Con questo post rinverdisco, probabilmente, un’antica tradizione di questo blogbs che ormai era passata un po’ in sordina: dire quanto il PD sia il Partito Deficiente e quanto sia ovvia la vittoria di Abberlusconi dato il carattere, fondamentalmente cazzone ed irresponsabile, degli italiani. Oddio, in realtà su quest’ultima parte ci sarebbe già un post dell’ottobre 2009 che vi rivogo, gli aggiustamenti di traiettoria li saprete fare da voi e in caso contrario siete dei coglioni. Bene, torniamo a noi, ma brevemente che non ho poi così voglia. Insomma, no, c’è un accrocchio di spastici che non riuscità a governare e quindi vedrai che di qui a fine estate arriva un governo tennico, che speriamo sia obbligato ad esistere e impossibilitato a cadere, un governo che deve solo dire sì ad una serie di riforme necessarie per europeizzare questo posto di merda, w la Merkel già che ci siamo, speriamo mandi Ser Gregor Clegane a raddrizzare qualche schiena. Dicevo, a parte questo: possiamo notare alcune cose molto divertenti.
1) E’ Abberlusconi cambiato, in questa campagna elettorale? Assolutamente no, il suo stile è sempre quello che tanta fortuna gli ha portato negli anni. Nemmeno aveva dato avvisaglie di cambiare alcunché nel suo modo di fare, giusto solo una mezza idea di non candidarsi e lasciare il suo partito nelle mani di, boh, non so, uno dei suoi sgherri più fidati. Semmai, Abberlusconi ha trovato subito il tasto da picchiare, ovvero l’IMU e di riflesso Ammariomonti e più in generale le tasse. Vecchi sistemi che funzionano sempre, in una nazione incivile dove è sempre colpa di qualcun altro.
2) Il Partito Deficiente aveva già scritto il suo destino nel granito quando ha fatto fuori Matteo Renzi alle primarie. Perché era un figura sia giovane che carismatica, con in più esperienza politica (critcata da molti, elogiata da altrettanti, ma qui non importa) di prima mano. Non che voglia dire molto, eh, pure Weltroni è stato sindaco… Comunque, ci scommetto il culo (vostro) che Abberlusconi ha messo da parte i piani di ritiro solo quando Bersani ha vinto le primarie. Non so se abbiate mai sentito le tipiche frasi degli anti-Renzi, roba tipo che eh, dio bestia, Renzi è uno stronzo perché ho sentito che tanti delusi dal PDL voterebbero PD se il candidato premier fosse lui, quindi meglio votare gente con un lungo curriculum di sconfitte tipo Bersani o Vendola! Ah! Coglioni di merda.
3) Appeppecrillo. Anche su di lui ho già scritto e non ripeto. Anche lui, come Abberlusconi, è un mezzo vate e un completo cazzaro, e anche lui va a toccare il portafogli con boiate epiche: se Abberlusconi restituisce l’IMU, Appeppecrillo istituisce il reddito di cittadinanza di 1000 euro garantiti al limone. Il che significa: gli italiani amano grufolare nella merda finché la barca tiene, poi quando il loro grufolìo comincia a far affondare la barca vogliono l’uomo della provvidenza e il capro espiatorio. Di conseguenza, come prima premier donna d’Italia ci vedrei benissimo Wanna Marchi.
Appare abbastanza evidente, ormai, che l’Italia non abbia alcun desiderio di pensare a lungo termine. Che voglia solo difendere uno status quo che bene o male permette il vivacchiamento, tanto poi si può sempre cucinare la pasta alla pomarola. Insomma, l’Italia è una tossica che mente a sè stessa e agli altri, e ogni volta che gli si presenta una via di uscita ci prova ma poi ci ricasca subito appena vede uno con l’aria da spaccino che gli dà le dosi. Come dicono i sempre amabili Lamb Of God, a quick fix for all that you think that you need.
Certamente possiamo trovare, in tutto questo macello, un aspetto positivo: Antonio (Di Pietro & Ingroia), Paola Binetti e Gianfranco Fini fuori dalla cazza. Anche queste sono, pur mediocri, soddisfazioni.
> Massimo Fini fuori dalla cazza
Ma magari! Solo Gianfranco per ora, accontentiamoci.
Ups, che errore stupido! COrreggo, grazie!
Ma anche Massimo Fini.
Io come premier di un (probabile) governo di unità nazionale ci vedrei Pino Scotto
quindi riassumendo “E’ sempre colpa di quei testa di mongoli del Partito Democratico”.
Ma anche degli italiani.
Qualche mese fa ho visto il futuro: a un angolo di Piazzale Loreto, un vecchio cinese con le sopracciglia inarcate in quell’espressione di risaputo stupore che spesso hanno gli orientali, sul marciapiedi vendeva vestiti e carabattole, mentre, dietro di lui, appollaiato su una seggiola di legno pieghevole, minuscolo tra le gambe della gente che passava, un cinesino serio stava evidentemente studiando su un portatile, in mezzo al rumore.
Mi è venuto da pensare: gli italiani, un giorno, gli puliranno (metaforicamente o meno) le scarpe.
…un giorno neanche tanto lontano.
E’ colpa del PD che perde a raffica contro lo stesso avversario? Certo.
Abberlustoni ha fatto il suo, tirando fuori dalla merda il CDX, dopo che ce l’aveva cacciato lui praticamente. I TesteDiMongoli invece sono incapibili, si odiano l’un l’altro e evidentemente godono nel perdere,.
Il partito demogratigo è come una nave in cui due litigano per tenere il timone, se uno riesce a prenderne possesso, quell’altro gli tira calci negli stinchi o gli strizza i coglioni finchè quello non cede il posto… cioè è stato così fino a poco fà, visto che a volturiani e dammeliani ora si sono aggiunti i reziarii, vale dire che se prima andavano a zigzag ora è rotta verso triangolo delle Bermude, ma che banda di emeriti coglioni (e pure supponenti e quindi ancora più coglioni)
Vorrei dire qualcosa di intelligente, ma mi sono fermato alla foto della tizia bionda.
Renzi è un Berlusconi cacato male, con tutti i danni economici che ne deriverebbero.
Stasera c’è Iron Man.
visto tutte le litigate nelle bacheche con il grillilismo che avanza, non è che sto futuro lo vedo proprio roseo, se vinceva renzi il grillismo che avanzava lo facevamo marcire nel frigo degli slogan (in fondo questo è il grillismo, poco diverso dal berlusconismo dellimu) e ci si risparmiava un bersani che invece di citare marx, oggi mi cita vasco rossi… ziocane… de profundis a manetta…
http://insensibilita.blogspot.it/2012/06/deep-roof-und-is.html
Musica.
Insomma, merda nera con moto ondoso in aumento.