Category: alterygia


Proprio questa mattina sono stato gravemente turbato da una serie di accadimenti che è necessario mettere per iscritto, affinché la memoria non ne vada perduta e suonino come un grido d’allarme. Ero dunque appena uscito di casa, subito immerso nella bellezza della mia città, piccolo mondo in cui si riflette l’Italia tutta, come in un prezioso ornamento rococò. Al mio passaggio, un netturbino si leva il cappello e, dopo un leggero inchino, mi saluta: “Buongiorno! Adopri pure il mio dorso per attraversare questa buca, ché il Comune non ha ancora potuto provvedere”, indi si mette bocconi, permettendomi di usare la sua schiena per giungere dall’altro lato dell’infido tranello. Su una panchina, un nonno si rivolge al nipotino con severa bonomia: “Se finirai tutti i compiti, potrai bere l’orzata mentre ti leggerò quei carmi di Catullo che tanto ti piacciono!” Poco più avanti, quattro giovini vanno gioiosi al loro primo giorno di lavoro, conseguito immediatamente dopo la laurea, intonando in pregevole arrangiamento barbershop a quattro voci i successi del Trio Lescano. Insomma, cosa ci poteva essere di più incantevole, in questa bella giornata di sole? Eppure, ad un certo punto, l’aria iniziò a farsi malsana, graveolente, e il sole fu oscurato da una minacciosa nube in foggia di teschio ghignante. Ma era solo l’inizio, perché di lì a poco il mio orecchio udì delle voci che parlottavano in una lingua gutturale, che poco si addiceva a qualsiasi concetto di decoro e urbanità. Mi voltai. Con movenze forse più adatte a que’ primati che ci dilettiamo ad osservare ne’ giardini zoologici, con la pelle scura come lo sterco de’ porci, con vestiti di taglia spropositata come tante mongolfiere versicolori e con un esibito ispregio dell’ambiente cittadino, denotato dalla gran quantità di cartacce, pietre, mozziconi, teste di pesce e mascheroni africani disseminati disinvoltamente sull’impiantito del marciapiede, eran dunque questi i negri di cui tanto si parla al giornale radio?

I gaglioffi si vantavano ad alta voce di non so quali smargiasse imprese, così che potei defilarmi da una parte ed ascoltare un attimo, onde eventualmente far rapporto alle forze dell’ordine. Ebbene, tiraron subito fuori di tasca dei costosi telefoni della Mela (“Meno male ghe li avere rubadi abbena scesi da barga, ugh ugh!”, asseriva uno di loro fra le risate dei compari) e fecero molte telefonate. Ad un certo punto fui distratto da risate lievi e argentine. Si trattava di una scolaresca che aveva appena svoltato l’angolo e marciava allegra nella mia direzione. I negri li guardarono con occhi da squalo e io temetti il peggio, cosa che puntualmente avvenne: mentre uno di loro cominciava a palpare natiche e mammelle della bionda e giovane maestra, che comunque non sembrava disprezzare le attenzioni dell’orango più di tanto, urlandole al contempo oscenità che al ricordo arrossisco, gli altri distribuivano agli scolari bustine piene di polvere bianca e opuscoli dai titoli inquietanti come “Teoria del Gender: come diventare omosessuali prima dei dieci anni”, “Omossessualismo e rifiuto del Signore”, “Frantumazione della Famiglia”. Non ci potevo credere, era troppo, risolsi che era il caso di chiamare le autorità. Il futuro della nostra nazione bella era a rischio. “Manderemo subito la neonata squadra speciale”, rispose la Polizia, e ne fui confortato. Ma fu vana illusione, perché la squadra era composta di gaglioffacci poco meno inquietanti de’ negri.

“Finalmente ezzere arrivadi!”, li apostrofò uno dei negri. Incredibilmente, i poliziotti si scusarono, anziché tradurli subito in carcere.

“Tranquilli ragazzi, solo un po’ di traffico. Vedo che vi siete già ambientati.”

“E dove abidare?”

“Ci sono delle nuove villette a schiera in cui vi porteremo subito. Sono state destinate a voi. Peccato solo che non siano arrivate le finiture in avorio…”

“Uvva! Ge le vare basdare, ber ora. Ma gome gi mandenere?”

“E’ semplice, ragazzi. Non fate un bel cazzo, vi verrà elargito uno stipendio ottenuto decurtando le pensioni degli italiani. Basta questo, tranquilli, tanto non dovrete pagare le bollette, che saranno ricaricate sui vostri vicini. Se volete dedicarvi allo sfruttamento della prostituzione o allo spaccio fate pure, ma non ve lo consiglio. Le carceri sono già piene di padri di famiglia che non arrivano a fine mese. Lo so che verreste rilasciati subito, ma almeno formalmente per 24 ore ci dovreste stare, e sarebbe una rottura di palle per noi e per voi. Dobbiamo giocare alla Playstation in caserma, lavorare ci scoccia.”

“Oghei. Aldre raggomandazioni?”

“Certo: votate i comunisti, mi raccomando. Coi vostri voti loro vanno al potere e vi permettono di fare questa vita.”

“Grande gabo! Alla brossima!”

Ed entrambi, il capo della squadra della polizia e quello dei negri, si voltarono verso di me, saturando l’aria colla loro empia risata, seguiti rapidamente da tutti gli altri. Fu lì che capii che la nostra Italia bella era perduta. Di lì a poco infatti rividi i quattro neolaureati, ora affranti perché il loro lavoro era stato dato a degli immigrati appena sbarcati, e nel mentre il nipotino gridava al suo povero nonno “Fanculo, vecchio, a te e a Catullo, capito? Ora ascolto Fedez e poi mi guardo i porni sul cellulare che mi son comprato rivendendo la droga che mi hanno regalato i negri!”

Oh patria mia bella, come faremo?

beastman

Durante il mio percorso universitario, all’interno della facoltà di informatica, mi sono scelto come percorso quello relativo all’AI (in senso molto blando, niente Skynet), dove figuravano tre esami di indirizzo obbligatori e altri due a scelta in una rosa di papabili. I primi tre erano intelligenza artificiale, apprendimento automatico e reti neurali, dei secondi scelsi bioinformatica e percezione robotica. Si trattava di un insieme di discipline, per me, estremamente interessante – quelle cose che, una volta finito, ti dici “wow, forte, chissà se sarò tanto fortunato da lavorare con queste robe”. Flash forward di qualche anno, la fortuna mi capita: entro nello staff di una professoressa della facoltà di farmacia che si occupa, fra le altre cose, di chemoinformatica, o chemioinformatica, ovvero

«la combinazione di quelle risorse informative per la trasformazione dei dati in informazioni, e le informazioni in conoscenze, con l’intento di prendere il più velocemente possibile le decisioni ottimali nel campo della costruzione e dell’ottimizzazione dei modelli di farmaci. »

La definizione viene da qui, ed è molto efficace. Quelli come me cercano, mediante vari metodi di data mining, machine learning e vari modelli di calcolo, di costruire modelli predittivi. L’idea è quella di indirizzare al meglio il lavoro dei colleghi farmacologi: lavorando sulle strutture dei composti chimici, è possibile stabilire con buona probabilità quelli su cui è opportuno proseguire lo studio, e quali scartare. E’ il QSAR (ma faccio anche altre cose). Visto che il ciclo che porta alla nascita di un farmaco commerciabile, o anche solo al miglioramento di uno esistente, è estremamente lungo e costoso, la chemoinformatica è una ganzata perché permette di risparmiare tempo e risorse. Immaginate di avere ventordicimila composti che rappresentano le possibili combinazioni di smerdocazzina e cazzopininfarina: una volta avreste dovuto sintetizzarli e provarli tutti. Dopo uno studio chemoinformatica, potreste sapere che solo un centinaio sono potenzialmente attivi, e quali, e la ricerca successiva procederà solo su quelli. Un gran bel risparmio di tempo e risorse. Anche di vite animali, certo: dovendo sviluppare meno farmaci, sperimenti su meno animali. Migliori saranno, via via, gli strumenti della chemoinformatica, meno animali si dovranno utilizzare.

doctor

Tutto quello che ho scritto là sopra non l’ho scritto per vantarmi. Il fatto è che io stesso lavoro attivamente, per studio e per scelta, a quelle cose che una senatrice non particolarmente sveglia, ma incredibilmente fanatica e persino un tantinello ottusa, chiama “metodi alternativi”. A cosa? Secondo lei, alla sperimentazione animale. In realtà alternativi un cazzo, perché la definizione è fuorviante, quando non del tutto sbagliata: sono metodi COMPLEMENTARI. Noi chemoinformatici aiutiamo i farmacologi ad ottimizzare la ricerca, che ad un certo punto continua a prevedere la sperimentazione animale. Questo perché ad oggi è l’unico modo, per tutta una serie di motivi perfettamente logici che non sto a ripetere qui. Quando sento l’ottusa senatrice che, bella tronfia, afferma di aver ristretto la sperimentazione animale, avrei voglia di schiaffeggiarla con uno stoccafisso. Ma su questo non posso dire niente che Elena Cattaneo non abbia già detto. Posso aggiungere che i metodi alternativi non esistono, al momento, se non in via moooolto limitata, perché la complessità di un organismo non è riproducibile in ogni sua parte nemmeno dal cluster dei più potenti computer della terra. Che questo tipo di studio debba andare avanti sono d’accordo, che possa sostituire nel giro di poco la sperimentazione animale PURTROPPO NON E’ POSSIBILE. Del resto non esiste mezzo studio sulla messa a punto di un farmaco mediante metodi alternativi.

E quindi no, niente riflettori inutili per noi dei metodi COMPLEMENTARI. Facciamo il nostro e lo facciamo per migliorare la ricerca farmaceutica, che rispetta il metodo scientifico e la realtà. Se ci vogliono dare più soldi, sarò l’ultimo che si lamenta. Ma con questi soldi aiuteremo i colleghi farmacologi, perché il nostro compito è al loro fianco. Tutto il resto sono stronzate da grillini. Ah già, grillini, chi l’avrebbe mai detto…

A qualche giorno dall’impatto del volo Germanwings sui monti di Latveria è stato possibile mediante alcune intercettazioni all’interno dell’ambiente scoprire che in realtà le cose non sono andate esattamente come poteva sembrare al principio, no, affatto, questo perché in via del tutto cautelativa a Perugia è stato visto aggirarsi furtivamente nei dintorni dell’Ospedale di Pavia un individuo dai tratti somatici di incerta provenienza indossante perizoma di bisonte e mascherone africano intento nell’officio di riti voodoo ad uso terapeutico ma non conformi ai dettami del Levitico, dunque tratto in guardina detto individuo ha subito alzato le mani al cielo dicendo “nusbari!” e ha indicato un vero e più plausibile colpevole dell’attentato terronistico che ha causato il crollo dell’infrastruttura tensostrutturale atta al mantenimento in volo di un velivolo categoria “aereo”, ma a questo punto occorre una digressione perché all’interno del velivolo era stoccata una cassa contenente libri, nello specifico MANUALI CONTRO L’IDEOLOGIA GENDER che in questi tempi si sta infiltrando nelle scuole, nelle scuole dove con la scusa di mangiare la girella i bambini vengono convinti ad infilarsi merluzzi nel culo cantando le canzoni di Concita Viuster e tutto questo per farli diventare tutti ghei, a questo punto è necessaria un’interrogazione parlamentare perché oggi è questa e domani si perde il mirinvengo e che succede, li facciamo diventare tutti negri, veramente non si sa più cosa dire né cosa fare di fronte alla violenza della lobby omosessualista che carica nella mente dei più giovani ed indifesi contenuti di finocchismo grazie ai cellulari e all’internet e quindi si alimentano le corruttele e le manifestazioni pacifiche in piazza più di tanto non posso fare perché tu politico dai più retta a gente che manifesta pacifica in piazza leggendo un libro o alla lobby omosessualista che ti compra la villa in Costazzurra e l’allevamento di ostriche, non c’è paragone, quindi stiamo perdendo terreno e quando cerchiamo di far arrivare i libri contro l’ideologia gender ecco che fanno crollare l’aereo che li porta con un rito voodoo, ed è stato Boko Haram, che poi pure Meredith voglio dire lo sappiamo tutti.

Se io definissi una persona a partire da alcune caratteristiche, quali:

Nata in un paese che rientra nell’astrazione nota come Occidente; di scolarizzazione a livello di scuola dell’obbligo o superiore; fulminata ad un certo punto della propria esistenza da un’interpretazione radicale di testi già improbabili scritti anni e anni addietro da farneticanti individui barbuti; disposta, sulla base di una lettura della realtà circostante filtrata dai balordi precetti contenuti in tal testo opportunamente radicalizzato da esegeti successivi alla scrittura del testo medesimo, ad improvvisarsi guerrigliero fai-da-te e ad andare a combattere e uccidere e imprigionare e ed ergersi arbitro depositario di una Verità, figlia e nipote dei testi e delle interpretazioni suddette, da imporre con la forza.

Ecco, sulla base della definizione di qui sopra, avrei definitio Che Guevara o il tipico foreign fighter dell’ISIS? Son problemi…

Qualche tempo fa surfavo YouTube per rivedermi alcuni filmati di Andrea Diprè, quando ad un certo punto l’occhio mi casca su un video dei related. Il video è Pettinero, di Il Pagante. “Ma che nome del cavolo è, Il Pagante? E Pettinero che vuol dire?”, è il nuovo martellante interrogativo, che posso soddisfare solo in un modo: cliccando al volo, ovviamente. E mi si materializza un universo. Uno trio di giovanissimi, quelli fotografati qui sopra, cioè Eddy Virus, Roberta e Federica, milanesissimi, che fanno canzoni da discoteca truzze e scazzone incentrate sulla figura del Pagante, ovvero il tipo di età 16-25 che vive per andare in discoteca il fine settimana, tira a campare a scuola, e spera sempre di entrare in pass, ovvero su qualche guest-list di qualche pr amico di amici che gli permetta così di risparmiare sull’ingresso e avere più soldi per sbocciare, ovvero spaccarsi vodka e superalcolici, ma pure qualche canna non guasta, e magari ci scappa pure un afterhour. Poi il lunedì ricomincia tutto da capo, in attesa del weekend. Tutto ciò su basi electro essenziali e testi in bilico fra celebrazione e presa per il culo dei paganti e del loro universo.

Guardando tutti i clip presenti, si nota la progressiva crescita del progetto. I primi clip, come Entro In Pass o Balza, sono fatti veramente con due lire, o meglio, con gli smartphone. Le canzoni sono molto più grezze e inciospolano fin troppo nei tormentoni, con rime che funzionano per il rotto della cuffia. Ma l’insieme risulta tanto casereccio quanto divertente. E’ con #Sbatti che le cose si fanno molto più professionali, sia nella canzone che nel video. Da lì avviene la crescita, basta confrontare i primi clip con Pettinero o l’ultimissima Faccio After. La diffusione virale dei video ha innescato un processo abbastanza ovvio: i tre ragazzi, chi fa le basi e chi gira i clip hanno deciso di fare le cose più seriamente, complice anche la crescita tecnica. Gli ultimissimi due video potrebbero far parte della programmazione di MTV, ormai. Ci sono pure due ospiti, ovvero il solito Diprè e uno dei Club Dogo. E poi c’è una cosa che mi diverte un sacco: il momento in solitario di Roberta (la ragazza più alta), che getta merda su tutto quello che era stato edificato dal video fino a quel momento, col nonsense del Monclair o con le rime sull’inconcludenza del Pagante. Un giuoco fra amici che si è, insomma, trasformato in qualcosa di più, visto che Il Pagante fa tour lunghissimi in giro per le discoteche italiane.

E’ chiaro come il sole che Il Pagante ha tutto quello che serve per scatenare l’odio di qualsiasi Oplita del Bene nel raggio di 1000km. Ma se ci si riflette, sono l’unica cosa veramente messa di traverso nell’ambito della paralitica musica italiana, che gravita tutta attorno all’imminente Festival di Sanremo. Già, il Festival, l’evento in cui, per una settimana il mondo dei vivi e quello dei morti coesistono. Dove si fanno sempre infinite polemiche sui fiori, le vallette, le presentatrici, il presentatore, gli ospiti, i valori. Dove vecchie glorie hanno l’unica chance annuale di farsi sentire e, anche in caso di vittoria, di sparire subito dopo. Dove nuovi eroi possono vincere ed essere dimenticati subito. Dove gli eroi dell’Italia alternativa hanno l’unica occasione di recuperare popolarità quando il loro pubblico ormai li ha sfanculati.

E Il Pagante, in tutto ciò? Il Pagante, cari i miei fanzi della musica indiependente diqualità, sono l’unica indipendenza che ci sia. Sono, da qualsiasi punto di vista, incompatibili con Sanremo. Le loro canzoni parlano di deboscio alcolico e fancazzismo dall’ottica del mantenuto perdigiorno, sono casiniste e moleste. Non possono andare a Sanremo ora, non ci potranno andare in futuro, nemmeno ad accompagnare in duetto la Berté (o Bertè). Sarebbero fuori luogo quanto gli Slayer o la prima di un concerto per oboe di William Bolcom. Ma non si può dire la stessa cosa di Brunori SAS, Pierpiero Capovilla e Vasco Brondi, quando saranno disperati che nessuno li caga di striscio e vorranno portare MUSICA DIVERSA a Sanremo scompaginando l’asse nostalgia-buoni sentimenti con LA QUALITA’ CHE NON PREMIA perché non si può impostare un discorso sulla qualità in Italia porcoddio, però magari si pigliano il premio della critica e potranno lucidarlo e rimirarlo tutti viscidi e chini protettivamente su di esso a mo’ di Gollum. Loro sì, finiranno a Sanremo ben felici. Il Pagante, no. Il Pagante è alternabbestia e un bel dito nell’occhio al culturame bollito e snob, quello che di sicuro li accusa di degrado e corruzione dei giovani, o di rappresentare il degrado di questo paese, quindi qua dentro sono i benvenuti. Arrendetevi, indiesfiga, che loro sono molto più indie di voi. Oltre che più bravi, vabbeh, ma quello pure io.

La formula lì dei matrimoni la conoscerete un po’ tutti no? In salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, o qualcosa di molto simile. Non occorre essersi sposati, basta aver partecipato ad un matrimonio, o almeno aver visto un film con la gente che si sposa. Vuol dire, lo sa anche il majale, che i coniugi debbano assistersi vicendevolmente, nei periodi buoni come in quelli cattivi, e mancare il supporto reciproco sia una merda. Ecco, pensando all’UE, sembra di assistere ad un contratto matrimoniale a corrente alternata: il matrimonio, con tutti i suoi benefici, vale in salute e ricchezza, ma in malattia e povertà sono un ballino di cazzi tuoi dio bestia vaffanculo te e ‘l budello di tu’ ma’. Dopo tanti discorsi e tante robe, non posso fare a meno di prenderne atto. E allo stesso tempo, volere ancora di più un’UE che finalmente funzioni come si deve, cioè non proprio così.

Ho sempre detestato, e continuo a farlo, i separatisti, nazionalisti, tradizionalisti, in una parola arcaici coglioni, dalle posizioni anti-euro, cui spesso si associano xenofobia, antisemitismo etc. Dagli odiosi Peppekrilo e Salvini fino al criptofascismo salottiero della LePen, calci in culo e zitti. In periodi di crisi, queste robe hanno facile fortuna perché semplificano tutto e danno le colpe agli “altri”. La storia della repubblica di Weimar insegna. Lo insegna talmente che la scorsa volta in Grecia il partito nazi Alba Dorata era arrivato in parlamento, e ora  continua a restarci con la fresca vittoria di Tsirlispas o come si chiama, neo idolo degli sbroc d’ogni dove, gli stessi che si bullavano per la vittoria di Zapatero (che, essendo in Spagna, non li riguardava granché) e che magari vedono in Peppe Mojito o Christina Kirchner dei grandi statisti. Mi viene già da ridere perché quindi viene un asso pigliatutto della minchiotronia, come se da noi avesse la maggioranza il M5S.

C’è, comunque, una certa qual curiosità, lo ammetto. Questo perché la Grecia, che ha la sua bella dose di colpe che non vuole ammettere, solleva comunque una questione: l’UE è nata pensando esclusivamente all’economia. Politicamente non è niente. Si pensa di risolvere la crisi solo rientrando nei parametri fissati, una roba puramente contabile e burocratica – in Italia, volendo, è perfetto, perché i ns. politici hanno un know-how lunghissimo nell’arte di drenare risorse verso l’alto per mantenere gli equilibri esistenti. QUESTA Europa deve essere ridiscussa: al momento siamo come un condominio di vecchi stizziti e litigiosi che si accusano a vicenda, te non hai pagato le scale!, te non hai cambiato le lampadine!, il tuo cane mi piscia sulla porta!, da quando non hanno più i soldi per pagare il portiere che faceva tutto.

In questi giorni, appena successivi al casino in quel di Parigi, ho notato una cosa abbastanza divertente. Non parlo del fiume in piena di complottismo, quello non è affatto divertente e fa solo immensamente girare i coglioni. No. Parlo di alcuni articoli che ho trovato in giro, condivisi con solerzia su FB da amici. Sono articoli che utilizzano tutto quell’armamentario retorico nato con Oriana Fallaci, all’indomani del 9/11: scontro di civiltà, difesa dei valori, hanno dichiarato guerra all’occidente etc etc. Di per sè, niente di nuovo. La novità è trovarsi roba del genere sui maggiori megafoni sbroc sbroc come l’Huffington Post, per esempio (ma è in buona compagnia). Addirittura, verso la fine:

Diciamolo dunque. Ammettiamolo. E cominciamo a pensare a nuove politiche, ad interventi di difesa seri. Chiediamo alla politica di fornirci un piano di preparazione militare, un progetto di messa in sicurezza chiaro, una idea di investimenti in questa stessa sicurezza. Del resto, non affrontare queste questioni in questi ultimi anni ci ha portato solo ad esserne risucchiati, ha portato la nostre società ad essere sempre più dominate dal timore, e attratte da politiche emotive e razziste.

Chi l’avrebbe mai detto? Non si dice, nemmeno per un secondo, “è colpa nostra oggidende gattivo sbroc sbroc”. Sono esterrefatto. Ci ho pensato un attimo, e ho capito. Torniamo al 9/11, e facciamo un bello what if. Se quel giorno, alla Casa Bianca, ci fosse stato Al Gore, penso che La Rabbia e L’Orgoglio sarebbe stato recensito su Repubblica, L’Espresso etc. come il ritorno, dopo anni di silenzio, di una grande donna, intellettuale e giornalista italiana sbroc sbroc. Ma garantito. Allo stesso modo, se Charlie Hebdo fosse stato l’equivalente di Libero e il presidente francese fosse ancora Sarkozy, fioccherebbero i “ok, uccidere è brutto, lo condanniamo, PERO’ la satira razzista fascista sbroc sbroc se la sono cercata sbroc”. Quindi…

Non c’è granché da dire

Se non qualche appunto sparso. Sulla roba lì a Parigi, dico.

1) Spero che i responsabili vengano trovati e, nel caso, uccisi in uno scontro a fuoco senza vittime accidentali.

2) Si fa un gran parlare di Islam ora. In realtà bisognerebbe realmente distinguere fra Islam e Islam radicale, quello nato con quelle merde dei Fratelli Musulmani nel 1928. Ecco, l’Islam radicale va vaporizzato e non ci sono mai abbastanza droni.

3) Chiaramente, questo fatto porterà un sacco di voti ai partiti di estrema dx o di fascismo salottiero, tipo la Le Pen in Francia. Il che è una bruttissima cosa, che esacerberà la situazione vellicando i peggiori istinti. I terroristi devono essere combattuti e neutralizzati PRIMA che agiscano. Ci devono pensare quindi i servizi segreti e le forze dell’ordine, non i cittadini o i politici popul-razzisti da loro eletti in momenti di (pur comprensibile) strizza.

4) Ovviamente, cosa salta fuori? Il vittimismo, il complottismo, e il caro vecchio immarcescibile antisemitismo. Perché in meno di 24h si parla già di lunga mano del Mossad, di Israele che si vendica in questo modo di alcuni commenti non graditi fatti da Charlie Hebdo tempo addietro, persino di punizione per vignette contro le scie chimiche (di nota fabbricazione israeliana) di prossima pubblicazione.

Resta il problema: per tutelare la libertà di espressione e le conquiste civili dell’occidente, non dovremmo impedire niente a chi vuole sopprimere libertà di espressione e le conquiste civili dell’occidente. Un bel Comma 22. Personalmente, cercherei di gettare acqua sul fuoco, e non polvere da sparo. La polvere da sparo ce la mettano i servizi segreti col loro lavoro di individuazione ed eliminazione delle teste di cazzo. Questo per il semplice motivo che se la situazione sfugge di mano, con la caccia alle streghe in mano all’uomo comune, sappiamo tutti come va a finire – vedi la Germania di Weimar. E onestamente, pur con tutto il ribrezzo per gli estremisti islamici, non vorrei che ricominciasse.

Sgomento nel mondo sgommunista. Gli Stati Uniti decidono di abbandonare l’embargo cubano, un relitto della guerra fredda che a tutti gli effetti non aveva più ragion d’essere. Si dice che Papa Francesco abbia collaborato ai negoziati, o comunque caldeggiato, o che ne so. Evidentemente c’è voglia di creare un altro Papa Che Ha Sconfitto Il Comunismo, anche se Cuba chiaramente non è l’URSS, e il sequel a distanza di anni non è mai forte come l’originale. Però può funzionare, oh. Riguardo ai sgommunisti, chiaramente frigneranno. Ommioddio, i cubani inizieranno a vivere meglio di quando stavano col sgommunismo! Forse mi preoccupo per nulla, visto che la negazione della realtà, o l’accettazione di un sistema di dogmi con cui interpretare la realtà, dovrebbe renderli immuni. E quindi, anche quando le condizioni di vita dei cubani cominceranno a migliorare come già è successo, per es, in Europa dell’est o in qualche altra nazione del terzo mondo uscita dalla piaga dello sgommunismo. Certo, poi it’s a long way to the top if you wanna rock’n’roll, ma da qualche parte c’è pur da cominciare. Il bello è che tutto questo avviene sotto il naso di Putin, che magari sperava di portarsi dalla sua Cuba in nome di antichi sgommunismi, e invece nulla, gli dicono ciao ciao tornatene in palestra con Ivan Drago a fare gli assoli di balalaika.

In tema di Russia, qualcosa di buono dai tempi di Igor Stravinskij e Dimitri Shostakovic è uscito, chi lo nega, e si tratta di Mia Zarring qui sopra e a seguire. E per un passo avanti, quello lì di Cuba, se ne fanno due indietro. La Corte di Giustizia UE vuole rimuovere Hamas dalle associazioni terroristiche. Non mi invento un cazzo. Hamas. Un’organizzazione che, nel suo statuto, che “[Peace] initiatives, the so-called peaceful solutions, and the international conferences to resolve the Palestinian problem, are all contrary to the beliefs of the Islamic Resistance Movement.” Articolo 13 dello statuto, consultabile qui e altrove. Netanyahu si è incazzato come un’ape, e a ragione. L’Europa, infine, gongola, con un po’ di politicamente corretto e qualche acrobazia legalese non dovrà rinunciare al suo millenario antisemitismo. Che sospiro di sollievo, eh? Magari si apriranno prospettive nuove per i vari imbecilli del continente.

Naturalmente, da qualche parte, qualcuno sta per dire”e allora Guantanamo?” Beh, la bruttedine di Guantanamo, i black site della CIA etc e le torture per ottenere informazioni dai terroristi (e in alcuni casi solo presunti tali) è indubbia. I terroristi e le milizie merdistaniche sono un problema? Sì. Nell’immediato post-9/11 si voleva in tutti i modi possibili punire i colpevoli e capire se ci fossero altri attentati in preparazione? Certo. Questo autorizza rendition etc? Io non credo. Che forze dell’ordine, servizi segreti, esercito etc ricorrano a metodi del genere pure in occidente non è, di per sè, una cosa strana o sconvolgente. Basta vedere anche in casa nostra: Bolzaneto a Genova, i casi Cucchi e Aldrovandi. Si tratta di sospensione dei diritti umani da parte di chi dovrebbe tutelarli. Ma mentre in questi casi c’è tutto il rimpallo di responsabilità e di coltri di nebbia per evitare che qualcuno venga imputato, nel caso di Guantanamo etc c’è l’adozione di una misura legale straordinaria di sospensione di quei diritti perché il fine giustifica i mezzi. Ma non è sempre vero, in assoluto. Perché a questo punto si entra in una specie di Comma 22: l’occidente riconosce e tutela i diritti dell’individuo, ma si riserva di revocarli a tempo indeterminato per combattere i nemici dell’occidente. Chi, esercitando pienamente questi diritti dati dall’essere cittadino dell’occidente, contesta tutto ciò, è un nemico dell’occidente. O qualcosa del genere. Bello? No, un cazzo. Proprio per questo sono dell’idea che la commissione d’inchiesta di duegentordicimila pagine sia una cosa positiva. Non sappiamo se qualcuno ci andrà di mezzo o meno, ma rinforza l’idea che questi sono errori madornali e che ci sono linee da non oltrepassare. Anche perché, nei posti dove questa linea non esiste, incarcerazione e tortura per periodi arbitari fanno parte dello stato normale delle cose. Quindi, vediamo bene di tenerla.

Concludiamo con una risata. Giulietto Chiesa è stato arrestato in Estonia, dopodiché espulso a calci. Posso solo fare qualche congettura, tuttavia immagino che GC sia andato a questa conferenza inneggiando alla Grande Madre Russia. Farlo in Estonia, dove il Partito Comunista è stato messo fuorilegge da più di vent’anni e dove hanno paura che la Russia possa fare qualche brutto scherzo stile Ukraina, ecco, non è il massimo della furbizia. Ma altrimenti non parleremmo di GC, no?

Elvirator

Non me ne frega un cazzo delle tradizioni cristiane.
Non me ne frega un cazzo neppure di quelle pagane.
O di quelle, in generale, italiane.

Halloween è ganzo perché sì.
Halloween è Elvira.
E si fa perché s’è visto qualcosa in cui la gente si diverte coi mostri.
Ma perché ce l’hanno sempre tutti col divertimento?

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