Esiste, nell’umana varietà, una sottospecie particolarmente molesta situata nell’interstizio fra il Mongospastico e il Mongolitico, a non troppa distanza dal Nerd e nel quartiere confinante con quello dei Maniaci: è lo Svantaggiato. Lo Svantaggiato è una persona che, solitamente, non presenta alcun pregio evidente: non è bello, non è simpatico, non è divertente, e non lo è mai stato. La sua socialità, di conseguenza, ne ha sempre risentito, e lo Svantaggiato tipico arriva attorno ai trent’anni con pochissimi amici e ancor meno speranze di trovare donne/uomini. Eppure, qualcuno potrebbe obiettare, esiston fior di menomati che trovano compagnie varie, perché non lo Svantaggiato? Beh, è proprio la sua natura di Svantaggiato a impedirglielo. Perché lo Svantaggiato non è capace di arricchire, ma solo di drenare energie, pazienza, e vita a chi gli sta intorno, con una logorante sequela di microscopici ricatti morali e stille di veleno volte ad elevarlo a scapito di qualcun altro, il tutto per avere dalla sua qualche attimo di riflettore. Lo Svantaggiato non cercherà mai di fare qualcosa di buono e meritarsi la stima, ma sceglierà sempre la via della spiata e dell’invenzione: “sai, secondo me Coso l’altra sera $cattiveria…” Cercando di mettersi dalla tua parte, semina la zizzania. Di fondo, lo Svantaggiato è consapevole della sua completa assenza di qualità, e quindi si ingegna come può. Ciò che contraddistingue lo Svantaggiato dallo Sfigato generico è che nessuno vuole giustificarlo. A volte succede che, per certe persone moleste e insopportabili ed evitate da tutti, si cerchino giustificazioni: “suo padre è morto e sua madre è scappata con un negro che si chiamava Billi”, “ha avuto un sacco di problemi”, “ascoltava i Coldplay”. Ma mai per lo Svantaggiato, la cui insopportabilità è un dato di fatto che, presto o tardi, porta il gruppo di persone cui si è momentaneamente appiccicato a vararlo. Trucebaldazzi, là sopra, NON E’ uno Svantaggiato: ha convertito un potenziale di Svantaggio in suo favore, e ora è famoso e suona dal vivo. Una simile capacità non è possibile per lo Svantaggiato, perché indicherebbe consapevolezza e risorse, che se le avesse non sarebbe Svantaggiato.
Detto questo, lo Svantaggiato è solo al secondo posto nella classifica dell’umanità perniciosa, perché al primo posto c’è la sua versione 2.0, lo Svantaggione. Lo Svantaggione possiede tutti i tratti distintivi dello Svantaggiato, più uno: la presunzione. Te dici dieci e lui deve dire undici, soprattutto se te in apparenza parti da una situazione di vantaggio (poi veritiera). Hai un lavoro che ti piace? Lo Svantaggione ti dice tzè tzè ma potevi fare… Hai studiato? Lo Svantaggione ti dice che è una perdita di tempo ed era meglio quel che ha fatto lui. E vai così. Anche se poi, essendo uno Svantaggione, non ha mai l’ultima parola e la sua peculiare natura di merdone lo lascia sempre con le pive nel sacco e l’ananas in culo.
Adesso potreste dire, perché questa disanima su ‘sta gente, che sarebbe meglio sterminare col Baygon per Umani? Eh, sapete, è che ho rivisto uno Svantaggione che non vedevo da tipo quindici anni. Abita pure nella mia stessa strada, anche se per fortuna all’estremo opposto. L’ho rivisto al mio bar preferito (che essendo vicino a casa mia lo è pure a casa sua). L’ho sentito dire con le mie orecchie ad una delle bariste, una bellissima ragazza di vent’anni, “ma te, cetaceo, ci vai in palestra?” e fra un po’ sputo lo spritz in faccia a mia moglie. Non puoi dare del cetaceo ad una ragazza con cui non hai confidenza, nemmeno se fosse effettivamente un boyler. E soprattutto non glielo dai se lei è bella e ha al massimo un kg o due di troppo intorno alla vita, e te sei una specie di hobgoblin. Ora vivo col terrore che lo Svantaggione un giorno possa suonare da me per scroccare favori o chiedere questo o quello (come fa già a cose normali, se mi incontra).
Napalm, ci vuole. Perché lo Svantaggione ti drena le energie, ti uccide l’umore e se gli dai un’unghia si piglia tutte e due le braccia.