Abberlusconi parrebbe pronto alla dipartita. I suoi consensi sono in calo da quando si sono addensate sempre più le ombre della grisi (“Se non ora quando?”, ovviamente, non ha inciso un cazzo di nulla). E quando la barca ha iniziato seriamente a imbarcare acqua, i topi hanno cominciato ad andarsene in cerca di altre poltrone. Tutto regolare e prevedibile, un comportamento da maschere della commedia dell’arte. Con l’uscita di scena di Abb.lusconi perdiamo un cattivo politico che ha occupato la scena per quindici anni al solo scopo di difendere i propri interessi, e questo facendo semplicemente il gioco delle tre carte a oltranza. Vorrei porre l’attenzione su due fatti e cosa se ne può dedurre.

Lo spread
Ecco la buzzoword di questi giorni. Lo spread, lo spread, lo spread. Lo scrivo tante volte per amor di Google. Più lo spread va a fare in culo, più si rischia la retrocessione al di fuori dell’Eurozona. Cosa di cui tutti sembrano preoccupatissimi. Anche se in fondo sperano che tutto vada in merda, così potranno dare la colpa a Abberlusconi di quanti iPhoneN non si potranno comprare nei prossimi cinquant’anni. Dovrò invecchiare con Abberlusconi nelle orecchie? Ma è uno scenario da incubo! E’ spassoso ma anche squallido l’accanimento mostrato dalla Stampa Internazionale: sembra quasi che tutto il casino di questi ultimi mesi sia colpa di Abberlusconi, ormai, tra un po’ pure la Grande Depressione del ’29. E’ un inadeguato cialtrone cazzaro e ridanciano. Vero. Gli altri governanti d’Europa sono cazzari non ridanciani, perché nessuno di loro ha saputo rispondere adeguatamente alla crisi, e sono anche messi peggio. (v. Spiked)

Lo spread, pt.2
Non so voi, ma trovo piuttosto brutta questa piega per cui tutto debba dipendere dalle valutazioni di mercato perché uno stato per finanziarsi emette robe con interesse che poi viene valutato con varie sigle incomprensibili dalle agenzie di rating e in base alle valutazioni di questi stronzi lo stato corre il rischio di non avere più una lira, deve tagliare tagliare tagliare e questo si ripercuote sul welfare. Non sono in grado di dire quale sarebbe lo scenario migliore per spezzare la spirale – lo sapessi, farei il consulente strapagato. Non so nemmeno se sia possibile. Certo, se defaultare e uscire dall’euro fosse il primo passo, non sarebbe poi così male. Però il nostro debito, se non ho capito male, è in Francia e Germania, quindi loro vogliono tener su la baracca e per farlo gli ci vuole un sicofante al governo che garantisca determinate robe per garantire la solvibilità, il che essenzialmente vorrà dire tagli tagli tagli, vedi sopra. Questo è, precisamente, lo scenario Abberlusconi-free auspicato.

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L’opposizione fa più schifo di chiunque altro.
Io lo dicevo. Questi coglioni hanno passato anni a invocare le dimissioni di Abberlusconi per i processi, la moralità, le battute, tastare di culo alla Merkel, dare del negro a Obama, Ruby, il Bunga Bunga, le puttane e l’impresentabilità. Hanno fatto fuoco di fila sparando sull’immagine e l’hanno solo rafforzata, giustificando così il governo del gioco delle tre carte (“eh, dio merda, io avrei anche fatto questo e quello, ma purtroppo ‘sti comunisti…”). Mai, nemmeno per sbaglio, avessero detto quali fossero i rischi veri cui si andava incontro (tagli! tagli! tagli! al welfare! welfare! welfare! e tasse che vengono assorbite a fondo perduto senza reinvestimento in loco!), nè quali misure avrebbero adottato loro per venire incontro alla crisi. Illustrarla, far capire i propri piani, apparire convincenti e farsi votare di conseguenza. Questioni base che sarebbero patrimonio di una sinistra moderna e pragmatica. Ma no, il Popolo Viola, il Popolo Arancio, la Moralità signora mia! Mobilitiamo la ggggggente per la ripristinare la Moralità del paese, per le intercettazioni, per le battute, per i processi! E poi per difendere le culture delle minoranze perché gli sporchi leghisti di Valdobbiadene Affangolo non vogliono una moschea accanto al polentaio! Beh, a pensarci bene non è strano per dei filoeuropeisti che seguono l’ideologia (e il potere, e i compensi) del Grande Mercato Ad Ogni Costo e hanno nascosto sotto due tonnellate di politicamente corretto le questioni sostanziali – almeno in questo sono stati abili, gli va riconosciuto, perché i loro seguaci e sostenitori si ritengono pure colti, intelligenti e parte sana del paese.

Comunque, intanto almeno si esce dallo stallo. Restare in un minimo locale troppo a lungo significa che qualcosa da qualche parte è andata a fare in culo.

Spero che a questo punto qualcuno capisca. Avere risorse è importante per assicurare il bene nazionale. Se per farlo bisogna sporcarsi le mani, che lo si faccia, e affanculo le buone maniere. Tipo stringere alleanze con dittatori algerini in cambio di idrocarburi e investimenti infrastrutturali in loco a lungo termine. Oppure con leader russi (tra l’altro la Russia entra nel WTO, e non so valutare esattamente la roba, ma non credo sia male) per i loro gasdotti diretti in Europa. Pure la TAV. Per esempio, eh. A naso, si tratta sempre di investimenti a esito positivo, che garantiscono per i bond, che garantiscono il rating, che garantisce l’arrivo di soldi per uno stato sociale. O in alternativa garantiscono uno spazio di manovra autosufficiente, con risultati analoghi.

Te però vallo a spiegare alle solite teste di bomba per cui l’oltraggio alla morale e le puttane fanno decrescere il PIL e tolgono Santoro dalla tv. La mia accoppiata ideale? Roosevelt presidente del consiglio, Kissinger ministro degli esteri. E un 20-25% di persone con diritto di voto.