L’anno volge al termine, dunque pare opportuno dare un’occhiata retrospettiva per sintetizzare le uscite più rilevanti. Come possiamo descrivere in un solo aggettivo questo 2015? In una parola, o meglio, in poche parole, si tratta dell’anno in cui la scena italiana, fertile più che mai, ha dimostrato una pluralità di visione e di intenti con pochi o punti pari in giro, perfettamente in grado di descrivere ed interpretare le tensioni dei giovani e dar loro una prospettiva che sia diversa dalla narrativa imposta dai media, fatta di apparenza e forche caudine della real-tv: soprattutto da quando il panorama musicale ha affiancato al solito Sanremo i vituperabili talent show, uno spettacolo da imbonitori che vanno avanti sfruttando il sadismo giudicante dello spettatore beota e la sua assoluta assenza di gusto e cultura musicale. La musica indipendente però è viva e lotta in mezzo a noi! Avanti dunque con la Top 5, scegliendo fra i gruppi o solisti in attività da meno di cinque anni (e quindi restringendo forzatamente il panorama, altrimenti ci sarebbe molto altro)!
I Finocchi Col Culo Degli Altri
“Sono Stato Spiegato Tardi”
Il sophomore del duo di Sinigallia conferma i pregi già espressi nel precedente Deltaplani a Pressione: piccoli bozzetti per voce e ghironda in cui suggestioni celtico-medievali e testi sulla fragilità di relazioni intessute nella chat di Facebook saldano nell’immaginario comune l’ansia di stabilità sentimentale ed economica per poter tirare un po’ di fiato e guardare Game Of Thrones in santa pace senza pensare al contratto che scade.
Kurt Kobane
“L’Amore Fra I Ranghi dell’YPG”
L’acclamato esordio di Saverio Scoppiacroste, in arte Kurt Kobane, ha preso un po’ tutti di sorpresa: un diciannovenne che, armato di chitarra acustica e GameBoy, cerca di offrire una via di fuga ai suoi coetanei che si sono laureati in massa in scienza della banana e ora trovano al massimo un posto di svuotatore di posacenere in nero. Toccante, fragile, tenero.
Le B-Sides dei 99 Posse
“Autentici Field Recordings Dalla Festa Dell’Unità di Faenza”
Più che band, una meta-band. Nelle canzoni di questo entusiasmante debut si ripercorre la storia, un po’ utopistica, un po’ ingenua, della musica italiana come sogno unificante della popolazione desiderosa di riscatto, prima che l’avvento del berlusconismo distruggesse ogni cosa sovvertendo la scala dei valori: i 18 minuti di Il Danaro E’ Molto Importante Per i Negri, costruita a partire da sample di Curre Curre Guagliò dei 99 Posse e Saltellare di Amadeus, che poi franano in una cantilena che ricorda una versione ironicamente rallentata di Boys Boys Boys di Sabrina Salerno, riflettono una condizione terminale. Da segnalare l’intervento spoken corale del collettivo WuMinghia nel momento più pregnante e lirico.
Una Disgustosa Istant-Band
“Je Suis Bataclan!”
A seguito dei tragici fatti parigini, la Phoetekkia Records ha organizzato una band estemporanea affidando il lavoro di direttori musicali ad alcuni autori top della scuderia (Lifo dei #Hashtagdimerda, Gionni degli Haters di Facebook e l’astro nascente Greppio X): l’obiettivo, cover destrutturate ed ironiche del repertorio degli Eagles Of Death Metal, a volte in chiave post- (Kiss The Devil strumentale, con la melodia affidata ad un synth Yamaha da quattro soldi), altre in chiave meta- (Save A Prayer che imita a volte l’originale versione dei Duran Duran, altre quella degli Eagles Of Death Metal, e in mezzo accenni testuali agli Eagles e ai Morbid Angel). Partecipano, ai vari strumenti e voci, tutti gli artisti dell’etichetta.
The Gianni Morandi Coprofagos
“Il Progresso Secondo Saruman”
I più punk del lotto, i The Gianni Morandi Coprofagos salgono sui palchi vestiti da Gianni Morandi e riescono a tirare fuori suoni impossibili dalle loro combinazioni di strumenti rock classici (chitarra e batteria) e Grillo Parlante Clementoni modificato per fare da filtro vocale per il cantante. Pezzi veloci e frizzanti in cui la riflessione sul capitalismo non lascia mai da parte uno sguardo ironico (più meta- che post-, soprattutto in Gordon Ramsey Mi Denunci Pure Per Plagio) si alternano a ballate da cameretta dai toni mesti e minimali, in cui l’interrogazione si sposta sulla dubbia importanza dei rapporti umani 2.0 (vedi Charlie Più Che Surf Fa Schifo).
Queste uscite rappresentano il meglio della grande scena indie italiana del 2015. Vi consigliamo di ascoltarli e capire cosa abbia la nostra vilipesa nazione da offrire oltre ai Kolors!!1111!!!