Conoscete la città di Rafah? Si trova al confine fra Egitto e Palestina, è lì dal tempo dei faraoni, ed è sopravvissuta alle invasioni assire, greche, romane, napoleoniche, ottomane e qualsiasi altra cosa sia successa lì fino all’altro giorno. Se, dopo aver letto questo, pensaste qualcosa tipo “oh, ma che figata dev’essere Rafah, andiamoci un po’ in gita dio cane!”, è meglio che vi affrettiate. Questo perché il governo egiziano ha deciso di sfollare la città e raderla al suolo, ricostruendone un’altra più in là (si chiamerà New Rafah). Rafah conta 150.000 abitanti, molti dei quali rifugiati palestinesi. Il governo egiziano vuole creare una zona di contenimento lungo il confine palestinese, e una città proprio lì rompe il cazzo. Gli sfollamenti sono del tipo “toc toc, fuori dalla coglia entro cinque minuti!”, e giù stiaffi a chi ci mette troppo. Una città va rasa al suolo ed è un lavorone, non si può fare con la gente dentro. Gente che fino alla costruzione di New Rafah, probabilmente, vivrà in qualche campo profughi. Tutta la storia, con altri link etc, la trovate qui.

Ok, ora ricapitolate.
Rafah.
Abitanti: 150.000, molti dei quali palestinesi.
Si trova: al confine Egitto-Palestina.
Verrà completamente rasa al suolo.
Per creare una zona di contenimento (militarizzata o meno) fra Egitto e Palestina.

Fatto? Bbbbbbene.

Contante ora i presidi davanti alle ambasciate egiziane, i lanci di roba ai negozi degli egiziani, le proteste contro l’Egitto, i politici e gli intellettuali schierati contro l’Egitto, i boicottaggi di prodotti egiziani, gli inviti ad intellettuali, celebrità, artisti e spazzacamini egiziani di scusarsi e prendere le distanze o levarsi di culo. Ecco, avete contato? Quanto viene?

ZERO.

Sorpresona, eh, chi l’avrebbe mai detto…