Archive for aprile, 2013


Premessa: la rubrica delle Pellicole Decrittate tratta solo ed esclusivamente di film mai guardati. Si basa sull’assunto che, da pochi elementi tratti dalla cartella stampa (trama, attori, produzione, nazionalità, sponsorizzazione) sia possibile a priori stabilirne pregi e difetti.

Synossi: Basri fa il guardiano delle ferrovie. Per fare ciò, deve camminare per i binari venti chilometri al giorno, in qualsiasi condizione atmosferica. Suo figlio Seyfi è stato arrestato diciotto anni fa per le sue opinioni politiche, e da allora non ne sa più un cazzo. E gli è pure stiantata la moglie, pensa un po’. In tutti questi diciotto anni, Basri ha spedito due lettere al mese, una alla Questura e l’altra al Ministero degli Interni, esprimendo la speranza di ritrovare il figliolo. Per questa impudenza viene incarcerato e pestato come un polpo. Alla fine, gli dicono che il corpo di Seyfi si trova a Instanbul e lui va a recuperalo, anche se poi è un mucchio d’ossa e tanta compagnia non gli fa.

Morale implycita: certo che se vivi in Turchia Merdistan non puoi pretendere che il tu’ figliolo possa fare il cazzo che vuole e passarla pure liscia. Sei proprio chiorbone, lasciatelo dire. Voglio dire, stai in un posto di merda di teste di turbante del cazzo dove se dici “oh, Maometto era un po’ stronzo” ti buttano in galera, e il tuo figliolo dice “BUH!” e lo fiondano in galera. E te ne stupisci? Sei un coglione di merda. Emigra, e sii felice semmai se la NATO bombarda tutto ‘sto letamaio del cazzo che se non ci ambientavano un capitolo di Assassin’s Creed nessuno sapeva dove fosse.

Giudizio finale: fa cagare circolini comunisti pieni di spettatori, ognuno dei quali caga circolini comunisti pieni di spettatori, che a loro volta… ci siamo capiti, vero?

Il 25 Aprile è una data importante, una festa da non dissacrare, anche solo perché molti rifiuti umani amano farlo. Solo, le celebrazioni del 25 Aprile in genere coinvolgono musicisti orrendi, noiosi, barbuti e scassacazzo, portasfiga clamorosi come Bobo Rondelli, i 99 Posse, i Modena City Ramblers o la Bandabardò. E quindi io vi do una colonna sonora atta all’uopo, ovvero due ore del magnifico Trombone Shorty.

Oggi i Black Sabbath hanno diffuso il singolo del loro nuovo album, 13. Si chiama God Is Dead? e, manco a dirlo, fa cagare tane di scorpione. Lo potete sentire qui. In giro è pieno di gente in lacrime, sembra di essere a Lourdes o a San Giovanni Rotondo – minghia appadreppio! Minghia attoniiommi! Tutti quanti, più o meno, hanno deciso che il disco sarà un capolavoro. Cioè, gente che vivacchia di stenti (artistici) dal 1982 di Mob Rules (ultimo loro disco davvero bello), che fa la solita reunion di cadaveri con quell’idiota neuroleso di Ozzy Osbourne, che dovrebbe avere credibilità zero… no, cazzo, minghia i bbblecsabbatz gegni gegni rispetta la storia minghia. No, non rispetto chi mi fa pena e schifo, e quindi nemmeno il pubblico di nostalgici coglioni che, se God Is Dead? fosse stata una canzone degli Obsidian Sgommotron uscita su un qualunque disco Rise Above nel 2001, l’avrebbero cacato mena di zero. Ancora peggio chi ascolta la canzone, nota che fa vomitare, e allora dà la colpa a Rick Rubin (che probabilmente ha solo salvato il salvabile) o a Sharon Osbourne. Perché sapete, no, questi artisti incorruttibili e lontani dalle sirene del mercato, poi ti fanno i biglietti a 60 euro e il pacchetto “incontra Ozzy nel backstage” a 669 euro, tutta colpa di Sharon! A loro però va bene, e soprattutto a voialtri coglioni va benissimo, perché pagate. Quindi Sharon Osbourne è Wanna Marchi versione metal, voi siete quelli che si comprano lo Scioglipancia metal. Fine del discorso. Poi arriva il solito ritornello “eh il ricambio generazionale, le nuove band…” Ma andate in merda, imbecilli: anziché cercare di conoscere le band giovani nel pieno della carriera, preferite andare a vedere o ad ascoltare ‘sti vecchi stronzi che non hanno più nulla da dire.

Megarissa per l’elezione del presidente della repubblica. Ognuno propone candidati balordi. Ognuno dei candidati balordi suscita reazioni accese pro e contro, ma tutte caratterizzate invariabilmente da un alto livello di stupidità. Essenzialmente, si sta facendo una sorta di selezione per il Grande Fratello. Nel senso, per il GF un team di autori seleziona fra gli aspiranti candidati dei casi umani che, messi insieme, facciano una bella polveriera. Per questa storia delle Quirinarie (bel termine di merda), il funzionamento è abbastanza simile: il Quirinale anziché la Casa, un potenziale inquilino scelto fra VIPS di comprovata moralità che dovrebbe dare una strigliata ai politicacci merdosi. In prima linea fra i quirinabili figurano eroi dello sbrocworld come Dario Fo e Milena Gabanelli: molti vorrebbero vederli mentre si aggirano per le stanze di palazzo con un lazo, pronti a cogliere sul fatto i malfattori o a redarguire con livore i trafficoni. Si critica tanto il mondo ipermediatizzato etc, ma tutti questi candidati sono solo personaggi mediatici privi di qualsiasi competenza necessaria del caso, caricati di aspettative proprio in virtù del loro stesso personaggio. Ho spesso detto che il wrestling è un modello interpretativo perfetto per la politica, e tutto questo ambaradàn non fa eccezione manco per il cazzo: perché un wrestler arrivi ai piani alti occorre che sappia lottare, che abbia una personalità coinvolgente, un personaggio forte, e che la sua ascesa venga costruita in maniera credibile, in modo che la cintura arrivi come coronamento di un percorso ad un personaggio/atleta di valore. Saltando questi passaggi, si rischia di bruciare troppo presto un wrestler. E’ successo molte volte, soprattutto quando la WWE si pigliava la fissa per un nuovo arrivato che scatenava un po’ di consenso iniziale, lo spingeva troppo presto in cima e arrivava puntuale l’epic fail. Adesso è simile, con la variante “viene da un’altra disciplina”: ricordate che per ogni Kurt Angle troviamo cento Ken Shamrock.

La situazione attuale vede i vari partitelli proporre i loro potenziali candidati, preclare personalità mediatiche, alcuni appunto estranei al giuoco della politica e provenienti dai generali degli Opliti del Bene. Non sto a discutere la bravura di Gino Strada o di Milena Gabanelli nei loro rispettivi settori. Ma ne discuto l’estraneità alla politica come valore positivo in quanto tale. Mi si dice, “eh sì ma Fingulfio Rapanelly e Coso Laggiù che sapevan fare per fare i ministri, che ne sa un fornaio di legge o un bercellatore di sanità?” Posso sbagliarmi, ma quest’assunzione è falsa come le ossa di un licantropo verde. Perché è vero che per es. un medico alla Sanità e un informatico alle Telecomunicazioni, per dire, potrebbero essere scelte ok. Ma non per ogni ministero c’è una formazione specifica. Soprattutto, si cerca un politico. E per fare il politico bisogna conoscere il campo di battaglia della politica, le sue regole istituzionalizzate e i suoi procedimenti, le sue bassezze, chi ne fa parte in quel determinato momento, su cosa far leva per ottenere un successo, che pressioni esercitare, a quali sottostare, mettere in relazione il nazionale con l’extranazionale etc, e fare il tutto da una cornice istituzionale, quindi selezionando accuratamente le parti di verità che si possono dire al popolo. Fine. Le cose funzionano a questa maniera, e per fare il Presidente della Repubblica devi saper nuotare nella vasca degli squali, ancor prima che essere un bravo allevatore di cavalli o un eccellente ingegnere civile o un arguto scrittore di battute sui negri.

Speriamo ora che tutta questa manfrina finisca presto perché mi ha già di molto rotto i coglioni. Almeno quanto quelli che strillano scandalizzati perché Justin Bieber, dopo la visita al Museo Anna Frank, ha detto che probabilmente Anna Frank sarebbe oggi una sua fan. E dio cane, che c’è di così scandaloso? La povera Anna Frank era una ragazzina, e se lo fosse nel 2013, avrebbe buone probabilità di essere fan di Justin Bieber, come molte sue coetanee. Tutto così, semplice, lineare, senza alcun bisogno di commenti. Avrei capito se il commento fosse venuta dalla bocca di rifiuti umani nazistelli stile Burzum o Darkthrone, ma qui proprio…

Premessa: la rubrica delle Pellicole Decrittate tratta solo ed esclusivamente di film mai guardati. Si basa sull’assunto che, da pochi elementi tratti dalla cartella stampa (trama, attori, produzione, nazionalità, sponsorizzazione) sia possibile a priori stabilirne pregi e difetti.

Synossi: Nina è una giovinotta di sinistra, di quelle che ci credono alle cause all’impegno civile e a dare le case popolari ai negri. Giulio è di destra, sembra uscito dalle pagine di Men’s Health, è ricco e maschilista e vedrai vota Abberlusconi. Nina eredita un villona al mare e la vuol vendere, Giulio è un potenziale acquirente, quindi i due si conoscono. Ovviamente, a lei dopo qualche resistenza iniziale garba lui, o viceversa, fatto sta che gli opposti convergono e quindi Nina impara le usanze tribali di dx al fin di compiacere Giulio e va pure a ripetizione di destrismo dalla sua amica che presenta inquietanti somiglianze con Geppi Cucciari e come lei vedrai che non fa ridere un cazzo. Il finale non ve lo spoileriamo.

Morale implycita: eh, lo vedi, il mondo è per gl’uomini, lo dicevano pure il papa e San Tommaso Padre Pio. Perché sì, insomma, anche qui, è la sgualdrinella dei centri sociali che si studia il manuale per compiacere il vero uomo e mettere da parte tutte le sue tendenze sgommuniste e tutto il suo impegno, mica lui, che alla fine gli importava solo delle puppe e del resto alla fine ci si puliva il cazzo, voglio dire, finché lei gliela dava poteva anche restare sgommunista, a lui che gliene fregava? E quindi, non chiedete la pillola del giorno dopo, brutte troie comuniste di merda.

Giudizio complessivo: si tratta di una pellicola che, ad un approccio superficiale, potrebbe trarre in inganno lo spettatore meno avveduto. Infatti questa intelligente satira sociale mostra argBASTA QUESTA ROBA QUI E’ MERDA, CANE DI DIO, LO CAPITE? M-E-R-D-A, porco cane del gufo imbalsamato! MERDA!

Margaret Thatcher fu primo ministro inglese dal ’79 al ’90, cioè da quando avevo tre anni fino alla terza media. Era una di quelle persone di cui sentivi parlare in tv fra un cartone e l’altro, fra un appuntamento wrestling e l’altro, fra una puntata di Colpo Grosso e l’altra, ma al pari di Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov sapevi che esisteva ma t’importava una valigia di cazzi. Negli anni il nome della Thatcher scomparve dei radar, o per lo meno dal mio, che già ho scarso interesse per il politicame corrente, figuriamoci per quello passato. Anche se, in realtà, fu grazie alle mie passioni per metal & punk che conobbi sul serio questa figura tanto discussa, così come quella di Reagan del resto: tantissimi gruppi si scagliavano, non certo senza ragioni, contro entrambi. Ieri viene data la notizia che la Thatcher è morta, e all’improvviso il mondo (= Facebook) si popola di status trionfali e livorosi – soprattutto da parte di tantissimi miei coetanei e connazionali, che non mi risultano figli di minatori inglesi, ma posso sbagliare. In ogni caso, sono quelle persone che considerano di cattivo gusto rallegrarsi per la levata dal cazzo di Osama Bin Laden, Chavez o chi per loro. Boh, valli a capire.

Tornando sul pezzo, appare evidente una cosa: le politiche Thatcher/Reaganiane sono alla base della crisi cominciata nel 2008. Non faccio una sparata, non è del resto una cosa per cui è necessaria chissà quale competenza economica con master ad Harvard e presidenza della Bocconi per affermarlo. I due politici in questione risposero alla crisi degli anni ’70 in maniera assai discutibile, cioè avviando la messa in pratica del turboliberismo sbroccante: tagliare le tasse ai ricchi e alle imprese, tagliare lo stato, liberare da lacci e lacciuoli burocratici l’economia aprendo al mercato ogni più piccolo anfratto, così gli imprenditori creano ricchezza e la Mano Invisibile porta tutto al miglior prezzo possibile per il cittadino comune. Com’è andata lo sappiamo: a partire dalla Mano Invisibile che NON ESISTE E NON FUNZIONA ED E’ UNA CAZZATA (a meno che voi non confutiate John Forbes Nash), passando per l’assalto ai sindacati per consentire agli imprenditori medesimi di ottimizzarei guadagni, e finendo con le varie delocalizzazioni in Merdistan assortiti. Negli anni ’90 c’è stata una pesante finaziarizzazione, c’è stato il (positivo) boom dell’interwebs, e col crollo dell’URSS e l’apertura dei mercati merdistanesi si pensava di poter campare di servizi facendo fare il lavoro duro ai negri sparsi per il mondo. Allo stesso tempo, la finanza con formule magiche ed equazioni differenziali di terzo ordine trovate nei capitoli più paurosi del Necronomicon ha prodotto bolle speculative sempre più grosse con emissioni di titoli tossici cui hanno partecipato banche e stati che poi hanno nuclearizzato foreste intere di danari e quindi la crisi la crisi. Tutte queste operazioni finanziarie chiaramente non sono forze naturali, la gravità o che so io: basta regolarle quel tanto che basta affinché i finanzieri possano comunque arricchirsi, ok, ma senza per questo causare enormi danni collaterali in termini di posti di lavoro e welfare devastati a giro per i cinque continenti. L’ideale sarebbe punirli pure penalmente, ma sarebbe già buono creargli una bella sandbox come nei videogiuochi.

Tuttavia, a vari livelli, regolare queste pratiche distruttive trova opposizione. Non solo da parte di finanzieri vari che si vedrebbero declassare da superultramega ricchi del tutto irresponsabili a semplici ricchi tassati in proporzione per contribuire al benessere e creare effettivamente lavoro/welfare/soncazzo, ma pure da gente normale che vede appunto nella Mano Invisibile il messia risolvi-problemi (riponendovi la stessa fede che hanno i comunisti per la Rivoluzione) e nel sistema del welfare un intollerabile sopruso per cui i negri si fanno mantenere da te con l’assegno di disoccupazione e intanto hanno il laboratorio di cristalli di metanfetamina per lo spaccio e quando scoppia e si ustionano ti tocca pure pagargli le spese mediche del dio cane. Si tratta, insomma, di una posizione religiosa del tutto analoga a quella comunista, con dogmi, santini (Reagan, la Thatcher, gli economisti Friedman e Von Hayek, la scrittrice Ayn Rand) e miti. Per circa trent’anni questa religione ha guadagnato terreno e si è fatta spazio. Ora la crisi del 2008 ha provato oltre ogni ragionevole dubbio che si tratta di cazzate termonucleari, esattamente come la caduta del Muro di Berlino ha messo sotto gli occhi di tutti che il comunismo fosse una massa di merda.

Quanto ci vorrà per rimettere le cose a posto non è dato saperlo, soprattutto in un paese come l’Italia che essenzialmente cerca di mantenere intatti equilibri secolari e oligarchie decrepite e fuori dal mondo, che con un minimo di concorrenza seria morirebbero come mosche (non che l’Italia sia comunlibertaria, è solo immobilista e poco propensa a collaborare sul serio a piani di riforma continentali, altrimenti Confindustria piange). E’ chiaro solo che la via comunista (TUTTO STATO! TUTTO STATO!) e quella libertaria (STATO LEGGERISSIMO! MANO INVISIBILE!) sono due religioni del cazzo e pretendere che siano scienza e soluzione ai problemi è, semplicemente, sintomo di deficienza. Le confutazioni ormai abbondano per entrambe le teorie, è il momento di scartarle una volta per tutte.

Facepalm a manetta

Oppure, le agenzie di viaggio potrebbero lavorare di più se solo certa gente si decidesse, e così facendo liberebbe pure risorse e posti di lavoro con conseguenze tutto sommato positive per l’economia che ne ha bisogno. Di chi parlo? Procediamo con ordine.

Il metodo scientifico prevede la formulazione di una teoria, la sperimentazione della medesima e la mandata a fare in cazzo sempre della medesima qualora gli esperimenti ne certifichino lo stato di stronzata.

La religione parte dal dogma e dall’indimostrabile, ti chiede un atto di fede a tutta una serie di cose – riti, figure carismatiche, etc etc.

Ognuno naturalmente sceglie quel che vuole, a me importa un cazzo. Ora, caso vuole che il comunismo fosse teorizzato come scienza sociale. Furono i suoi teorizzatori a reclamarne la scientificità, mica Bugs Bunny. Insomma, se vuoi l’onore della scienza, devi sottostare all’onere della dimostrazione, giusto? Beh, dimostrazioni alla mano, il comunismo è una catasta di merda senza precedenti, perché è riuscito a causare qualche milione di morti di fame e qualche simbolo, niente di più. Insomma, la teoria non ha mai superato la prova dei fatti, non è solida, fa cagare etc. Visto però l’attaccamento al comunismo, oltre ogni ragionevole dubbio, mostrato da gente come Marco Rizzo, sarebbe giusto spostarlo nel dominio della religione, con un particolare punto di contatto sul tema della Rivoluzione/Giudizio Universale e l’attesa di un Messia.

Ora, qual è il punto? E’ che avete visto, no, tutta la storia lì dei musi gialli e della guerra nucleare. Che dice Marco Rizzo, che aveva pianto pubblicamente la scomparsa del precedente leader muso giallo coreano? Dice che la Corea del Nord è un posto fantastico e tutto quello che non va è colpa di gaddivi oggidendali sbroc sbroc. Io, francamente, non lo capisco: fossi così sicuro che in tal zona del mondo ci sia il paradiso, ci andrei. Allora, visto che di Marchi Rizzi in giro ce n’è, perché non vanno nelle loro oasi? In questo modo contribuirebbero positivamente alla crisi degli alloggi, dell’occupazione e di tutto il resto. Tanto se laggiù l’evidenza poi gli negasse le teorie, avrebbero sempre la fede…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: