell Eater degli Huntress. Suonano metal classico, ma ci aggiungono la crudeltà sonora e concettuale che il black metal ha sempre cercato – senza successo, ovviamente, perché in genere i blackmetalz sono delle gran teste di baccalà norvegesi che, se non si fossero sfogati col trucco da panda e le mazze chiodate, sarebbero tutti nelle patrie galere per omicidio di omosessuale, negro o musulmano. Gli Huntress invece sono bravi e californiani e hanno una cantante che pare Janet Agren, quindi scusate ma è un no-contest. Ok, data questa notizia, ripartiamo con lo shuffl’in.

E ciuì ciuì ciuì ciuì ciuì ci
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… (ad lib)

C’ho un pajo di post che mi frullano in testa, già delineati nei loro punti fondamentali, entrambi a metà strada fra crytica e metacvytica: il primo su Holy Terror, ultima pessima opera di Frank Miller, e su certi assurdi sbroc retrattivi e convoluti che genere nelle menti di certi stenterelli, il secondo sulla qualità della critica Gamberetta-style. Solo che non c’ho voglia un cazzo di scrivere e nel frattempo ho accumulato una preziosa crestomazia d’immagini che vorrei condividere con voi (non è vero), quindi farò quello che mi riesce meglio: sparare cazzate random.

Per esempio, lo sapevate che Anna Nicole Smith buonanima aveva inciso un disco? No? Nemmeno io, altrimenti me lo sarei già comprato da un pezzo. E’ un segno della chiara ingiustizia del mondo: mentre Carmen Consoli, di dischi, ne ha fatti nove (e contando solo quelli in studio), Anna Nicole uno. UNO. Ed è pure morta. Dimmi te.

Mario Monti. Dice, ma siamo sicuri? Ci conviene davvero? E chi è? E chi non è? Chi ci sarà dietro? La BCE? L’FMI? Le scie chimiche? Il signoraggio? I denti insidiati dalla placca? Mi sono già rotto. Piuttosto, pare che Fiorello stia conducendo una tramissione pallosa vecchio stile, lo dice pure la Guzzanti. Di solito se la Guzzanti dice “X”, al 99% è una betoniera di merda, e allora vedrai che in realtà la trasmissione di Fiorello è bellissima o per lo meno decente. Però c’è un “ma”: si tratta della trasmissione della Restaurazione, all’insegna della Bella TV Di Una Volta, con le gonne sotto il ginocchio e le battute morigerate etc. etc., dopo i tetri anni dominati dal Modello Marcio Della Società Imposta da Mediaset Colledonnegnude. E quindi, mi sa che forse stavolta siamo a nostro modo spettatori qualcosa di unico: il favoleggiato 1% delle opinioni della Guzzanti. Una donna così squallida che nemmeno in un catfight (su twitter) con quell’altra minchiona della Concita riesce a divertirti.

Un’amica neo-veggie, un mesetto fa, era andata ad una specie di sagra per veggie. In teoria doveva esserci del cibo vegetariano e robe varie, in pratica c’era robaccia schifosa e gente inacidita e incazzosa che brontolava e rompeva i coglioni a tutti incitata da un gruppetto di ammaestratori di criceti vestiti di coperte colorate che nel giro di mezz’ora erano passati dall’alimentazione vegan che il veggie è troppo poco al boicotaggio dei farmaci e il codice a barre di Israele da boicottare. L’amica neo-veggie, dopo quella prima mezz’ora, ha preso la macchina ed è andata via.

Che bello, è uscito il secondo album degli Steel Panther. Si chiama Balls Out, è stupendo e chi dice il contrario è un negro. Non ha un singolo tispiezzoindue come Death To All But Metal, ma neppure una palla allucinante come Shine On You Crazy Diamond, ed è globalmente migliore del già bellissimo esordio. Gli Steel Panther sono come gli Spinal Tap usciti dallo schermo. E poi ho scoperto un altro gruppo superfigo che sono i The Might Could. Fanno quella roba zozzissima che mi esalta un sacco, cioè quel metal assordante fatto di blues iperdistorto, batteria primitiva, voce ringhiante, chitarre che hanno appreso bene la lezione dei Lynyrd Skynyrd e la ripropongono a volume indecente. Veramente troppo spettacolo, robba tosta da bottigliate in testa t’aspetto fuori dal saloon m’hai fatto incazzare che oggi son stato otto ore a scuoiare opossum per la conceria che altrimenti non arrivo dio cane a fine mese e meno male mi lasciano la carne degli opossum da portare a casa.

Miley Cyrus è più metal di tutti i metallari (musicisti e fan) messi insieme. Lo testimonia questo scatto, è più metal pure dei Judas Priest. Ad ulteriore prova della sua totale pwnershipz della metalz, ecco un altro scatto ancor più eloquente:

AHAHAHAH, VISTO, METALLARI DI MERDA, DOV’E’ IL VOSTRO DIO OGGI? IN GIRO CON LA MAGLIETTA DI MILEY CYRUS! E fa di molto bene perché Miley diffonde il verbo della metalz in tivvù presso i giovani, impara alle ragazzine i valori fondamentali di questa musica come la finzione spacciata per verità (i fan ci cascano sempre) e la fedeltà assoluta agli idoli e ai loro dogmi. Quindi, niente. C’è chi rulla, tipo me, Miley o Rob, e chi no, tipo voi, che magari vi credete ganzi perché ascoltate lammmmmerda dei Pain Of Salvation o di Steve Wilson. E ora basta, di sentire le vostre stronzate mi sarei anche rotto all’interno dei coglioni.

“Prima vennero a prendere Nonciclopedia,
e mi andava di tirare il culo a Vasco Rossi quindi feci il post.

Poi vennero per Wikipedia,
ma in realtà non era vero un cazzo, perché è stata Wikitalia far sciopero.

Poi vennero a prender me,
ma con spritz e patatine tutti amici come prima.”

E’ che insomma, ora ci sarebbe anche rotti il cazzo in triplice copia. L’unico vero motivo per scrivere tre stronzate in croce pure oggi è che gli accessi, il giorno di Vasco vs. Nonciclopedia, sono stati i più alti da quando questo sglobs esiste – 1323 in un giorno. Oh, per me è roba. In soldoni: Vasco è stato trollato. Wikitalia salta sul bandwagon e implicitamente ammette di essere un ricettacolo di merda mal scritta, tutt’altro che neutrale e piena di svarioni. Ahahahahah! L’assunto per cui il media collaborativo si sarebbe corretto con gli sforzi progressivi dei collaboranti liberi e bli e bla si è risolto nella solita merda, con psicolabili che vogliono imporre il proprio punto di vista recitando il loro mantra senza mai portare documentazione, nessun apporto critico, nessuna documentazione e verifica delle voci, niente di niente, nemmeno un italiano decente.

Wikipedia italiana FA SCHIFO. Eppure, la roba senza controllo e verifica solletica l’ego grazie alla democratica partecipazione dell’ignoranza, così egalitaria 2.0. Bah, chissene. Preferisco Citizendium, che non è aperto anche al maiale e sottopone gli scritti a verifiche e controlli. Guarda caso, è roba americana.

E poi, chiudano pure Vasco e Wikipedia, il numero di foto di Leanne Crow sull’interbwebs resta invariato.

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