Category: avvenimenti importantissimi


La formula lì dei matrimoni la conoscerete un po’ tutti no? In salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, o qualcosa di molto simile. Non occorre essersi sposati, basta aver partecipato ad un matrimonio, o almeno aver visto un film con la gente che si sposa. Vuol dire, lo sa anche il majale, che i coniugi debbano assistersi vicendevolmente, nei periodi buoni come in quelli cattivi, e mancare il supporto reciproco sia una merda. Ecco, pensando all’UE, sembra di assistere ad un contratto matrimoniale a corrente alternata: il matrimonio, con tutti i suoi benefici, vale in salute e ricchezza, ma in malattia e povertà sono un ballino di cazzi tuoi dio bestia vaffanculo te e ‘l budello di tu’ ma’. Dopo tanti discorsi e tante robe, non posso fare a meno di prenderne atto. E allo stesso tempo, volere ancora di più un’UE che finalmente funzioni come si deve, cioè non proprio così.

Ho sempre detestato, e continuo a farlo, i separatisti, nazionalisti, tradizionalisti, in una parola arcaici coglioni, dalle posizioni anti-euro, cui spesso si associano xenofobia, antisemitismo etc. Dagli odiosi Peppekrilo e Salvini fino al criptofascismo salottiero della LePen, calci in culo e zitti. In periodi di crisi, queste robe hanno facile fortuna perché semplificano tutto e danno le colpe agli “altri”. La storia della repubblica di Weimar insegna. Lo insegna talmente che la scorsa volta in Grecia il partito nazi Alba Dorata era arrivato in parlamento, e ora  continua a restarci con la fresca vittoria di Tsirlispas o come si chiama, neo idolo degli sbroc d’ogni dove, gli stessi che si bullavano per la vittoria di Zapatero (che, essendo in Spagna, non li riguardava granché) e che magari vedono in Peppe Mojito o Christina Kirchner dei grandi statisti. Mi viene già da ridere perché quindi viene un asso pigliatutto della minchiotronia, come se da noi avesse la maggioranza il M5S.

C’è, comunque, una certa qual curiosità, lo ammetto. Questo perché la Grecia, che ha la sua bella dose di colpe che non vuole ammettere, solleva comunque una questione: l’UE è nata pensando esclusivamente all’economia. Politicamente non è niente. Si pensa di risolvere la crisi solo rientrando nei parametri fissati, una roba puramente contabile e burocratica – in Italia, volendo, è perfetto, perché i ns. politici hanno un know-how lunghissimo nell’arte di drenare risorse verso l’alto per mantenere gli equilibri esistenti. QUESTA Europa deve essere ridiscussa: al momento siamo come un condominio di vecchi stizziti e litigiosi che si accusano a vicenda, te non hai pagato le scale!, te non hai cambiato le lampadine!, il tuo cane mi piscia sulla porta!, da quando non hanno più i soldi per pagare il portiere che faceva tutto.

Il negro, no? Tutto il resto è un depistaggio ordito dalla massoneria deviata legata alla lobby gay dei servizi segreti che vogliono imporre il signoraggio.
Caso chiuso.

La buriana su Miley Cyrus è passata, o almeno si è parecchio ridotta di intensità, e a me nel frattempo è tornata mezza voglia di scrivere qualcosa quindi ne approfitto perché ora o mai più. Sulla questione in sè, in realtà, da dire c’è poco: si incolpa violentemente Miley Cyrus di essersi evoluta da modello per sorelline a trojona, seguendo l’arco audio-video dell’esibizione agli MTV Awards fino al singolo Wrecking Ball. Roba già vista, un due minuti d’odio perfettamente esaminato sulla Colonia Lunare, a cui vi rimando. Il turbine di minchiaggine ha raggiunto forza dieci: strali d’ogni tipo, ma forse è emancipazione attraverso il porno, anzi female empowerment, ma che zoccola, che bottana, che tutto. Si è pure gettata nella mischia l’insopportabile Sinead O’Connor, che non aveva un cazzo da dire vent’anni fa e quindi figuriamoci ora, con una tirata moralista trita e ritrita (la potete leggere qua o là). Molto più centrata e di buon senso, invece, Amanda Palmer, che ha scritto una lettera aperta a Sinead, e quindi indirettamente a Miley. Sinteticamente, Amanda dice: ok, l’immagine, la strategia comunicativa, il quel-che-l’è di Miley Cyrus sfrutta la sessualità femminile compiacente nel modo più trito e scontato, ok, ma Miley Cyrus non avrà la libertà di gestire la sua carriera e la sua vita come stracazzo vuole? Centro.

Perché il presupposto della tirata anti-Miley è sempre il solito, cioè che Miley sia stata forzata, ipnotizzata, costretta da uomini d’affari senza scrupoli a fare quello che fa, mentre fosse per lei sarebbe una cantantina dolce e carina che vuole ispirare qualche valore alla nostra sorellina (mi è toccato leggere pure cose simili e non mi sto inventando un cazzo). Ora, la trasformazione da Disney-girl in bad-girl non è esattamente roba dell’altro ieri, visto che era già avvenuta abbondantemente tre anni fa con Can’t Be Tamed. L’esibizione con Robin Thicke agli Awards è stata pensata per dare scandalo, pigiando quei famosi tasti che funzionano sempre, e quindi è una scelta deliberata. Se proprio la devo criticare, posso dire che il ballo in sè faceva schifo. Miley deve ballare meglio, poi oh, alla fine chissene. Era l’unica cosa criticabile per davvero. Ed è roba arcinota che Miley Cyrus abbia deciso di fare quel che ha fatto di sua volontà. E’ ovvio, dal momento stesso che Miley Cyrus è entrata nello star-system giovanissima dalla porta principale (la Disney) ed è riuscita a restare sull’onda quando l’età l’ha costretta al cambio d’immagine. Per atterrare in piedi dopo un cambio radicale e un passaggio ad un nuovo pubblico è necessario un ferreo controllo su di sè, oltre ad un ottimo team di contorno, ed è chiaro che la Cyrus abbia avuto entrambe le cose. Che la Cyrus sia perfettamente lucida e in gamba, del resto, lo potete vedere chiaramente nello show di Jimmy Kimmel (parte 1, parte 2).

A questo punto, il problema si sposta nel più trito dei processi alle intenzioni. O qualcosa che ci si avvicina ma che non ho voglia di definire. Certe, anzi, troppe persone danno per scontato che una Ragazzina si metta a cantare per diventare una Grande Artista, ma poi si sia imbattuta in qualche Serpente Tentatore che l’abbia sedotta e corrotta, portandola al meretricio mediatico per vil danaro; va da sè che, una volta spremuto lo spremibile dalla Ragazzina, quest’ultima sarà abbandonata al suo destino e sostituita rapidamente. Il discorso “spremuto lo spremibile” è spesso vero. Ma non è accettabile la premessa: si sa come va il business ad alti livelli, dipende tutto da cosa vuoi ottenere. Miley Cyrus, Rihanna, Shakira, Beyoncè etc. hanno coltivato la loro carriera come performer, più che come artiste: la loro realizzazione è quella della showgirl che canta, balla, dà una rappresentazione su di un palco, fa vivere uno spettacolo audiovisivo insomma. E’ la dimensione gigantesca dello spettacolo ad alto livello, che richiede determinazione e applicazione, in tal senso, notevolissime: non a caso, riesce a Miley Cyrus, ma non a vostra cugina Antonella che al massimo fa la cubista il fine settimana.

Possiamo approvare, o meno, la scelta dell’ex stellina Disney, ma non certo mettere in dubbio che lei abbia scelto le sue mosse in piena coscienza per arrivare ai suoi obiettivi. Come diceva Amanda Palmer, la libertà di scelta c’è. E anche se la scelta personalmente non ci piace, l’unica cosa davvero importante è che una giovane donna come Miley Cyrus possa esercitare questa libertà. Perché è facile urlare al raggiro, alla prigione etc. solo quando la scelta non si confà alla nostra visione di cosa sarebbe meglio per tizio e caio.

Megarissa per l’elezione del presidente della repubblica. Ognuno propone candidati balordi. Ognuno dei candidati balordi suscita reazioni accese pro e contro, ma tutte caratterizzate invariabilmente da un alto livello di stupidità. Essenzialmente, si sta facendo una sorta di selezione per il Grande Fratello. Nel senso, per il GF un team di autori seleziona fra gli aspiranti candidati dei casi umani che, messi insieme, facciano una bella polveriera. Per questa storia delle Quirinarie (bel termine di merda), il funzionamento è abbastanza simile: il Quirinale anziché la Casa, un potenziale inquilino scelto fra VIPS di comprovata moralità che dovrebbe dare una strigliata ai politicacci merdosi. In prima linea fra i quirinabili figurano eroi dello sbrocworld come Dario Fo e Milena Gabanelli: molti vorrebbero vederli mentre si aggirano per le stanze di palazzo con un lazo, pronti a cogliere sul fatto i malfattori o a redarguire con livore i trafficoni. Si critica tanto il mondo ipermediatizzato etc, ma tutti questi candidati sono solo personaggi mediatici privi di qualsiasi competenza necessaria del caso, caricati di aspettative proprio in virtù del loro stesso personaggio. Ho spesso detto che il wrestling è un modello interpretativo perfetto per la politica, e tutto questo ambaradàn non fa eccezione manco per il cazzo: perché un wrestler arrivi ai piani alti occorre che sappia lottare, che abbia una personalità coinvolgente, un personaggio forte, e che la sua ascesa venga costruita in maniera credibile, in modo che la cintura arrivi come coronamento di un percorso ad un personaggio/atleta di valore. Saltando questi passaggi, si rischia di bruciare troppo presto un wrestler. E’ successo molte volte, soprattutto quando la WWE si pigliava la fissa per un nuovo arrivato che scatenava un po’ di consenso iniziale, lo spingeva troppo presto in cima e arrivava puntuale l’epic fail. Adesso è simile, con la variante “viene da un’altra disciplina”: ricordate che per ogni Kurt Angle troviamo cento Ken Shamrock.

La situazione attuale vede i vari partitelli proporre i loro potenziali candidati, preclare personalità mediatiche, alcuni appunto estranei al giuoco della politica e provenienti dai generali degli Opliti del Bene. Non sto a discutere la bravura di Gino Strada o di Milena Gabanelli nei loro rispettivi settori. Ma ne discuto l’estraneità alla politica come valore positivo in quanto tale. Mi si dice, “eh sì ma Fingulfio Rapanelly e Coso Laggiù che sapevan fare per fare i ministri, che ne sa un fornaio di legge o un bercellatore di sanità?” Posso sbagliarmi, ma quest’assunzione è falsa come le ossa di un licantropo verde. Perché è vero che per es. un medico alla Sanità e un informatico alle Telecomunicazioni, per dire, potrebbero essere scelte ok. Ma non per ogni ministero c’è una formazione specifica. Soprattutto, si cerca un politico. E per fare il politico bisogna conoscere il campo di battaglia della politica, le sue regole istituzionalizzate e i suoi procedimenti, le sue bassezze, chi ne fa parte in quel determinato momento, su cosa far leva per ottenere un successo, che pressioni esercitare, a quali sottostare, mettere in relazione il nazionale con l’extranazionale etc, e fare il tutto da una cornice istituzionale, quindi selezionando accuratamente le parti di verità che si possono dire al popolo. Fine. Le cose funzionano a questa maniera, e per fare il Presidente della Repubblica devi saper nuotare nella vasca degli squali, ancor prima che essere un bravo allevatore di cavalli o un eccellente ingegnere civile o un arguto scrittore di battute sui negri.

Speriamo ora che tutta questa manfrina finisca presto perché mi ha già di molto rotto i coglioni. Almeno quanto quelli che strillano scandalizzati perché Justin Bieber, dopo la visita al Museo Anna Frank, ha detto che probabilmente Anna Frank sarebbe oggi una sua fan. E dio cane, che c’è di così scandaloso? La povera Anna Frank era una ragazzina, e se lo fosse nel 2013, avrebbe buone probabilità di essere fan di Justin Bieber, come molte sue coetanee. Tutto così, semplice, lineare, senza alcun bisogno di commenti. Avrei capito se il commento fosse venuta dalla bocca di rifiuti umani nazistelli stile Burzum o Darkthrone, ma qui proprio…

Con questo post rinverdisco, probabilmente, un’antica tradizione di questo blogbs che ormai era passata un po’ in sordina: dire quanto il PD sia il Partito Deficiente e quanto sia ovvia la vittoria di Abberlusconi dato il carattere, fondamentalmente cazzone ed irresponsabile, degli italiani. Oddio, in realtà su quest’ultima parte ci sarebbe già un post dell’ottobre 2009 che vi rivogo, gli aggiustamenti di traiettoria li saprete fare da voi e in caso contrario siete dei coglioni. Bene, torniamo a noi, ma brevemente che non ho poi così voglia. Insomma, no, c’è un accrocchio di spastici che non riuscità a governare e quindi vedrai che di qui a fine estate arriva un governo tennico, che speriamo sia obbligato ad esistere e impossibilitato a cadere, un governo che deve solo dire sì ad una serie di riforme necessarie per europeizzare questo posto di merda, w la Merkel già che ci siamo, speriamo mandi Ser Gregor Clegane a raddrizzare qualche schiena. Dicevo, a parte questo: possiamo notare alcune cose molto divertenti.

1) E’ Abberlusconi cambiato, in questa campagna elettorale? Assolutamente no, il suo stile è sempre quello che tanta fortuna gli ha portato negli anni. Nemmeno aveva dato avvisaglie di cambiare alcunché nel suo modo di fare, giusto solo una mezza idea di non candidarsi e lasciare il suo partito nelle mani di, boh, non so, uno dei suoi sgherri più fidati. Semmai, Abberlusconi ha trovato subito il tasto da picchiare, ovvero l’IMU e di riflesso Ammariomonti e più in generale le tasse. Vecchi sistemi che funzionano sempre, in una nazione incivile dove è sempre colpa di qualcun altro.

2) Il Partito Deficiente aveva già scritto il suo destino nel granito quando ha fatto fuori Matteo Renzi alle primarie. Perché era un figura sia giovane che carismatica, con in più esperienza politica (critcata da molti, elogiata da altrettanti, ma qui non importa) di prima mano. Non che voglia dire molto, eh,  pure Weltroni è stato sindaco… Comunque, ci scommetto il culo (vostro) che Abberlusconi ha messo da parte i piani di ritiro solo quando Bersani ha vinto le primarie. Non so se abbiate mai sentito le tipiche frasi degli anti-Renzi, roba tipo che eh, dio bestia, Renzi è uno stronzo perché ho sentito che tanti delusi dal PDL voterebbero PD se il candidato premier fosse lui, quindi meglio votare gente con un lungo curriculum di sconfitte tipo Bersani o Vendola! Ah! Coglioni di merda.

3) Appeppecrillo. Anche su di lui ho già scritto e non ripeto. Anche lui, come Abberlusconi, è un mezzo vate e un completo cazzaro, e anche lui va a toccare il portafogli con boiate epiche: se Abberlusconi restituisce l’IMU, Appeppecrillo istituisce il reddito di cittadinanza di 1000 euro garantiti al limone. Il che significa: gli italiani amano grufolare nella merda finché la barca tiene, poi quando il loro grufolìo comincia a far affondare la barca vogliono l’uomo della provvidenza e il capro espiatorio. Di conseguenza, come prima premier donna d’Italia ci vedrei benissimo Wanna Marchi.

Appare abbastanza evidente, ormai, che l’Italia non abbia alcun desiderio di pensare a lungo termine. Che voglia solo difendere uno status quo che bene o male permette il vivacchiamento, tanto poi si può sempre cucinare la pasta alla pomarola. Insomma, l’Italia è una tossica che mente a sè stessa e agli altri, e ogni volta che gli si presenta una via di uscita ci prova ma poi ci ricasca subito appena vede uno con l’aria da spaccino che gli dà le dosi. Come dicono i sempre amabili Lamb Of God, a quick fix for all that you think that you need.

Certamente possiamo trovare, in tutto questo macello, un aspetto positivo: Antonio (Di Pietro & Ingroia), Paola Binetti e Gianfranco Fini fuori dalla cazza. Anche queste sono, pur mediocri, soddisfazioni.

Proprio l’altro giorno ho letto una notizia molto bella. In pratica si prevede che, grazie alle nuove tecnologie di estrazione e raffinamento del petrolio, nonché ad un consumo ottimizzato e più efficiente, gli USA per i il 2020 riusciranno a diventare indipendenti dal petrolio del Merdistan. Questo vuol dire tante cose, tutte quante fiche. Tanto per iniziare, è la confutazione pratica dell’idiotissima storia del picco del petrolio che tutti gli ecostronzi vanno a blaterare da anni. Non che ci volesse un genio a confutarla, basta farsi un paio di conti: ok le stime, ma le stime sono destinate a variare col progredire della tecnologia. Che valore ha la merda? Nessuno. Ma se uscisse un motore a merda, ecco che ne avrebbe un sacco, giusto? A quel punto ogni cesso convoglierebbe la merda ad un merdatore che la convertirebbe in compostaggio merdonico che fa partire le macchine a merda e bla bla bla, insomma, quello che voglio dire è che non bastano le risorse in sé per la stima, bisogna tener conto della tecnologia e della sua evoluzione, e in base a questa aggiornare le stime. Allo stesso modo le stime per il 2020 possono riservare ancora qualche sorpresa, è chiaro. Però penso che:

a)  in un ottica strettamente nazionale, questo porterà un sacco di lavoro, e probabilmente un sacco di gente si sposterà per lavorare alle nuove strutture petrolifere, dopo che altrettanti si saranno mossi per costruirle. Cultura, tecnologia, nuove possibilità di lavoro, economia. Esattamente quello che predicano i peppecrilli pauperisti della minchia maledetta, vero?

b) a livello internazionale, ciao ciao Merdistan. Il petrolio merdistano sarà sempre meno interessante per gli USA, che alla fine ci si puliranno il cazzo. Il Merdistan dovrà via via rivolgere i propri interessi a est (Cina, Russia) e nord (Europa).

c) per trattare col Merdistan, si può stringere le mano, ma sempre con una pistola carica nell’altra, che non si sa mai. Ed ecco che entra in gioco l’Eurogendfor, ovvero l’esercito integrato euro. Quello che i peppecrilli di turno, in quanto imbecilli, dipingono come gestapo della BCE che viene a farti esplodere casa se protesti contro AmmarioMorti. Vista la progressiva presa di potere dell’islamismo più hard in giro per il Merdistan, visto che starà sempre più a noi occuparcene, la cosa ha un senso perfetto. Magari in congiunzioni con partner energetici come la Russia o commerciali come la Cina.

Insomma, mi pare sempre più evidente che si vada verso un mondo multipolare, e le recenti difese finanziare erette dall’Europa per proteggersi da future crisi tipo l’ultima sembrano confermarlo. Il cammino indicato da Obama sembra quello dell’isolazionismo, da un certo punto di vista – se per il problema del fiscalsz cliffsz le varie megaditte fantozziane saranno costrette a calci in culo a ritornare indietro (e questa sarà una battagliona), la transizione diventerà irreversibile. Credo, eh – le mie sono riflessioni da non esperto che prova a fare qualche previsione. Anche Israele mi sembra andare abbastanza a briglia sciolta. Attorniata dal Merdistan, reagisce come può/deve e dialoga con gli altri, ma mi pare che la grande differenza sia che ora si invita, si consiglia, si chiede di evitare l’escalation, ma la questione viene lasciata in mano a Israele medesima, che ha approntato un sistema di difesa informatizzato superfico già solo dal nome (Iron Dome) e combatte pure sul fronte della guerriglia informatica (appunto).

Ovviamente, l’interazione col Merdistan non potrà mai cessare del tutto, specie se iniziano a sorgere movimenti islamisti pesi spinti dall’Arabia Saudita che forse vorrebbe fare capo ad una lega merdistana: qualora cessassero i rapporti commerciali, forse getterebbero la maschera e punterebbero sulla creazione di una lega panaraba merdistana sbroccatissima. Può darsi che, negli anni, continueranno guerriglie sporche e affondi economici, con un uso sempre più massiccio di droni che renderanno psicologicamente più problematico il sagrifizio jihadista (ahr ahr ahr) etc etc. Quello che è evidente è che la suddivisione per aree di influenze si sta manifestando in maniera sempre più forte. Una direzione di uscita è stata intrapresa, c’è da vedere quanto sarà accidentata, tortuosa, lunga e, in ultima analisi, positiva. Di una cosa possiamo stare certi: Maometto ha sostituito Marx nelle teste degli sbroccati. Perché anche se le cose le fanno per i cazzi loro in Merdistan, c’è sempre una mano occidentale dietro, altrimenti questi popoli sarebbero un branco di pacifici negri che suonano il bongo e fumano le canne. Lo dice pure una persona di amplissima cultura e lontana da qualsivoglia banale qualunquismo come l’augusto maestro F. Battiato, mica cotiche.


Afterhours? Carmen Stronzoli? Baustelle? Assolutamente no, queste merde sono bandite. Ma non un GG Allin d’annata, che se non vi garba andatevene a fare in culo ascoltando non so, i Modena City Ramblers.

E così, Splinder è stiantato. Io avevo già importato qui gran parte dei post (credo tutti, ma controllare mi fa fatica) e nessun commento (di cui mi frega un cazzo). Splinder era una piattaforma di merda e non mi mancherà, il suo crollo è solo un esempio da manuale di darwinismo applicato. Nel senso che la prima piattaforma bloggistica italiana non è riuscita a tenere il passo con un numero di iscritti sempre crescenti, il che si è riflettutto in impallamenti sempre più frequenti e assistenza sempre minore. Le migrazioni sono state inevitabili. Gli abbandoni, passata la moda del bloggaggio, pure.

Perché il bloggaggio, dopo un periodo di boom, si è affievolito, un po’ come tutte le mode. Ricordo anni fa, alla nascita del primo bloggherame italiano, la pretenziosità artistico-letteraria di gran parte dei blog. Fotografie, racconti, poesie: un diluvio di cagate immani da parte di una selva sterminata di attention whore. Siamo in un paese costituzionalmente vegliardo, quindi il panorama editoriale si è buttato sulla nuova moda, quei blog di cui parlano tanto i giornali e i quotidiani di moda e costume (non i rispettabilissimi Vanity Fair e Novella 2000, ma Repubblica, L’Espresso etc), e alla fine le case editrici hanno sparato i più in vista nel classico mainstream mediatico – tv e libri.  Ora la blogpalla s’è svuotata, c’è rimasto chi continua ad apprezzare il mezzo, e gli altri sono passati a Twitter (non ce l’ho) e Facebook (ce l’ho) in attesa di abbandonarli per altre novità. Il blog lo tiro avanti perché mi diverte, mi piace scrivere a cazzo di cane di quel che mi va, senza obblighi di niente, senza vincoli di tempo, spazio, periodicità, rispetto etc etc. Attraverso il blog c’ho rimediato qualche amicizia. Dei blog che seguivo un tempo, alcuni hanno chiuso, pochi sono durati fino ad oggi, altri li ho scoperti via via. I grandi hub del blogghismo italiano, tipo Macchianera, facevano cagare al tempo e non mostrano intenzione di cambiare idea.E chissà che fanno oggi Pulsatilla o Pornoromantica. Mentre del passato della blogsfera, delle antiche blogstar, ne voglio salvare una e una sola:

E per due motivi. Il primo è autoevidente, il secondo è parecchio sentimentale, cioè pare mia moglie. E soprattutto mi permette di fare un excursus per il miglior trucco possibile per incrementare le visite. Ovvero, inframmezzare i post, di qualsiasi argomento, con belle figliole ignude. Tettone in particolare, che sono il tipo di femmina più cercato, perché garbano di più (spiegazione seria ma non seriosa di Davide sul perché) e sono il motore trainante dell’economia internettara. Senza la possibilità di trovare copiose dosi di femmine ignude (=dai nudi più innocenti ai peggio porni) gratis, nessuno si preoccuperebbe di comprare l’interwebs, cioè non ci sarebbe domanda e quindi nemmeno l’offerta e quindi nemmeno il blog. Esiste, insomma, un preciso nesso causa-effetto fra (es.) Pamela Anderson e WordPress: la prima è una precondizione indispensabile all’esistenza del secondo. Come conferma posso riportare le chiavi di ricerca che mi portano più visitatori: chloe vevrier, wendy fiore, maritza mendez, wendy 4, leanne crow, tettone, bea flora, miriam gonzalez, big tits, jordan carver nude. Pure uriel fanelli, a dirla tutta: Uriel, in tutto questo tempo ci hai nascosto qualcosa? E qual’è il post più visitato di sempre? Ma ovviamente Hot Stuff, la mia intervista a Wendy Fiore. Quindi, pochi ciance. Se volete aumentare il numero di visitatori senza andare in giro a commentare o a linkare o di qui o di là, insomma, senza grossi impegni, fate così: pubblicate tettone spesso e volentieri, in maniera del tutto gratuita e immotivata e slegata, all’interno dei vostri post.

Non avete motivi per non farlo, e del resto non ne avete neppure per scrivere i post, quindi… Fidelizzerete il lettore, attirerete navigatori casuali, e allontanerete eventuali rompicoglioni che preferiscono la cultura aspersa dai monologhi di Ascanio Celestini a una bella foto di Bianca Beauchamp, tipo questa:

Spero in futuro di fare qualche altra intervista ganza tipo quella alla gentilissima Wendy. Nel frattempo, ritrovo il bandolo della matassa e dico: gloria a WordPress, fanculo a Splinder!

A margine: i Litfiba fanno schifo.

Non tanto perché sono oppressi, visto che lo sono loro e io mi ci pulisco allegramente il culo, ma per tutti i loro molestissimi, petulantissimi, moralistissimi sostenitori e sodali. Perché la gente non ci pensa che magari sei oppresso e hai pure torto. No, devi sempre avere ragione. Facile la vita, vero? Basta essere oppressi per avere tutti dalla tua parte! Ammazzate uno perché avete bevuto due damigiane di vodka a cena e avete preso la tangenziale contromano in impennata? Eh, dite alla pula e al giudice che siete oppressi, e vedrete che è tutto ok. E dio cane, basta, questi oppressi domineranno il mondo con la loro scorretta dialettica del cazzo! Bene, per chi non ne può più c’é il nuovo nuovissimo blog Sturmo & Drango, linkato pure dal bannerz col cinghialone qui a fianco, in cima alla lista della stronzate. Per tutti gli altri vaffanculo.

Questo post è sofisticatissimo, perché arriva dopo una settimana di esperimenti, e rivela che un sito se non viene aggiornato riceva ancora più visite perché la gente si connette di continuo nella speranza di un aggiornamento, e dunque dimostra che la società è drogata d’informazione e quindi chi detiene i rubinetti della società è il più grande spacciatore del mondo e quindi, in poche parole, ho dimostrato che Rupert Murdoch vive in Colombia e tira di coca dal culo delle negre assieme al subcomandante Marcos. QED.

Per il resto, aggiungo qualche buzzword strategica per attirare gente.

Wikileaks.

Finiani voto fiducia 14 dicembre.

Proteste studenti decreto Gelmini.

Tredicenne scomparsa Bergamo.

Sarah Scazzi Avetrana (è stato il negro, lo ripetiamo).

Assange.

Bene, direi che siamo arrivati in fondo bene e dunque potete anche andarvene tutti quanti a fare in culo (a meno che non siate fan dei Valient Thorr).

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