Archive for dicembre, 2015


Augurio…

… di buone natale etc etc. E nel caso voleste un bel filmino da vedere tranqui mentre smaltite l’abbiocco termonucleare con un paio di bottiglie di Unicum, ecco che ci penso io, altrimenti voialtri stavate tutto il tempo a contarvi le caccole, dio merdoso.

And the winner is…

Ok, film visto. Il Risveglio della Forza, intendo. E mi è piaciuto un sacco, alé. JJ Abrams non ha affatto tradito le mie aspettative e ha lavorato con grandissima intelligenza. In modo conservativo, potrebbero dire gli spaccacapellinquattro di professione, perché di fatto ha ricalcato tutta la struttura del primo film. Ma su questa adesione formale ha poi giocato davvero di fino nell’organizzare la rigenerazione del mito di Guerre Stellari. E niente è più importante, in questo senso, dei nuovi personaggi. Con Rey e Finn, la saga si è garantita due volti freschi, carismatici, ben dosati per durare ancora secoli. La prima, una ragazza di una bellezza fresca e da porta accanto, è il vero protagonista n.1. Determinata, simpatica, a tratti insicura, impara via via a maneggiare istintivamente la Forza dimostrando un talento grezzo notevole. Finn, uno stormtrooper disertore, mostra un po’ “dal dentro” cosa significhi far parte del Primo Ordine ed è il personaggio più buffo e divertente, ma non in maniera esagerata.

Apro una parentesi: è vero che il politicamente corretto è una cosa odiosa ed una specie di censura subdola da detestare, ma è altrettanto vero che non se ne può più del contrario, in questo caso tirare in ballo “ah-ah, hanno scelto donne e negri perché-sì political correctness sbroc sbroc!!1” Se conta cosa si fa e non di che colore/sesso si è, allora non si scassi la coglia su sesso e colore di due personaggi splendidamente riusciti. Anche perché a questo punto non si capisce cosa si vorrebbe, in alternativa: protagonista ariano guerriero con donna che dà di matto e si dà all’azione ma alla fine viene ricondotta alla ragione del focolare domestico mentre il promesso sposo ariano di prima diventa nuovo re saggio e giusto, e tutto per dare noia ai jedi della Boldrini sbroc sbroc w Paolo Stopponcelli vero cinema sbroc sbroc? Via, giù, meno idiozia.

E infine Kylo Ren. Ho letto molti frizzi e lazzi su di lui, in giro, del tipo “ma che sfigato, vuoi mettere Darth Vader?!??!?” Bene, siete delle testine di scimmia. Kylo Ren è l’aspetto più sorprendente del film. Già tutti suoi atteggiamenti lo dichiarano metafilmicamente che vorrebbe essere come Darth Vader ma non ce la fa e si sente inferiore. Poi il particolarissimo, drammatico rito di passaggio che affronta ad un certo punto è un momento di “creazione del cattivo” non così comune nelle storie, dove solitamente l’avversario si dà per già formato, pronto e tutto il resto. No, con quel rito di passaggio il turn heel si completa. Al punto che nel prossimo film la posta sarà parecchio più alta e inizieranno le vere sorprese.

Quindi, come valutare questo film? Come un gran ben film, chiaramente girato con tutta una serie di vincoli (la necessità di ricreare il feeling storico per i vecchi fan, di introdurre a quel feeling/mondo i giovani, di cancellare l’ignobile seconda trilogia dalle menti, di introdurre una serie di personaggi e icone nuovi), che riattualizza Guerre Stellari facendo leva sui suoi consolidati punti di forza. E in mezzo a tutti questi vincoli, Abrams si è mosso con l’intelligenza di un maestro, preparando il terreno al futuro della serie. Bella lì JJ!

Il mio primo impatto con Guerre Stellari fu, banalmente, al cinema. Avevo sette anni o giù di lì, usciva Il Ritorno dello Jedi e mio cugino, più grande di me, mi aveva parlato di questo film pieno di mostri e robot e spade, mettendomi addosso una gran voglia di vederlo. Ero già appassionato di mostri, astronavi e tutto quello che ci potesse essere di simile, quindi convinsi mia madre a portarmici. Non ricordo bene le impressioni all’uscita dal cinema, se non di aver visto la cosa più incredibilmente bella del mondo, con la paura che mi faceva il rancor, il gran numero di creature aliene e la simpatia per i due droidi in prima fila. Particolare divertente, mia madre uscì angosciatissima e ancora ricorda con particolare schifo quella specie di Riff-Raff che apre a Luke le porte del palazzo di Jabba. Da allora ho rivisto innumerevoli volte la trilogia originaria, ho visto l’orrida nuova trilogia una volta sola per una sorta di dovere autoimposto (tornassi indietro aspetterei la messa in onda televisiva) e ho da molto tempo individuato in L’Impero Colpisce Ancora il miglior film della serie.

L’attaccamento a Guerre Stellari negli anni è rimasto, si tratta di film che rivedo sempre con grandissimo piacere. Sono fra i miei film preferiti? Direi di sì. Sono film perfetti, i migliori di tutto e tutti, intoccabili, inamovibili, inderogabili etc? No. Anzi, soprattutto il primo e il terzo di difetti sono pieni, la mano di Lucas è quantomeno approssimativa nel modo in cui fa accadere e smettere di accadere le cose – se pensiamo che, nello stesso anno di Guerre Stellari, usciva Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, abbiamo un istantaneo confronto impari e sbilanciatissimo. E nel corso degli anni sono usciti parecchi film migliori, anche di recente. Ma la forza di Guerre Stellari è che, grazie ad un riuscitissimo universo narrativo, per quanto lasciato appena intuire come qualcosa di più grande sullo sfondo grazie a dialoghi fra i personaggi, a trovate visive bellissime, non ultima la caratterizzazione visiva dell’Impero e delle sue truppe, e l’ascesa della Forza fra le due fazioni (Darth Vader diventa comandante militare dopo la morte di Tarkin e con la neonata consapevolezza jedi di Luke Skywalker), riesce a portare la barca pari gettando i semi per tanto cinema avventuroso che verrà. Inoltre la commistione fra i generi è estremamente moderna e svolta con la massima leggerezza: la storia ha tutti gli elementi del fantasy, lo sviluppo quello tipico della fiaba, partecipano western e commedia slapstick, e i riferimenti (Edgar Rice Burroughs, Alfred Van Vogt, JRR Tolkien, Frank Herbert, Doc Smith, Jack Vance, Edmond Hamilton…) sono evidenti ma pure ben armonizzati e il risultato complessivo è una ganzata.

Alla luce di tutto questo, sono molto curioso di vedere i nuovi film, e per molti motivi. Il primo è che se ne occupa JJ Abrams, persona di indubbio talento, capace di ragionare in grande e fan lui stesso dei film originali. Il che comporta, volendo, il rischio dell’omaggio troppo deferente… ma qualcosa mi dice che non sarà così. Già con Star Trek, infatti, Abrams ha dimostrato sufficiente spregiudicatezza per riscriverne il mito e realizzare i migliori film della serie. Poi conosco gente che si lamenta già perché la spada laser con elsa laser è implausibile (!?!?) e perché il fatto che i protagonisti sono una donna e un negro è chiaro sintomo del fatto che si tratti di “un film gender fino al midollo, mentre la vecchia trilogia era improntata ai valori di una cultura bianca, cristiana e tradizionale”. Giuro, non mi sto inventando un cazzo. Se uno odia già il film sulla base di questi presupposti, io parto molto ben disposto per reazione. Per tirare giù giudizi etc, ovviamente, aspetterò la visione. Se prendiamo l’immagine lì sopra, è come aspettare un nuovo disco dei Metallica sapendo che verrà coprodotto da Roy Z e Josh Wilbur, durerà cinquanta minuti e Lars Ulrich non suonerà più la batteria per fare il manager! Non una cattiva premessa, quindi, tranne che per gli inguaribili nostalgici, che in quanto tali vaffanculo senza nemmeno passare dal via.

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