Perché nelle prossime ore queste parole (Barack Obama, Mitt Romney, democratici, repubblicani, USA, Stati Uniti, Camera, Senato, Casa Bianca, negri) saranno in testa all’hit parade di Google e non mi va di perdermi un boost di popolarità e quindi una bella alimentazione per il mio narcisismo. Ok, detto dello scopo fondamentale di questo post, è comunque d’uopo un minimo di commentino a caldo. E non tanto sul risultato che era, secondo me, abbastanza scontato. Quanto su un effetto collaterale che a molti sarà sfuggito: la fine della (pessima) strategia repubblicana dell’ultima dozzina d’anni, ovvero puntare sulla paura della parte più arretrata della nazione. E’ questo che portò fortuna a George Bush jr: quando, dopo otto anni di presidenza Clinton, gli USA erano un paese avanzatissimo e progredito, ecco arrivare un candidato che rassicurava il reazionariato più retrivo. Votatemi, faceva intendere Bush jr, e l’America non sarà più in mano ai comunisti di merda che vogliono vendere la marijuana in farmacia e fare l’aborto gratis e dare l’assistenza sociale ai negri che poi spendono tutto in crack e poi trafficano coi feti per farci le staminali e i mutanti e poi fanno sposare i finocchi e ci levano i fucili e il governo federale non vuole più il Signore Aggiesuggristo e i costumi e la morale. Si trattava di una massa numerosa di persone che però storicamente non si muoveva quasi mai per votare. George Bush jr e i suoi spaventarono questa massa al punto da spingerla a votare: datemi retta che vi riporto al vostro medioevo preferito. Se per due mandati ha funzionato, poi gli scricchiolii e le crepe hanno mandato tutto a fare in culo. John McCain scelse Sarah Palin come vice, mossa che diede una piccolissima spinta per la prima mezzora galvanizzando gli sciroccati dei Tea Parties, salvo poi trascinare tutto nella merda e nell’imbarazzo. Romney, oltre ad essere molto più mediocre di McCain, ha scelto un randista come Paul Ryan e ha proposto una sorta di randismo misto cristianista. Debacle totale, com’era pure prevedibile – soprattutto se blateri di aborto, gay e immagrazione in termini mongolitici alienandoti donne e latinos e senza dimostrare di avere la minima idea di cosa fare per l’economia e il lavoro del cittadino comune. Anzi, dimostrando con gaffe clamorose di non sapere nemmeno cosa sia, un cittadino comune. Resta fermo il grosso problema degli ultimi anni: una Camera avversa che renderà difficile ogni cosa.
Se in futuro i Repubblicani vorranno di nuovo governare, dovranno davvero liberarsi di tutta questa immondizia, far piazza pulita del reazionariato peso (o meglio, non farci più leva), e puntare su argomenti forti e candidati coi coglioni – per es. Rudy Giuliani, o gente com’era Bush sr o Dwight Eisenhower, che purtroppo mica crescono sugli alberi. Questo sembrerebbe banale da dirsi, ma non lo è: nella terra degli isterismi contrapposti e della politica intossicante, il tutto filtrato da una visione provinciale all’eccesso, cioè l’Italia, Repubblicani vs. Democratici viene visto come l’eterno conflitto Destra vs. Sinistra che si ripete uguale dal 1946, con sigle appena cambiate ma discosi del cazzo sempre uguali. Questo perché l’asse politico USA viene graduato su due cose, libertà individuale e libertà economica: il governo federale interviene su queste due, e Repubblicani e Democratici nella loro storia hanno intepretato quanto lo stato debba o non debba intervenire nella libertà del cittadino di essere esclusivo artefice della sua sorte (lo dico semplificando moltissimo). Un tipo di dibattito che parte da presupposti del tutto alieni dai nostri: usare questi ultimi, come fanno in tanti, porta a risultati del cazzo, come ogni dimostrazione che parta da premesse false.
Cosa succederà, ora, è difficile a dirsi. Gli States hanno un casino di roba da fare, ma spero che riescano a mettersi in carreggiata per bene perché comunque sono fichi (Il Boss Delle Torte è una trasmissione americana, Cortesie Per Gli Ospiti è italiana, questo chiude l’argomento in maniera definitiva), e allo stesso tempo che da noi entrino in gioco le politiche unionistiche in grado di renderci un continente più compatto e difeso dalla finanza e allo stesso tempo più capace di collaborare attivamente, senza andare al traino ogni due per tre. Ritengo sia un passo inevitabile perché il mondo va a suddividersi in aree, in diversi poli: USA, Russia, Cina, più avanti forse l’Europa (comunque alleata atlantica, essenziale in ottica anti-Russia). Multipolarismo di là da venire, eh, perché non è che ‘ste cose arrivino dal giorno alla notte, ma la strada sebbene turbolenta sembra quella. E siccome gli States sono un impero, le turbolenze in corso porteranno cambiamenti di rotta. Alcuni si sono già visti, vedi il non-intervento in posti come Libia o Siria. Suppongo che l’approccio generale verso l’esterno sarà ancora più cauto e difensivo, il che provocherà reazioni balorde negli sbrocconi anti-USA che lamenteranno l’ingerenza americana quando perdono a biliardo. Di altro boh… forse una maggior partecipazione degli alleati, qualora decidano di prendersi qualche responsabilità e creare un esercito comune senza aspettare sempre che Washington gli levi le castagne dal fuoco.
Condivido tutto, specie questo: “Se in futuro i Repubblicani vorranno di nuovo governare, dovranno davvero liberarsi di tutta questa immondizia, far piazza pulita del reazionariato peso (o meglio, non farci più leva), e puntare su argomenti forti e candidati coi coglioni – per es. Rudy Giuliani, o gente com’era Bush sr o Dwight Eisenhower, che purtroppo mica crescono sugli alberi.”
Ora, poche palle: posto che Obama e’ una sogliola, Romney & Ryan erano improponibili e la cosa piu’ drammatica e’ che essendo Obama una sogliola che non ha fatto un granche’, per batterlo a valanga sarebbe bastato un candidato non dico spettacolare, ma sano di mente supportato da un partito, non dico perfetto, ma di gente normale che non va a blaterare che il Big Bang e’ opera del demonio ( un membro repubblicano della commissione scientifica del Congresso), e che se le donne vengono stuprate e’ perche’ dio lo vuole e non possono abortire.
Beh, Obama è il nulla e i Repubblicani in questa campagna sono stati l’Anti-nulla. Non poteva vincere l’Anti-nulla. Il nulla si sa, ha più personalità.
a occhio, da come descrivete la situazione dei repubblicani, mi sembra una cosa simile allo zoccolo duro cattolico in italia: sta sul cazzo a tutti, ma si sa che se non te li lisci, non vinci.
voglio dire: se guardi la mappa degli stati dove ha vinto Romney, son tutti stati con una densita` abitativa di 1 persona per km^2, dove se non sei bianco, non vai in giro col pickup e non ti scopi tua cugina, ti guardano storto (nel migliore dei casi ). i repubblicani possono rischiare di mandare affanculo cosi` la loro base?
Il fatto è che questo tipo di persone una volta non andava nemmeno a votare. SOno stati mobilitati da Bush jr e per un po’ ha funzionato, ma ora ritorneranno a starsene da sè. I repubblicani devono puntare su candidati di nuovo seri e ragionevolezza, e contendere ad armi pari, senza più far leva sugli arretrati. Devono proprio uscire dal vicolo cieco in cui si sono cacciati, per rivincere qualche elezione.
Niente da aggiungere, se non che leggendo un libro di Peter Lynch, che è uno che gestiva fondi immobiliari e fondi pensionistici della Ford e della Kodak (col risultato che gli passavano per le mani soldi per un totale superiore al PIL dell’Ecuador), sono venuto a scoprire che gli U.S.A. hanno fatto fallire la Borsa e l’economia in media una volta ogni vent’anni.
Direi che quest’aspetto andrebbe ricordato spesso per capire che questi sono, dal punto di vista economico, delle cavallette.
Pensa che la vendita al ribasso è cominciata con la storia stessa della borsa (ma in Europa) quando si scommetteva che le compagnie olandesi (delle quali si acquistavano in fiducia compartecipazioni azionarie sull’ipotesi che queste, andando nelle Indie o nel Nuovo Mondo avrebbero portato a casa metalli, semi di piante e quant’altro) sarebbero andate a picco nella traversata prossima a venire.
Beh, il mondo finanziario è la pessimitudine. Mangia, mangia, mangia e poi porta ad un crack. Che è peggiore quando non c’è un’economia produttiva a sostenerlo.
Basterebbe poco, basterebbe vietare le vendite al ribasso. Si vede che per qualcuno le vendite al ribasso non sono il “poco”.
per molti anni i democratici non sono riusciti a trovare un candidato all’altezza, e malgrado le notevoli cazzate combinate dai repubblicani lo pigliavano sempre in saccoccia, ora la situazione si è chiaramente capovolta.
Ciò non depone chiaramente a favore del panorama politico americano, ma ahimè siamo forse noi quelli che possono criticare?
Oddio, a dire il vero i repubblicani avrebbero Ron Paul, persona assolutamente di prim’ordine, ma chiaramente sprovvisto dei necessari appoggi e comunque oramai vecchiotto (anche se Brüno/Sacha Baron Cohen se lo voleva fare e quindi un certo fascino ce l’ha ancora…)
Ecco, se invece del negretto alla Casa Bianca ci fosse Ron Paul allora si che avremmo una vera rivoluzione, per gli americani sarebbe come spararsi nel culo un tubetto di salsa wasabi, ma come sarebbe interessante, per tutto il mondo, intendo!
Paul mi pareva interessante all’inizio e su alcune posizioni continua ad esserlo, ma il pacchetto nel suo complesso mi pare terribile. E’ un randiano quasi integrale…
già, il fatto notevole sarebbe vedere un’america che sia in politica estera che in politica economica cambia direzione sostanzialmente, forse persino il panorama della finanza mondiale cambierebbe in meglio per alcuni aspetti..
In effetti il pacchetto preso per quello che è sulla carta pare appunto un tubetto di wasabi nel culo, tanto è radicale, ma dato che la politica è anche mediazione e compromesso sarebbe interessante vedere cosa succede, ad esempio molto probabilmente quello che hai scritto nell’ultima frase dell’articolo si realizzerebbe.
Comunque sono pure ipotesi, Paul per le sue idee non ha nessuna lobby di peso decisivo dietro di sè ed oramai ha raggiunto l’età pensionabile, ai repubblicani per ora resta un plotone di mezze calzette e di bigotti.
State dicendo un sacco di cazzate! (Con rispetto parlando)
Obama e’ stato rieletto per pochi voti (numericamente parlando).
E continua a raccogliere consensi “neri” perche’ per i “neri” e’ di importanza vitale, in un paese multirazziale e multirazzista, avere un presidente “nero”. Anche se non vale una minchia.
Per il “nero medio”, infilarlo nel culo a un “bianco” e’ sempre motivo di grossa soddisfazione.
(E li capisco).
Romney non ha avuto il sostegno dei Latinos, “razzistelli “, tra l’altro, (in maggioranza ) nei confronti dei “neri”.
La ragione del mancato sostegno e’ semplice: i Latinos sono convinti che i Repubblicani non li vogliano tra le balle e pensano quindi di aver poco da guadagnare ad eleggere un repubblicano che parla di immigrazione in termini assai piu’ drastici di quelli usati dai soliti democratici-liberal di Hollywood e dei soliti multiculturalisti progressisti “alla Vendola”: gli stessi “progressisti” europei che con le loro aperture del culo hanno fatto rinascere dalle ceneri i “fascismi” tradizionali e le loro “attitudini” razziste.
I Latinos sono, nel cuore e nella mente, repubblicani: cioe’ la famiglia, i valori tradizionali, i cambiamenti culturali e sociali (certo, ma nella continuita’ della tradizione laico-cristiana occidentale!).
I Latinos, inoltre, hanno aperture piuttosto caute nei confronti dei diritti delle donne quando essi sono intesi nel senso che “l’utero e’ SOLO MIO e lo gestisco SOLO IO come STRACAZZO MI PARE” (quindi un approccio alle pratiche abortive piu’ responsabilizzato).
Molta cautela, infine, i Latinos hanno nei confronti dei “diritti omossessuali”, specialmente il “diritto al matrimonio” e il “diritto all’adozione”.
Valori, mi preme precisare, presenti anche nella cosiddetta “Sinistra Democratica” italiana che si presenta alle prossime elezioni sotto la sigla del PD.
Per ri-vincere i Repubblicani dovranno solo coltivare l’elettorato latino, nuovo ago della bilancia nel panorama politico americano, convincendolo e rassicurandolo che il controllo razionale dell’immigrazione e’ un vantaggio per tutti, specialmente per i Latino/Americani.
Un vantaggio che in Europa hanno gia’ capito tutti i NON Europei gia’ radicati nella nostra societa’ che nei confronti dell’immigrazione di massa e dei suoi risvolti sociali hanno, spessissimo, un atteggiamento piu’ radicale dei nostri stessi “lego-fascisti”.
Fatta eccezione, ovviamente, per gli immigrati musulmani che fuggono dal loro Terzo Mondo Medievale con il Corano in mano in cerca di moschee dove godono a sentir parlare di “Hummah” pendendo dalle labbra di qualche “prete” che gli ricorda che…“You [Muslims] are the BEST nation brought out for Mankind, COMMANDING what is righteous and forbidding what is wrong “.
Prego notare la connotazione razzista del termine “best” e quella totalitaria del termine “commanding”.
Disattendere i latinos, vero, è stato pure quello un errore. Resto tuttavia della mia idea di base: il grosso errore è stato continuare su un’impostazione del tutto sbagliata, continuando il discorso (ormai fallito) di Bush II.