Non so quanti di voi ne siano al corrente, tuttavia uscirà un disco collaborativo che vede protagonisti i Metallica e Lou Reed. Cioè, non so se mi spiego. E non so se me ne frega qualcosa. Anzi, sì, perché sono una di quelle tipiche notizie per cui ogni scribacchiatore si esalta e si figura già il momento in cui scriverà una megarecensione negativa spassosissima e tutti i fanz ce l’averanno con lui, solo che sono momenti fail quando alla fine a nessuno importa poi molto del disco, o meglio/peggio ancora, tutti sono d’accordo.
Non è così facile trollare il mondo del rock, da parte degli scribacchini. Molto più facile se lo fanno i musicisti, che ci fanno anche molti più soldi, malidetti loro. Ma credo che alla fine sia proprio il trolling a unire musicisti così lontani come i Metallica e Lou Reed. Pensateci. Generazioni diverse, contesti socioculturali diversi, estetica diversa… due miti, ma è probabile che ai vecchi fan di Reed non importi una minchia dei Metallica e viceversa. Ma, ripeto, c’è il trolling. Sia Lou che i Metallica hanno trollato come nessun altro il proprio pubblico buttando sul mercato dei dischi pretenziosi, brutti, stupidi, ridicoli, degli autentici suicidi commerciali completamente privi di qualsiasi norma di buonsenso discografico, in assoluto sprezzo delle sorti della propria carriera, che a conti fatti non ne ha risentito. Sto parlando di:
– Metal Machine Music di Lou Reed, 1975;
– St. Anger dei Metallica, 2003.
Due dischi totalmente fuori di testa e, assumendo la forma mentis che ti porta a visitare il Museo dei Feti Deformi o roba del genere, pure affascinanti.
Il disco di Reed è un doppio album fatto, essenzialmente, di chitarre in feedback stratificate e sovraincise, il tutto per oltre un’ora di casino informe. Erano i tempi in cui il termine heavy metal era applicato indifferentemente a qualsiasi cosa facesse un gran casino con le chitarre elettriche, che tu fossi Alice Cooper, i Black Sabbath o i Blue Öyster Cult poco importava, quindi Reed diceva bello tronfio che il suo disco era l’apoteosi dell’heavy metal e vaffanculo. Il resto del mondo si gratta dietro le orecchie e si scaccola, poi si mette ad ascoltare qualsiasi altra cosa, tuttavia la carriera di Lou prosegue senza traumi, nonostante il terrore dei discografici. Urrgh.
St. Anger dei Metallica non ha, in realtà, niente a che spartire con MMM, se non che è brutto e inascoltabile e stupido. Hetfield e soci venivano da due album discussissimi come Load e Reload, dicevano torneremo a pestare duro dio cane metalzzz!!1!, e in effetti ti vengono fuori con un disco duro, durissimo, settanta minuti di logorrea dove si mettono insieme tutti i peggiori difetti possibili di scrittura e produzione, Bob Rock pagato un casino per far suonare i Metallica come un gruppo da garage (“a quel punto non era meglio andare nel garage col quattro piste?”, si chiesero un po’ tutti), il peggior suono di batteria mai sentito, quasi a livelli di black metal norreno del 1992, canzoni che duravano almeno sei o sette minuti completamente sconclusionate, con riff, strofe, bridge etc già brutti in sé per sé e ancora peggio una volta messi insieme. Bleah.
Sono dunque Metal Machine Music e St. Anger, deliberati atti di trollaggio musicale, i punti in comune delle carriere di Lou Reed e dei Metallica, oltre al fatto che entrambi sono ormai istituzione del rock. Cosa aspettarsi da questa collaborazione? Bah, sinceramente nulla di che, cioè, dio cane, chissenefregherebbe? Era solo per trovare un anello di congiunzione. Purtuttavia sarebbe spassoso un disco annegato nei feedback in cui brutti riff e rullate vengono rimbalzati da un canale all’altro, non so, una roba così. So solo che se tutto il mondo sparerà a zero sul risultato, con indignazione, odio e ribrezzo, tranne magari la stampa specializzata e non, per ossequio o timore di passare da ignorante, allora il trolling supremo sarà completato e la mia stima per Reed ed Hetfield sarà totale e assoluta.
Niente, qui è per chiudere il bellezza.