Ieri sera guardavo CSI: Miami, poi o mi sono rotto o è passata la pubblicità, boh, fatto sta che ho cambiato canale. Pigio il telecomando e mi trovo sotto gli occhi un duo, violino e pianoforte, vestito di tutto punto, che suona. Mi fermo lì subito. Si tratta di un pezzo cameristico romantico, lieve, il piano procede per variazioni ricorsive continue e ha più spazio del violino, l’andamento è un tiramolla tipico da scherzo post-beethoveniano, la melodia sì gaia ma sempre trattenuta da un certo qual senso di decoro e pudore: dev’esser roba da romantici tedeschi, tipo Brahms o Schumann, che io francamente non sopporto. Qua e là, la telecamera si sofferma sulla gente in studio: tutte facce mai viste. Meglio così, che tanto fan caa’. Aspetto fino alla fine per sapere il titolo del brano, ma non viene detto un cazzo. Però ho visto, nel frattempo, che il canale è La 7, la trasmissione “L’Infedele”. Dio. Cane. Se c’è una cosa che mi straccia il cazzo è La 7, la tv wannabe & sbroc per eccellenza. Quella dei Colti e degl’Intelligggenti. Il contesto dona all’esibizione dei due musici di prima un connotato ben preciso: l’intermezzo musicale a base di musica da camera è un Pezzo di Cultura che, all’interno di una Trasmissione Che Mai Potremmo Vedere Su Rai o Medisaset, allieta i Colti e, almeno si spera, erudisce un minimo il popolaccio di passaggio. Sempre lì siamo, al Prof. Guidobaldo Maria Riccardelli, alla cultura come teca di museo.

"Men may be from Mars and women from Venus, but I'm from the Jersey Shore."
In preda al disgusto, mentre la gente in studio attacca a parlare di manovre ed eurocrack, prendo il telecomando e giro. Dopo La 7 c’è MTV, di solito, ma il problema di MTV è che a volte è la versione giovanile di La 7, quindi si sente in dovere di spiegarti banalità con tono serissimo e grave, del filone “dobbiamo muoverci, noi tutti giovani socialmente consapevoli, o il mondo finirà alle 18.45!!11!” Fatto sta che ieri sono stato fortunato, perché nel fatidico momento di girare il canale non mi trovo un servizio sul volontariato sociale 2.0 di quelli che mettono la maschera di V for Vendetta sul loro profilo Facebook perché sono indignados. Niente di tutto questo, c’era solo Jwoww che girava per Firenze con Snooki e poi boh so un cazzo non ricordo bene. Dice bene un mio amico, peccato che Jwoww c’abbia quella voce da camionara… ma però alle fine chissene, è un dettaglio che la intamarrisce ancor di più. Perché Jwoww ok è una grezzona furbacchiona lampadata plasticata cinica figlia dell’era dei reality sbroc sbroc, ma come illustra l’immagine lì sopra ha pure scritto un libro, e siccome (parole non mie) è sempre meglio leggere qualcosa che guardare la tv, figuriamoci scriverlo (battute sui ghostwriter a vostro piacimento, ma in tal caso pussate via), e di conseguenza sarà meglio leggere “The Rules According To Jwoww” che guardare “L’Infedele” dove si disquisisce di eurocrack con intermezzi di musica da camera ottocentesca, perché “leggere nvtre la mente”.
E dunque, Jwoww e di riflesso Jersey Shore vincono, stando alla regole della Cvltvra, sulla trasmissione di Informazione & Cvltvra del canale che ti fa le telecronache di rugby parlando dei valori morali di questo sport in confronto al calcio, roba che se prima ignoravi sia calcio che rugby adesso speri che il rugby venga cancellato dalla faccia della Terra. Non che ci voglia poi molto. Ogni volta che il moralismo allunga le sue didascaliche mani da gesuita per perseguire l’uccisione di qualsivoglia leggerezza espositiva, beh, ecco, 10, 100, 1000 Jwoww. Perché? Perché sì.