Archive for giugno, 2017


Carbone

Lucha-Underground-intergender_zpsjfo7vhpd

Nell’attuale agone politico, variante energia, si sono delineati due contendenti: Donald Trump e Angela Merkel, il primo che dice fanculo agli accordi di Parigi c’ho da dare i danari ai poveracci della Rust Belt, la seconda che vuole invece puntare verso il proseguimento degli accordi e la riduzione da emissioni. Tutt’intorno un pubblico polarizzato. L’occhio allenato da anni di wrestling vede subito la recita e valuta semmai la qualità della stessa, che è abbastanza divertente. Il fatto è che entrambi mentono (rientrare o meno negli accordi non vincolanti di Parigi dipenderà più dal prossimo presidente e in ogni caso l’industria della Rust Belt non rinascerà certo col carbone, le emissioni da carbone tedesche aumentano anziché diminuire, così come le centrali, vista la scellerata idea di abbandonare il nucleare), ma entrambi portano avanti un ruolo, monster heel vs top face, nell’inedita veste uomo vs. donna.

La morale? Mi piacerebbe molto un feud fra Brock Lesnar e Charlotte Flair, che comunque nella realtà andranno di sicuro d’accordissimo, ma sul ring dovranno odiarsi per tutta una serie di motivi improbabili.

PS: che poi si debba ridurre il carbone, ricorrere ad altre forme energetiche etc etc, sono d’accordo. Sarà un bene per tutti.

ambulante

In un periodo denso di avvenimenti quale l’evo corrente, si comincia sempre da piccoli e innocui battiti d’ala di farfalla a Tuskegee e si finisce con un terremoto che innesca il meltdown della centrale nucleare sotterranea e segreta di Avetrana, il luogo circondato da molti misteri e da almeno altrettanti Misseri, fra cui svetta il sinistro Michele che tutti, o almeno alcuni, potrebbero avere la memoria fina al punto di ricordarlo perché accusato in via del tutto occasionale per l’omicidio di Meredith Grey, la studentessa ghei, quella di Perugia che fu coinvolta in una storia a dir poco torbida; torbida al punto che nemmeno la sana indignazione di Sabina Guzzanti era riuscita a risolvere il caso, nemmeno Fernando Imposimato, nemmeno (e mi sbilancio) una persona integerrima e severa, ligia fino all’inflessibilità nel servire la nazione che gli diede i natali, e allo stesso tempo

16835738_601179503406504_6266211872520410654_o

così coinvolta nelle vicende umane, terra terra, umili dei contadini e dei braccianti, degli agricoltori e dei mezzadri, dei pastori e delle tessitrici, delle mondine e delle spigattiere, un mondo agricolo e innocente che si è preservato miracolosamente nella quiete, intonso, ben poco incline al compromesso con le mani adunche e la bava setosa di una modernità che nulla concede al sentimento dell’umano e tutto sacrifica sull’altare di interessi altri, persino volti alla soddisfazione delle più turpi brame individualistiche ormai libere dal timore di venir crocifissi dai compaesani nel caso di sospetto di devianza dalla retta via, dalla venerazione del santo che indica la via, perché è indubbio che via, in qualche modo, si debba pur andare – lo capirebbe pure uno di quei curiosi e simpatici blocchi di cemento, la cui forma ricorda non poco quella di un panettone, che si trova spesso a segnare limiti invalicabili nel traffico, un limes che tiene lontane le auto dalla sacralità dei corpi umani, perché è ovvio che sia l’uomo, e l’uomo soltanto, a dover trionfare sulla materia, e mai il contrario, e tutte le volte che il processo si è invertito abbiamo poi dovuto raccogliere i cocci di questa hybris e

marika_fruscio_calendario8

cominciare a ragionare in termini di mancata empatia, di antropizzazione di un irreversibile cascame di ciò che un tempo si spiegava semplicemente ricorrendo a rappresentazioni semplificate della realtà, ma non per questo meno pregevoli, in cui una serie di stecchi e ramoscelli di varie misure, compresi fra i dieci centimetri e il mezzo metro, vengono giustapposti su un pavimento rosso carminio o almeno violetto, e poi stratificati in una serie di ziqqurat comunicanti fra loro, quasi a simulare le vette architettoniche di perdute civiltà precolombiane, quelle stesse che oggi in fin dei conti non partecipano allo scacchiere della globalizzazione ma vi sono presenti in nuce quasi come falene attorno alla lampara, ignare dell’imminente calata dei pipistrelli, che presto ne faranno spregio e quindi nutrimento, operazione forse disgustosa ma non certo dettata da cattivo sentire o odio, ché i chirotteri non odiano certo le falene, eppure è necessario che qualcuno ne contenga l’esplosione demografica altrimenti il mondo sarebbe presto invaso dalle falene, e alcuni scienziati ravvedono in “Godzilla contro Mothra” un ben preciso monito a non sottovalutare il pericolo della falene; intanto, mentre scientisti ed omeopati tergiversano sul da farsi e i vaccini continuano a mietere vittime, la popolazione mondiale scende vistosamente di numero

17861577_1620666507961257_8078373382507907258_n

e degrada moralmente verso un indifferenziato protoplasma di empietà, e intanto la gente onesta, che pure esiste, non arriva a fine mese, incalzata dai migranti pagati da Soros che approdano sulle spiagge e vivono di privilegi come signorotti feudali ben attaccati al loro status nobiliare, perché sappiamo tutti come va a finire, poi la gente si arrabbia, si arrabbia come la persona in spiaggia che vorrebbe fumare ma non ha da accendere, è pronto ad abbandonarsi alla stizza, e ad un certo punto alle spalle sente una voce, “mugumbrà?”, e si gira per una volta felice di trovarsi di fronte un ambulante da cui comprare l’accendino, però la delusione cocente lo attende perché si tratta in realtà di un frate camaldonese che, per finanziare la ristrutturazione del chiostro del convento, gira in spiaggia vendendo biografie illustrate di San Pleurazio, peraltro estremamente interessanti, nessuno lo nega, e per una causa più che nobile, però il povero bagnante a questo punto perde le staffe e va compreso se in uno scatto d’ira ucciderà il frate rompendogli il palo dell’ombrellone in testa, succede, perché gli è stata negata la possibilità di accendere la sigaretta e dunque fumare, gli è stata negata dalla presenza del frate al posto dell’ambulante, e dunque per quanto riguarda la morte del frate, in maniera unanime stampa, magistratura e polizia diranno con assoluta sicurezza chi sia stato: il negro.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: