Non essendo io, a differenza della stragrande maggioranza dei miei connazionali, un esperto di antiterrorismo, geopolitica, teologia, relazioni internazionali, antropologia, tattica militare e balistica, non vi tedierò su cosa si sarebbe potuto o dovuto fare per sventare i fattacci parigini, né cosa si potrà o dovrà fare da qui in avanti. Volevo però fare qualche ragionamento, spero non del tutto a bischero, su una particolare impasse che da anni è parte dell’armamentario retorico e della cultura in cui viviamo, ed è quel rapporto tanto forte quanto involontario fra jihadismo e politicamente corretto variante “le colpe dell’uomo bianco”. In sostanza, dopo episodi agghiaccianti come quello di Parigi (e di Beirut, del Mali, di Israele… la lista è lunga e non finirà) l’opinione media si divide in due fronti, caratterizzati da un’abbondanza di stupidità: il fronte “ammazziamoli tutti porcodio!” e quello “oh ma il mio kebabbaro Abdul è così bravo non sarete mica islamofobi porcodio?”. Ovvero, sostenitori di Salvini & co. e gente che tenta complesse capriole dialettiche per giustificare in qualsiasi modo la cultura araba pur di non essere accomunata in alcun modo ai sostenitori di Salvini. Fra questi due estremi lo spazio di manovra è ridottissimo, perché nessuna delle due parti è ragionevole, ed entrambe fanno un ottimo servizio agli attentati a venire.
Il cocktail in fin dei conti è letale: fra “fanno gli attentati per colpa nostra che siamo stati cattivi in Medio Oriente”, “fanno gli attentati per colpa nostra che li trattiamo male qui” e “fanno gli attentati perché la società capitalista mette alla porte gli ultimi che reagiscono nel solo modo concessogli”, ci manca solo che qualcuno li ringrazi per gli attentati. Si forma una zona grigia fra atto criminale, paternalismo terzomondista e razzismo spicciolo in cui si possono incuneare cose brutte e schifose – il ritorno di nazionalismi autoritari (le lodi a Putin etc si sprecano e aumentano, come i consensi dei partiti nazionalisti europei) e la mancanza di un’azione risoluta perché non si vede il possibile campo di battaglia. E non dico in senso letterale, ma proprio sul piano culturale. Forse si potrebbe partire dalla definizione di Islam Moderato, che riempie la bocca di tanti con abbondanza di aria fritta. Wikipedia alla mano, l’Islam, in tutte le sue confessioni e interpretazioni varie, conta 1.6 miliardi di fedeli. Come si individua il Moderato, visto che non esistono portavoce ufficiali? Se con “moderato” intendiamo “perfettamente compatibile con la vita del mondo occidentale”, ecco che possiamo già escludere tutto il jihadismo, e fin qui era scontato, ma persino chiunque pratichi o vorrebbe praticare la sharia. Non è una precisazione banale, perché in Europa esistono organizzazioni agghiaccianti come Sharia4Belgium. Da noi una cosa come la sharia è impensabile (anche se a molti probabilmente piacerebbe): in un mondo figlio di illuminismo, rivoluzione americana e rivoluzione francese, religioni e stato sono separati. L’Islam Moderato, tenendo a mente questo, è quell’Islam che lo ha ben chiaro e vive l’Islam come religione personale e basta, senza prendere alla lettera il Corano. Come succede qui con le varie correnti del Cristianesimo, insomma.
Il fail culturale e istituzionale a questo punto si ha quando gli eccessi dei mongoloidi vengono in qualche modo tutelati in nome del relativismo culturale, la tolleranza pietosa e paternalista da senso di colpa, le eccezioni ad hoc per giustificare l’ingiustificabile. Culture diverse, religiose e non, possono pure convivere, ma all’interno di una cornice da condividere senza eccezioni, pena i calci in culo. E la cornice è, o dovrebbe essere, il più possibile laica ed equamente severa con tutti, atei, cristiani, islamici, salafiti, sefarditi e manfruiti che siano. La nascita di cose tipo Sharia4Belgium dovrebbe essere percepita come sbagliata e demenziale dall’islamico medio che vive in occidente, all’organizzazione non dovrebbe essere concesso alcun spazio e sarebbe il caso si sprecassero disprezzo, frizzi e lazzi, come per partiti monarchici, nostalgici del duce e freak assortiti. E non dovrebbero nemmeno esistere fiancheggiatori multi-culti sbroc sbroc a difenderla. Purtroppo, a me sembra che questi anticorpi culturali ancora manchino. Cosa si possa fare, dove andare e così via, onestamente, non lo so, altrimenti sarei un consulente governativo strapagato. So solo che un’eventuale soluzione autoritaria, estremista, deportiamoli tutti, schediamoli qua e là, non la vorrei mai. Abbiamo già dato, e sappiamo cosa succede.
Ultima notarella su ISIS & similari: con una strategia o l’altra, vanno ovviamente uccisi tutti, non è che si possa fare altro. A dialogare a Raqqa ci vadano pure Jeremy Corbyn, Dibba, Vauro e altri mongoloidi di simile infimo livello.
Secondo me, parlando di anticorpi culturali ed integrazione, siamo sulla buona strada invece. Chiaramente mancano i numeri sugli estremisti (“salvinismo” e “sbrocchismo”) e questo non è sicuramente il momento di raccoglierli. Ma il fatto che un’organizzazione come Sharia4Belgium sia stata già etichettata come organizzazione terroristica ed il suo leader sia stato arrestato (Wikipedia alla mano) fa ben sperare. E fanno ben sperare cose come la manifestazione “Not in my name” che, fino ad un paio di anni fa, non ce la saremmo nemmeno immaginata.
Il problema secondo me è che fare una discussione seria sul rapporto fra religioni e stato in Italia è impossibile perché questo dovrebbe mettere in discussione anche il Cristianesimo. Per cui si preferisce una tolleranza con ampio spazio di ambiguità per evitare di affrontare il discorso.
Di sicuro, ci vuole la l’impostanzione laica strong, a tutto tondo, non solo per alcune religioni sì e per altre no.
Invece la manifestazione non lascia sperare in nulla di buono, erano otto compreso il cane , parafrasando Andrea, e qualcuno pure con le bandiere palestinesi.
A “Not in my name” c’erano 4 (quattro) gatti in queste proporzioni = 1 islamico (poi nemmeno tanto moderato – vedi dichiarazioni “Berò è anghe golba di Sraele”) + 1 sindacalista + un giornalista (Manifesto & Co.) + un cattosinistro. Al massimo in totale 150 / 200 musulmani “moderati” sui 1,6 milioni in Italia. Quasi una riunione di un grande condominio.
Perdonami ma forse il corano non lo hai letto. O letto con una guida di stampo illuminista europeo od occidentale.
Il musulmano praticante non può essere “moderato” perlomeno secondo il metro di giudizio europeo.
L’unico musulmano compatibile con la civiltà europa è quello non praticante che agli occhi dei musulmani osservanti è poco più che un kafir, un infedele.
Non se ne esce perché quella musulmana non è una religione ma è anche e soprattutto un credo politico religioso i cui fondamenti e presupposti sono incompatibili con la civiltà occidentale.
Perdonami ma forse non hai letto bene il post. Io il Corano proprio non l’ho letto e non me ne frega niente di quel che dice. Anche nella Bibbia ci sono scritte bestialità di ogni tipo, eppure non viene preso alla lettera, così come il Corano non mi pare venga preso alla lettera da gran parte dei musulmani. L’anticorpo che manca è prendere apertamente in giro e ridicolizzare pubblicamente chiunque abbia la pretesa di farlo.
Eh in effetti ho letto bene la prima parte, il resto molto di sfuggita
In pratica avevo saltato la seconda parte, ma la mia conclusione non cambia: l’unico musulmano compatibile con la civiltà occidentale è il musulmano apostata che per il corano occhiocroce la versione 2.0 del musulmano non praticante.
Poi sono ben contento che in tanti non siano praticanti ma i più ahimè mi pare lo siano per scarsa conoscenza piuttosto che per presa di coscienza.
Specie quelli del notinmyname che non si sono resi conto di essere loro i “musulmani eretici”
Quindi semplicemente deve nascere un Islam Reform per l’Occidente. Chi vuole l’Islam hardcore se ne stia in Merdistan.
Ragioni con un punto di vista occidentale, con le lenti culturali ereditate dal giudeo-cristianesimo. Beninteso la auspico anche io un’evoluzione del genere. Il problema è che il corano è piuttosto blindatissimo contro questo tipo di letture che sono esplicitamente vietate e considerate eretiche. Ora come ora non ho sotto mano i versetti ma ce ne sono almeno un paio belli chiari sulla questione.
IMHO dobbiamo puntare ad acculturare le ragazze, vero punto debole dell’islam. A partire dalla scuola.
Infatti devono essere loro a fare il balzo e a riformarsi. Per questo non bisogna fare “poverino poverino la sharia la relatività”, ma educare e in un certo senso forzare la mano verso l’evoluzione – magari facendo notare come questo è successo a tutte le religioni non-occidentali che in occidente convivono tranquillamente, tra indu, sikh e sonasega che altro.
Andata.
Uh?
Il Corano l’ho letto. Il punto è che si, l’Islam è “un credo politico religioso i cui fondamenti e presupposti sono incompatibili con la civiltà occidentale”, ma non sta scritto da nessuna parte che debba essere per sempre così. Sul libro ci può essere scritto qualsiasi cosa ma è l’interpretazione che se ne da che conta. Vuoi sopprimere 1,6 miliardi di musulmani? Buona fortuna. O forse è il caso di portare avanti l’idea che i precetti del corano, come nella Bibbia, hanno un valore simbolico. Chiaramente ai musulmani mancano i secoli di ricerca filosofica e teologica che ha la civiltà occidentale. Ma, per esempio, un imam che su un palco dice che l’Isis è il cancro dell’umanità mi sembra un segnale molto forte dei tempi che cambiano. Poi per carità, se avevo la soluzione a problemi come questo facevo consulenze ai governi e prendevo un botto di soldi anche io, eh.
I secoli di ricerca filosofica e teologica mancano perché è il corano stesso a stabilire che non deve essere interpretato ed a vietare la ricerca filosofica. O meglio il wahabitismo che al momento è particolarmente forte sostiene cose così. Le correnti “laico moderate” spesso sono risultate sconfitte AFAIK.
Spero di avere torto ovviamente è di essere solo un burbero pessimista
Io invece confido nel fatto che qua in occidente i musulmani scopando di più si daranno una calmata.
Oh beh scopare scopano. Piuttosto spero che scoprono che c’è anche dell’altro. Per esempio un paio di settimane fa ho visto una bambina pakistana prendere a prestito un DVD di Barbie alla biblioteca comunale. Ecco quelli sono i segnali positivi che mi piace vedere…. Ah era da sola ☺
Ah beh certo. Io mi riferivo più a qualcosa del genere.
http://www.lastampa.it/2015/11/20/cultura/opinioni/buongiorno/un-terrorista-piccolo-piccolo-58VLhc704EY9VJe2lMjBVL/pagina.html
Alla fine uno si fa saltare in aria anche per dare sfogo alle proprie frustrazioni.
che nel background del mondo mussulmano manchi riceca filosofica e` un falso. hanno avuto un periodo umanista molto prima di noi in europa (credo tipo in Siria), avevano addirittura il detto “l’inchiostro di uno scolaro vale piu` del sangue di un martire”. per qualche ragione che non conosco (perche` sono ignorante e non sono uno storico, non perche` non si sappiano), pero`, tutto cio` e` stato spazzato via da derive ultraconservatrici.
da noi umanesimo ed illuminismo sono avvenuti relativamente recentemente e per qualche motivo hanno ancora momento (anche se non sono mancati regimi che se ne sono sbattuti di laicita`, separazione tra stato e chiesa et., vedi, per esempio, la Spagna di Franco).
Vabbè mi sembra un po’ una forzatura. Noi al netto abbiamo 2500 anni di storia del pensiero, con in mezzo vari fascismi, chiesa e quello che vuoi, ma sempre 2500 sono. Dire che loro hanno avuto la ricerca quindi è ok è come dire che noi Italiano siamo forti perché ai tempi dell’impero romano eravamo una potenza.
sto dicendo che mentre in europa eravamo inchiodati all’ipse dixit ed aristotele, a bagdhad erano all’avanguardia in matematica, ingegneria, scienza (ante litteram) e filosofia.
quello che bisognerebbe fare e` capire come cazzo mai tutto questo ha perso momento e c’e` stata una regressione ultraconservatrice (dalla quale temo non siamo per un cazzo al riparo manco oggi).
Lo so, ma si tratta di un cazzigliardo di anni fa. E’ un peccato, ma ormai è successo e non ci dà una prospettiva diversa sul problema. Immagino che la risposta la può dare chiunque conosca la storia della cultura mediorientale, e probabilmente basta fare un po’ di ricerca webbistica e un’idea ci si può fare.
Dubito che si possa dialogare con chi non tira moccoli, è un fossato culturale troppo profondo.
Pare che le bestemmie in arabo proprio non esistano, tanto è vero che alcuni musulmani che conosco devono prendere a prestito le nostre (specialmente dopo avere bevuto i nostri alcoolici).
Come facciamo a sapere se il nostro interlocutore appartiene al famigerato “Islam moderato”? Semplice. Discutete con lui sugli argomenti più disparati, dal cibo, alle macchine agli usi e costumi dei popoli, per poi dirottare la conversazione sulla questione Isis, terrorismo, religioni e affini. Noterete, che le sue parole sono le vostre e che non ci sono divergenze di pensiero. Lasciatelo ancora parlare per poi interromperlo bruscamente con la domanda definitiva:” E ISRAELE??!!
Senza lingua è difficile bestemmiare la seconda volta.
in generale mi itrovo con una frase che ha detto un ceto Reza Aslan intervistato dalla CNN: “islam does not promote violence or peace; islam is a religion and brings what you put into it: if you are a violent person it becomes violent”. Mi piace perche` sottolinea che e` un problema piu` legato alla cultura che alla religione, che funge semmai da cassa di risonanza per dei concetti che partono altrove (ad esempio, l’infibulazione e` un problema dell’africa subsahariana, non mussulmano: e` infatti praticata in percentuali altissime nella cristianissima eritrea).
L’approccio piu` corretto, a mio parere, sarebbe dunque non: “i mussulmani devono fare il salto verso i principi illuministi e umanisti”, bensi` “i pakistani” o “i subsahariani”, o “i rednecks dell’alabama”, o “Mario Adinolfi e Costanza Miriano”.
Sì, in linea generale hai ragione. Però nello specifico parlavo proprio del problema con l’Islam radicale. Va da sè che Adinolfi, la Miriano e Fusaro li manderei tutti a Raqqa 15 minuti prima di un raid.
a me la Miriano ricorda quella compagna di classe un po’ oca che abbiamo avuto tutti prima o poi: quella che dice delle banalita` allucinanti o delle cazzate stratosferiche, col piglio di chi ti vuole spiegare come stiano davvero le cose e che di solito (tipo anche in 5a liceo) comincia la frase con “mio papa` mi ha detto che …”
Fermo restando che siano dei poveri stronzi, come si fa a paragonare Adinolfi e la Miriano a certa immondizia senza avvertire un filo di senso del ridicolo?
Negro, non ti leggevo da una vita. E porca puttana adesso mi accorgo del mio errore. Mi sei mancato!
Allora sei messo male! :)
Abbastanza. :3