Pederastia: imperdonabile per un sacerdote, irrilevante per Pier Paolo Pasolini.
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ohh, in occasione del 40° della morte in questi giorni RAI Storia fra gli altri ha parlato diffusamente di Pasolini…. ho sempre trovato molto interessante il pensiero di PPP, non perchè lo approvo ma perchè mi sono chiesto quale fosse la ragione delle linee guida dello stesso…
Insomma un, “comunista” che vede come fumo negli occhi l’omologazione degli individui ed il potere in senso lato (???), che vede negativamente l’istruzione (fonte di omologazione) dei ceti medio-bassi (???) e che rimpiange un’Italia rurale (alla Pol Pot) in cui una ristretta cerchia di illuminati intellettuali resta ben distinta da una massa di sempliciotti burini.
Bando quindi a cose terribili come la TV che permette a tutti di informarsi e di imparare qualcosa (chissà cosa avrebbe detto del web), merda totale la borghesia, evviva borgatari baraccati e villici semianalfabeti.
Proprio oggi pensavo: ma con una simile concezione elitaria della società ed una visione chiaramente retrograda/conservatrice ma allo stesso tempo anarcoide, come mai si è iscritto al PCI (che lo ha comunque subito espulso) e si è associato ai soliti ambienti intellettuali di sinistra fioriti nel dopoguerra in Italia?
Ebbene, la ragione , ho pensato oggi, potrebbe essere una: il buco del culo.
Una società in cui la mente superiore dispone di una quantità di culetti di poveracci a buon mercato, dove la morale cattolica/piccolo-borghese ed il potere non ti devono rompere le scatole, dove gli intellettuali tuoi pari si fanno i fatti loro e fanno la guardia contro i fascisti ma lasciano le chiappe incustodite.
PPP era un po’ come Ferretti: un reazionario d’acciaio che per qualche motivo è passato per progressista. Personalmente non condivido affatto il suo pensiero antimodernista e miope (quello che hai riassunto te), allo stesso tempo capisco il suo fascino maudit ai tempi dell’Italia ancor più chiusa e cattolicona di oggi – l’accanimento fu eccessivo, da molti punti di vista. Ha coniato quel pensiero da intellettuale italiano che è rimasto inalterato, quel del Popolo con la P sedotto e manipolato dal Potere con la P, il languore per il mondo perduto e il tinello della nonna etc etc.
D’accordissimo. Ti basti leggere il libro Un Paese Senza del coevo Arbasino, uscito solo cinque anni dopo la morte di PPP…
Imho il problema della sinistra italiana è che a furia di voler essere “alternativa”, accoglieva qualsiasi cosa lo fosse senza farsi troppe domande. Bastava dire qualcosa contro la DC e la mentalità democristiana imperante per avere il patentino di alternativo. (i nemici dei miei nemici sono i miei amici…)
Poi c’è anche da dire che gli ambienti “intellettuali di sinistra” spesso erano gli ambienti più elitari e snob.
secondo me metti un po’ il carro davanti ai buoi. nel senso che Pasolini era prima di tutto anti-borghese (ed in questo senso andava a braccetto con l’ideologia comunista) ed il suo perscorso l’ha portato a rigettare la comunicazione di massa, l’istruzione scolastica, etc. che vedeva come “colonizzazione culturale” dei valori borghesi (e la polizia di stato ne era il braccio violento e repressivo). non che lui disprezzasse l’istruzione e la cultura, ma sosteneva che, ad esempio, il sistema scolastico italiano a lui contemporaneo (che in effetti e` figlio di una riforma scolastica chiaramente di stampo classista operata nel ventennio), fosse indirizzato ad instillare i valori borghesi nei giovani.
alla fine sempre un reazionario rimane, eh. nel senso che alla fine il suo desiderio di spazzare via la borghesia lo porta ad auspicare le masse ignoranti, piuttosto che la loro emancipazione attraverso l’istruzione e la cultura.
La mia “possibile spiegazione” di natura sessuale è ovviamente un paradosso, ma paradossali sono comunque le tesi di PPP, come puoi aderire al marxismo e di fatto opporti all’elevazione culturale e sociale dei ceti più umili? è chiaro che il sistema dell’istruzione era di origine fascista, ma non è certo un alibi, non mi risulta che abbia fatto più di tanto per proporre e sostenere riforme concrete, e neppure a riguardo della condizione dei più umili, che si limitava a rappresentare e dove sguazzava come un documentarista un po’ arrapato ma da cui usciva ed entrava a suo piacimento.
Il partito comunista poi, cioè l’apoteosi dell’omologazione del cittadino e della limitazione della libertà, del potere dello stato sull’individuo, dell’istruzione condizionata dall’ideologia, fra l’altro un partito intriso comunque dalla morale cattolica, che non appena viene fuori che è un pederasta lo caccia.
E’ chiaro che la collocazione più adatta a PPP sarebbe stata la DC, (l’ala più conservatrice), ed anche in campo sessuale :)
secondo me stiamo dicendo quasi la stessa cosa, con la differenza io sostengo che le contraddizioni logiche saltano fuori se cerchi di incasellare il pensiero di Pasolini in, per esempio, “ortodossia comunista”, perche` per un certo periodo e` stato iscritto al PCI.
in realta` sposava alcuni aspetti del comunismo, ma, sicuramente, non quello progressista. ha avuto un suo percorso, che dall’esterno si vede come contraddittorio perche` male interpretato (similmente a Ferretti di cui sopra).
su questo non c’è dubbio, l’incasellamento è però anche colpa sua, prendendo una tessera (cosa non obbligatoria, specialmente per un intellettuale) ti metti sotto una certa luce, ma il suo pensiero non era divergente dall’ortodossia comunista (che poi non si sa neppure bene cosa sia esattamente), aveva proprio poco a che fare.
Sì, la cultura borghese un po’ come gli effetti collaterali dei vaccini, molto meglio la poliomielite.
Scusate il colossale off-topic, ma mi piacerebbe sapere l’opinione del negro e di tutti voi sui Ghost, ovvero l’incrocio tra i Gorgoroth e gli Abba, ovvero Satana che sgomita (o sgomiterà) in classifica con Miley Cyrus.
E’ una furba operazione commerciale curata in ogni particolare, ma chissenefrega, a me piacciono….e comunque, pensandoci bene, parlando di dizionario del diavolo l’off-topic non è così enorme…
Penso che siano bravi e che la loro immagine sia strepitosa, purtroppo la voce (tutti i tre i Papi fin qui) mi è indigesta e mi impedisce di godermeli davvero. Comunque, ripeto, bravi!
Piu` che “operazione commerciale”, direi “parodia” (mantenendo l’aggettivo “furba”). Stilisticamente, secondo me, giocano su i topoi del metal esaltandoli e sbeffeggiandoli simultaneamente (hai visto l’intervista di Papa Emeritus boh, I o II per VICE, dove e` talmente calato nel personaggio che parla in italiano per tutta l’intervista?). Li ho ascoltati un po’ su spotify e non mi son dispiaciuti, ma proprio per la natura “teatrale” del loro essere, ho l’impressione di non averli gustati appieno. Un po’ come alice Cooper e` “completo” solo quando fa il suo trucco & parrucco on stage …
Su Alice Cooper non sono d’accordo: credo che il suo periodo aureo (gli anni ’70, in particolare la fila di capolavori da “Love It To Death” a “Welcome To My Nightmare” inclusi) sia uno dei momenti più belli della storia del rock. Sui Ghost può essere, ripeto, massima simpatia, bella musica, ma la voce mi resta sul gozzo e quindi non li ascolto. Sono molto bravi a giocare sempre sul confine della parodia, restando ambigui quanto basta.
OK, il paragone con Alice Cooper e` stato un po’ azzardato, pero` il concetto e` passato, no? volevo dire: secondo me sono un atto teatrale. Bisognerebbe vedere un loro show per valutarli appieno.
Ma invece: l’ultimo dei Kylesa?
L’ultimo Kylesa mi sembra bello, ma l’ho sentito una volta sola!
“non mi risulta che abbia fatto più di tanto per proporre e sostenere riforme concrete”: peccato, il ragionamento filava poi caschiamo su queste cose da ggente e riveliamo le matrici semplicistiche che guidano (quelle sì) il “nostro” ragionamento.
Liquidare Pasolini come un essere sostanzialmente diretto dalla sua parte animale e bestiale che, a sua insaputa, ne indirizzava il pensare e sottendeva ogni sua scelta intellettuale è proprio poca cosa, ma proprio poca poca…
Ma certo, proporre delle cose da fare è semplicistico e direi proprio da nerd, molto più fico il bohemienne maledetto che scatarra qua e là contro quello che non gli aggrada e che accanto ad indubbie intuizioni dice molte cazzate, che però passano in cavalleria in quanto bohemiennemaledettoperseguitatodisinistra.
Se leggi sopra ho definito la mia “spiegazione” un paradosso, e non liquido Pasolini, semplicemente in un blog in cui bisogna argomentare con alterygia e controbattere con svpponenza, ho argomentato con alterygia esattamente come tu hai controbattuto con svpponenza.
Per analisi strutturate e apologie varie rivolgersi altrove.
La tua è un’uscita in cui attribuisci a Pasolini il tuo modo di pensare.
Il termine paradosso lo hai usato solo dopo.
Inoltre Pasolini non si opponeva all’elevazione culturale dei ceti più umili ma non voleva che questi cadessero nell’omologazione di tipo borghese di cui parla MarKino.
Che è tutt’altra cosa.
HAHAHA, io attribuirei a PPP il mio modo di pensare?
Ascolta, se uno scrive che attribuire a PPP idee ed azioni volte ad una libertà sessuale nella società equivale a definirlo “un essere sostanzialmente diretto dalla sua parte animale e bestiale che, a sua insaputa, ne indirizzava il pensare e sottendeva ogni sua scelta intellettuale” dovrebbe preoccuparsi un po’ più di se’ stesso, a meno che tu non sia il califfo al-Baghdadi, Sheldon Cooper o il cardinal Ruini.
Mi sa che PPP avesse dei momenti della giornata in cui non ce l’aveva duro, come mi sa che si possano propugnare idee contro la morale in tutta tranquillità e consapevolezza, specialmente se non lo si fa per 5 minuti ma per decenni, allo stesso modo in cui se mi piacciono le bistecche non sono necessariamente vittima del mio ancestrale istinto bestiale di predatore.
PPP non si opponeva all’elevazione culturale dei ceti più umili allo stesso modo di uno che non piacendogli la bicicletta non va da nessuna parte
“Il tipo di persone che amo di gran lunga di più sono le persone che possibilmente non abbiano fatto neanche la quarta elementare, cioè le persone assolutamente semplici. Ma non ci metta della retorica in questa mia affermazione: non lo dico per retorica, lo dico perché la cultura piccolo-borghese è qualcosa che porta sempre della corruzione, delle impurezze, mentre un analfabeta, uno che ha fatto solo i primi anni delle elementari, ha sempre una certa grazia che poi va perduta attraverso la cultura. Poi la si ritrova ad un altissimo grado di cultura, ma la cultura media è sempre corruttrice”
Insomma, magari sarà come dici tu che sarebbe stato veramente da boro proporre qualcosa, ma una gran voglia di togliere questa gente dalla loro condizione non è che traspaia tanto… perchè la grazia e la purezza dei baraccati romani sarebbe andata perduta, come oggi la purezza dei campi rom andrebbe preservata come una riserva naturale, e scusa se gli attribuisco questo pensiero che in realtà è solo mio (o quasi).
Si puo’ discutere delle teorie che tirano al Buon Selvaggio e anche del lessico perché sulle stronzate mi ci butto a pesce, zio cane!
Detto questo per sgombrare il campo dagli equivoci che nascono da usi diversi della lingua: Steinbeck la pensava quasi come Pasolini sul frequentare certo tipo di persone e il fatto che gli piacessero di più, il che potrebbe stare a significare che l’attrazione per questo tipo di persone non dipenderebbe dal fatto che a uno gli piacciono i ragazzotti sporchi e ignoranti.
De Sica anche lui era su queste cose e tanti altri.
Che “piacciano” così non sognifica che non le si voglia “elevare” a meno che tu non intenda con elevare portarle al livello piccolo borghese di allora con l’acquisto della Seicento, la casa di proprietà e i quindici giorni al mare.
Si puo’ criticare questa posizione come quella classica degli intellettuali che dall’alto della loro cultura si dilettano dell’ignoranza altrui.
A me sembra che Pasolini esprimeva un suo giudizio estetico più che morale.
È l’esperienza contrapposta all’innocenza; l’intellettuale sente la mancanza della beata ignoranza perché la cosiddetta conoscenza delle cose gli ha tolto quel piacere di vivere così come crede di trovare negli ignoranti.
Certo che i discendenti di quella ignoranza sembrano dare ragione all’utopico desiderio di Pasolini, visto in quali mandrie subumane si sono trasformati, cittadini ideali del medioevo tecnologico che stiamo vivendo.
Non credo comunque che gli ignoranti di allora fossero poi tanto diversi; lo erano nei vagheggiamenti estetici di Pasolini, forse, ma sempre belluini ed imbesuiti come quelli che ci troviamo nei supermercati ora.