Archive for giugno, 2011


Leggo, con grado d’incazzatura montante, i vari reportasgz dalla Val Di Mimportauncazzo presidiata dai NoTAV, ennesima incarnazione del curioso sedicente progressismo italiano. Quello che si oppone strenuamento a qualsiasi cosa, in particolare al progresso di tipo tecnologico, perché comporta ingenti investimenti di capitali, partecipazioni pubbliche e private, modificazione dell’esistenza, rottura delle uova al fine di ottenere, un domani, una frittata. Tutto ciò viene sistematicamente aborrito secondo una logica demenziale che getta un ponte fra pensiero magico e ceneri decomposte dei discorsi di una qualsiasi vecchia assemblea studentesca (o, tanto è uguale, CSOA, o sede locale di partito comunista della libertà maoista della minchia al guaranà).

E’ un po’ una roba di questo tipo:

Progetto ==> investimenti;
investimenti ==> realizzazione;
realizzazione ==> lavoro;
lavoro ==> guadagno;
guadagno ==> MERDA.

Come dire: qualsiasi processo che parta da una pianificazione progettuale, comporti tutta una serie di investimenti, studi, ricerca, una grande pianificazione, lavoro a più livelli (dagli operai agli ingegneri agli informatici a…) che assorbirà gente da ogni settore qualificato e ne formerà almeno altrettanta, collaborazioni internazionali fra aziende e università, il tutto finalizzato ad una grande opera pubblica che si ripagherà nel tempo, snellirà il traffico, e faccia parte di una politica europea… ecco, anziché una miniera d’oro di cui essere contenti, è merda. Non fa una grinza, perché qualcuno ci guadagna anziché farlo gratis, e poi non si tutela la piccola e micragnosa dimensione locale, l’Amarone Paperone del sig. Badalassi e la Ba.Gon.Ghi. (Battelli Gonfiabili in Ghisa) SpA che dà lavoro a ben quattro persone tutte imparentate fra di loro, eh, ma coltiva biologico. Sostenibile. E ripudia il Danaro. E quindi il Capitalismo. E sospetto pure le Scie Chimiche, il Signoraggio e Isdraele.

Un manifesto come questo qui non è molto diverso, nei toni, da quelli della Lega. Per essere NoTAV basta essere onesti, perché se sei a favore della TAV sei un capitalista avido ignorante che vuole papparsi un sgugurbitoni di euri prestati dall’Europa (che va bene solo se spala merda su Abberlusconi) per fare questa TAV che farà parte della tratta Lisbona-Kiev. Un progetto in grande, che però il vero militante anarcoinsurrezionalista sbrocchista DOP deve rifiutare, perché soldi guadagno grandi imprese no piccoli no realtà locali speculazione cantiere sbroc sbroc. Ma vaffanculo.

Non ci credete? Andate al sito del Comitato NoTAV (http://www.notavtorino.org/). In home page si può leggere:

“Sono queste le Grandi Opere che hanno in mente: distruggere, aggredire, violentare. L’illegalità è la loro bandiera, l’impunità è la loro speranza. Parlavano di progetto da realizzare ‘con il consenso della popolazione’: ecco cosa avevano in mente. Con lo sgombero del presidio della Maddalena è iniziata il 27 Giugno 2011 una nuova fase di RESISTENZA per fermare la distruzione, per denunciare l’aggressione e la violenza, per fermare l’illegalità. E’ una lotta di resistenza che riguarda tutti, non solo i valsusini, è una battaglia di civiltà in difesa della democrazia. “

Sono già alla RESISTENZA. Perché l’Europa ha posto dei limiti di tempo, i Valcosesi presidiano e i coglioni resistenti per professione hanno iniziato a tirare pietre, massi etc. sui cantieri e relativi operai – sarebbe interessante vedere quanti di loro protestano giornalmente contro le morti bianche e gli incidenti sul lavoro.

E poi:

Una testimonianza commovente di pacifica democrazia

Non hanno uno straccio di motivazione di merito per quest’opera: solo slogan di un fantomatico sviluppo.
Non hanno risorse da investire nella realizzazione: vogliono solo mettere le mani sui contributi UE
Non hanno remore a procedere usando anche dati fasulli e procedure illegittime.
Non hanno un briciolo di autorevolezza, non avendo più un’etica su cui fondarla.
E allora ricorrono all’autoritarismo, al monopolio della violenza autorizzata e vigliacca: manganelli in mano a uomini che non hanno piena coscienza del contendere e di cui non è dato conoscere l’identità (Venaus 2005 insegna).

Ci picchiano per una questione di democrazia formale: manganelli benedetti dalle lobby europee conniventi, dai ministri e dai parlamentari, dai presidenti regionale e provinciale, dal sindaco di Torino, dalla partitocrazia tutta, dai corrotti e corruttori, dai concussi e concussori, dalla Confindustria e dai maggiori sindacati, dai faccendieri, dai mafiosi in doppio petto e dai loro manovali, dai cittadini disinformati dai media di questo regime.

Un regime che sembra tanto il risultato del “piano di rinascita democratica” del venerabile della P2, ora forse esercitato dalla più attuale P4 che pare essere il vero centro di comando in Italia.”

No, vi picchiano perché siete delle teste di cazzo e perché avete iniziato le ostilità per primi, ed è stato necessario chiamare la pula che (ovviamente) arriva in assetto antisommossa. Speriamo solo che non ci scappi un morto, perché ci manca giusto il Gesù Valsusino.

Qualcuno potrebbe chiedersi cosa propongono questi qui. Basta andare a questa pagina (http://www.notavtorino.org/chisiamo.htm). 1,2,3, sbroc: sono contro chi calpesta diritti, democrazia e pace. Uh. Più che diritti e democrazia, porci comodi: lo stato vuole fare qualcosa che a te non piace, e se non ti da retta con le buone e ti gonfia di rimando quando lo attacchi con le cattive è stronzo merda fascista sbroc sbroc. Solita roba. Come solita roba è la demonizzazione perché-sì del guadagno di alcuni a fronte di una grande opera pubblica che nel lungo termine fa del bene a tutti.

Le ragioni (http://www.notavtorino.org/le_ragioni.htm) parlano chiaro e sbroccano duro.
La loro proposta alternativa (http://www.notavtorino.org/la_nostra_proposta.htm) scivola nel mongoloidico: localizzazione totale, ridurre la necessità di spostamento, mobilità sostenibile e non inquinante. Ma ci fosse una proposta concreta alternativa, uno studio, una fattibilità, un’analisi di costi e benefici – tutte cose che invece il progetto TAV ha, dio fionda. Almeno rispondi cifra con cifra e progetto con progetto.

Da notare che propongono un utilizzo più intenso della ferrovia già esistente e sottosfruttata. Dal momento che una linea ferroviaria può essere rappresentata come un grafo, il traffico della linea ferroviaria diventa un problema di flusso. Se dalla Francia arriva una ferrovia ad Alta Velocità e Alta Capacità, cosa conviene fare per instradare tutto il surplus di traffico e dirigerlo verso il resto d’Italia/Europa in tempi e costi ragionevoli? Aggiungere un arco di capacità adeguata al grafo è sicuramente la soluzione più rapida e più economica, rispetto all’ottimizzazione del flusso sulla linea preesistente – un problema di flusso massimo dai costi paurosi, visto il cattivo stato dell’infrastruttura ferroviaria. Certo, in realtà il non plus ultra sarebbe tornare alla vita nei campi nelle nostre piccole comunità ecosostenibili, vero?

In altri tempi e luoghi, per risolvere il problema dell’assedio al cantiere, si darebbe questa risposta:

Tranquilli che Ser Gregor Clegane vi calma i bollenti spiriti, dio ogiva.

Basta! Vedete l’oscena e ributtante immagine qui sopra? Essa è profondamente diseducativa, poiché travia le menti e dà un messaggio sbagliato alle giovini donne: che se sei bella e ti metti in mostra, esponendo le tue carni al lubrìco sguardo degl’uomini, potrai guadagnarci!

Si tratta di un messaggio terribile, che Abberlusconi e il PDL avevano diffuso per procacciarsi troje ragazze fragili e manipolabili per i loro bunga bunga. Malidetti! Marrani! I nostri giovani e le nostre giovani hanno perduto il senso della sacralità dei corpi e non esitano affatto a mercificare sè stessi per un tozzo di pane! Tanto il Bambin Besù quanto il Compagno Stanislaschi disapproverebbero, visto che si tratta in ogni caso di mercimonio con il ghiavolo, o di compravendita del proprio sacrario in cambio dello sterco del dimonio, ovvero il danaro! Che distrae dalla Preghiera come dalla Rivoluzione!

Potrebbe dire, qualcuno di voi, che questo blog è pertanto incoerente. In realtà, come Pete Townsend che scaricava terabyte di porno pedofilo ma solo per ricerca, qui si sono postate più e più volte foto di trogolone scostumate, ma solo per ricerca: abbiamo potuto constatare coi nostri occhi, increduli e rassegnati, che queste immagini, aggiunte ai post costantemente nel tempo, hanno portato sempre più visitatori al blog. O tempora, o mores! E quindi se pure le grandi forze della moralità e del decoro hanno ceduto al Maligno con simile orrendo riprovevole cartellone (ma era prevedibile, avendo essi già perso un faro guida spirituale del calibro di Paola Binetti), ci dobbiamo pensare noi di Sei Un Idiota Ignorante. Con questo:

Un manifesto serio, responsabile, che restituisce alla donna la sua dignità di lavoratrice, che si guadagna tutto il suo nutrimento e i suoi pochi e parchi averi col sudore della fronte, anziché col mercimonio come tutte le puttane che vedete in giro, ma tipo anche vostra madre, che vi credete, altrimenti come lo pagava il ginecologo CHE LE GUARDAVA LA TOPA, EH?

Non ho voluto rimembrare, nel post sui Judas Priest di qualche giorno fa, il terribile rientro a casa. C’era il concerto di Vasco Rossi a S.Siro, che è poco distante dalla Fiera. Lo stadio milanese era pieno, 70.000 persone e un diluvio di macchine. Arggh. Per andare dalla Fiera alla tangenziale ovest, roba normalmente da dieci minuti, ci ho messo un’ora e mezzo. Ero a casa alla 4.45 o giù di lì, madonna golem. Ma non era esattamente questo, l’interessante. Anzi, non lo è affatto e mi girano i coglioni solo a pensarci. E’ un’altra colpa imputabile a Vasco Rossi, al massimo. Niente di così trascendentale, insomma, una più una meno…

E’ che ho letto questo post. Di per sé tutto rego, raga…. dice che, semplicemente, i fan di Vasco si chiudono a riccio in difesa del loro idolo e sbavano e digrignano i denti non appena qualcuno gli muove una velata critica, buttandola sull’invidia e sulla dietrologia spicciola. E’ normale: sono fan. Il fan medio di Queen, Manowar, Iron Maiden è esattamente uguale, stesso modus coglionum rompendi. Il post prosegue in una disanima del vaschista-tipo corretta, salvo poi aggiungere il politicame: i fan del Blasco son così istintivamente, ma i politici del PDL fanno uguale pur essendo dei professionisti della comunicazione:

“Perché i Santanchè, i Giovanardi e i Capezzoni, sono l’antitesi del vascomondo, sono l’esatto contrario della ‘generazione’ che il Blasco ha educato con la sua musica. Oddio. Ma allora… Allora il modo di fare berlusconico ha condizionato le menti di questo paese molto più profondamente di quanto crediamo. E dal pidiellismo non ne usciremo mai. Mai.”

Il tono apocalittico e il moriremo tutti!!!1! di rito evita, al solito la spiegazione più semplice: Berlusconi e il PDL hanno portato il linguaggio del fandom in politica. Fine.

Ah, ricordiamo che questo blog è a favore della mercificazione del corpo femminile.

I Judas Priest sono uno dei miei gruppi della vita, da circa vent’anni. Chi mi conosce lo sa, chi non  mi conosce no, e tutti gli altri boh. L’altra sera sono andato a rivederli per la settima volta, se i conti tornano. L’ho fatto con gioja, ma con un filo di tristezza. Io mi scaglio sempre contro la gerontocrazia rockettara, tuttavia sono pienamente libero di contraddirmi e mandarvi a fare in culo con le vostre flebili proteste da finocchiacci. E quindi sì, sono andato. Questo tour è annunciato come l’ultimo, e li capisco: ormai sono vecchi e di stare in giro per un anno e mezzo o due a botta non ce la fanno più. Soprattutto Rob Halford, la cui voce ormai è un’ombra di quel che fu, non raccontiamoci minchiate, ed è ammirevole per come cerchi di tirar fuori qualcosa di decente e metter su uno spettacolo degno del biglietto con le corde vocali che gli restano. E poi il malgestitissimo Downing-gate, il pischello di rimpiazzo che ha fatto una bella figura e… ma qui divago.

Dicevo, dopo questo ultimo bel concerto scenograficamente magnifico, con una bella scaletta (Starbreaker, dio ape, m’hanno rispolverato Starbreaker!), una band super in palla e Halford che fa il possibile per arrivare alla fine delle due ore, riuscendoci quantomeno con dignità a differenza di quel pezzente di David Coverdale che ha suonato prima  ed è stato veramente penoso, ecco, ora basta. I Judas Priest non li voglio vedere più, perché non voglio vederli diventare marci e merdosi come David Coverdale, e voglio tenermi i ricordi belli e puliti. Anche se spero che davvero non facciano più tour e si limitino a qualche data isolata in condizioni particolari e magari un altro disco o due. Solo che l’esperienza insegna, mai dar credito ad un rocker, che è in media molto meno credibile di Shakira visto che ha molte più pretese.

Infine, una piccola nota di colore. Ho notato solo adesso un particolare che avrebbe resto ancora più “più” i Judas Priest, e cioè che è un vero peccato che non siano tutti palestrati e unti.

Sarebbero stati ancora più tamarri.
Di conseguenza ancora più virili.
Di conseguenza ancora più gay.
Di conseguenza ancora più metal.

L’unico modo in cui la band metal più metal della storia del metal poteva essere ancora più metal era questo, ma ormai è tardi, ci si deve accontentare.

Manipolazione genetica

Non so quanti di voi ne siano al corrente, tuttavia uscirà un disco collaborativo che vede protagonisti i Metallica e Lou Reed. Cioè, non so se mi spiego. E non so se me ne frega qualcosa. Anzi, sì, perché sono una di quelle tipiche notizie per cui ogni scribacchiatore si esalta e si figura già il momento in cui scriverà una megarecensione negativa spassosissima e tutti i fanz ce l’averanno con lui, solo che sono momenti fail quando alla fine a nessuno importa poi molto del disco, o meglio/peggio ancora, tutti sono d’accordo.

Non è così facile trollare il mondo del rock, da parte degli scribacchini. Molto più facile se lo fanno i musicisti, che ci fanno anche molti più soldi, malidetti loro. Ma credo che alla fine sia proprio il trolling a unire musicisti così lontani come i Metallica e Lou Reed. Pensateci. Generazioni diverse, contesti socioculturali diversi, estetica diversa… due miti, ma è probabile che ai vecchi fan di Reed non importi una minchia dei Metallica e viceversa. Ma, ripeto, c’è il trolling. Sia Lou che i Metallica hanno trollato come nessun altro il proprio pubblico buttando sul mercato dei dischi pretenziosi, brutti, stupidi, ridicoli, degli autentici suicidi commerciali completamente privi di qualsiasi norma di buonsenso discografico, in assoluto sprezzo delle sorti della propria carriera, che a conti fatti non ne ha risentito. Sto parlando di:

– Metal Machine Music di Lou Reed, 1975;
– St. Anger dei Metallica, 2003.

Due dischi totalmente fuori di testa e, assumendo la forma mentis che ti porta a visitare il Museo dei Feti Deformi o roba del genere, pure affascinanti.

Il disco di Reed è un doppio album fatto, essenzialmente, di chitarre in feedback stratificate e sovraincise, il tutto per oltre un’ora di casino informe. Erano i tempi in cui il termine heavy metal era applicato indifferentemente a qualsiasi cosa facesse un gran casino con le chitarre elettriche, che tu fossi Alice Cooper, i Black Sabbath o i Blue Öyster Cult poco importava, quindi Reed diceva bello tronfio che il suo disco era l’apoteosi dell’heavy metal e vaffanculo. Il resto del mondo si gratta dietro le orecchie e si scaccola, poi si mette ad ascoltare qualsiasi altra cosa, tuttavia la carriera di Lou prosegue senza traumi, nonostante il terrore dei discografici. Urrgh.

St. Anger dei Metallica non ha, in realtà, niente a che spartire con MMM, se non che è brutto e inascoltabile e stupido.  Hetfield e soci venivano da due album discussissimi come Load e Reload, dicevano torneremo a pestare duro dio cane metalzzz!!1!, e in effetti ti vengono fuori con un disco duro, durissimo, settanta minuti di logorrea dove si mettono insieme tutti i peggiori difetti possibili di scrittura e produzione, Bob Rock pagato un casino per far suonare i Metallica come un gruppo da garage (“a quel punto non era meglio andare nel garage col quattro piste?”, si chiesero un po’ tutti), il peggior suono di batteria mai sentito, quasi a livelli di black metal norreno del 1992, canzoni che duravano almeno sei o sette minuti completamente sconclusionate, con riff, strofe, bridge etc già brutti in sé per sé e ancora peggio una volta messi insieme. Bleah.

Sono dunque Metal Machine Music e St. Anger, deliberati atti di trollaggio musicale, i punti in comune delle carriere di Lou Reed e dei Metallica, oltre al fatto che entrambi sono ormai istituzione del rock. Cosa aspettarsi da questa collaborazione? Bah, sinceramente nulla di che, cioè, dio cane, chissenefregherebbe? Era solo per trovare un anello di congiunzione. Purtuttavia sarebbe spassoso un disco annegato nei feedback in cui brutti riff e rullate vengono rimbalzati da un canale all’altro, non so, una roba così. So solo che se tutto il mondo sparerà a zero sul risultato, con indignazione, odio e ribrezzo, tranne magari la stampa specializzata e non, per ossequio o timore di passare da ignorante, allora il trolling supremo sarà completato e la mia stima per Reed ed Hetfield sarà totale e assoluta.

Niente, qui è per chiudere il bellezza.

Ho fatto il mio dovere!

Quale? Prendere due cubalibre, un rum e una birra doppio malto a sette eurini. E’ successo ieri sera, in un (gradevolissimo & stimatissimo) locale della mia città, che faceva sconto del 50% se ti presentavi con la tessere elettorale timbrata. Questo ha fatto sì che, di ritorno dal mare, andassi al seggio (un minuto in bici, tre a piedi). Certe cose sono come le guerre e le rivoluzioni, si fanno per un obiettivo, non per un’ideale. E un obiettivo come spendere la metà per bere il doppio, francamente, vale davvero la pena. Perché il referendum in sè era una pagliacciata di un governo floscemmoscio. E l’idea stessa di dare ai cittadini voce in capitolo sulla politica energetica nazionale è una barzelletta. Ma di quelle squallide che non fanno ridere e ti giri nervoso di qua o di là nella speranza che qualcuno rompa il silenzio.

Vi spiego la verità

Al referendumz, brutta testa di cazzo ignorante stronzo, devi:

– Votare SI per dire NO ai calzini sottaceto;
– Votare SI per dire NO alle doppie negazioni che affermano solo in alcune lingue;
– Votare SI per dire A GIORNI PARI al porno duro full hd;
– Votare SI per dire IL BUDELLO DI TU’ MA’ a vs. madre (quel budello).

Capito, merde?

Il paradosso della margherita di Schrödinger è un esperimento mentale ideato da Fulcro Schrödinger (nipote, residente a Pontestazzemese, del più noto Erwin) allo scopo di dimostrare come quella che era l’interpretazione classica del concetto di cultura e competenza, relativa anche e soprattutto a questioni complesse, perda completamente valore e autorevolezza agli occhi dello sbroc, qualora interagisca conflittualmente con la sua opinione politica.

« Si possono anche costruire casi del tutto burleschi. Si rinchiuda Margherita Hack in una scatola d’acciaio insieme con la seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere afferrata direttamente dalla Hack): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegra, ma anche in modo parimenti verosimile nessuno; se ciò succede, allora il contatore lo segnala e invia un segnale ad un computer che chiederà alla Hack la sua opinione su Dio; altrimenti, se entro un certo periodo di tempo nessun atomo si è disintegrato, uno sul nucleare.Tutto questo sistema venga racchiuso in un’altra scatola d’acciaio, in cui uno sbroc attenda il responso della Hack per giudicarla. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che per lo sbroc la Hack sia una grande se ha detto che Dio è una favola, che è una vecchia troja rincoglionita qualora sostenga la necessità del nucleare.  La funzione Ψ dell’intero sistema porta ad affermare che in essa “Hack grande!!1!” e “Hack troja!!1!” non sono stati puri, ma miscelati con uguale peso.»

Dopo un certo periodo di tempo, quindi, Margherita Hack ha la stessa probabilità di essere giudicata grande quanto l’atomo di essere decaduto. Visto che fino al momento dell’osservazione l’atomo esiste nei due stati sovrapposti, Margherita Hack resta sia grande sia troja agli occhi dello sbroc fino a quando non si apre la scatola, ossia non si compie un’osservazione.

In pratica, all’apertura, si noterebbe che per lo sbroc, sul nucleare, avrebbe più valore l’opinione di Adriano Celentano basata sul niente e sul “moriremo tutti!!1!!”, anziché quella di Margherita Hack, circostanziata da dettagli, studi, competenze e metodo.

Sì sì, vai, fate i gagaroni con la soja o i cetrioli bio. Intanto, chi al vostro posto s’è mangiato bistecche, affettati, rosticciane, conigli, cindiali, hamburger (valgono pure McDonald e Burger King ovviamente) e kebab sta bene e con il batterio mortale ci si pulisce il culo.

Ora, su questa storia delle elezioni non ci volevo tornare, però mi sono capitati sotto gli occhi due scritti di rara, inusitata demenza che mi spingono a mandare a fare in culo tutti miei ottimi propositi.

1) Concita de Gregorio. La Vestale dello Sbroc, in questo articolo (http://snipurl.com/27y6rt), fa quello che le le riesce meglio: sbrocca. Posso immaginarla, emozionata, con gli occhi pieni di lagrime gopiose, mentre batte sulla tastiera queste parole piene di speranza e orgoglio. Finalmente l’inganno è caduto. Finalmente l’Italia s’è desta! Un volgo disperso, repente si desta, intende l’occhio, solleva la testa, percosso da novo crescente amor, dio zoccolo! Vince, vince, l’Italiano vince! Oh gioja, oh gaudio! Eppure qualcosa non mi torna. Cioè, che lei sbrocchi mi torna, ma Concita, qualche tempo fa, scriveva:

“Che la destra vinca nelle due regioni (Campania e Calabria, nda) a più alto tasso di criminalità organizzata, dove neppure una riunione di condominio si decide senza l’appoggio del capoclan, è un fatto oggettivo.” (qui)

Ora che a Napoli ha vinto De Magistris, cioè uno dei suoi, d’incanto la Campania torna ad essere l’allegra terra d’o sole e ‘a pizz’, il resto è tutto colpa dei veneti… ma solo fino al prossimo voto sfavorevole. E’ il voto che sancisce in maniera ferma e inderogabile le qualità umane e antropologiche di una persona e, di conseguenza, di una popolazione. Gli studi tradizionalisti di Evola e altri simili cervelli pieni di segatura postulavano il legame uomo-terra, la De Gregorio si spinge oltre e aggiunge una terza variabile, il voto: uomo-terra-voto.  A chi volesse teorizzare ed elucubrare su questo punto, lascio la palla (nel senso di rottura di coglioni epica). Dico solo che, a naso, si sconfina nel campo dei numeri immaginari.

2) Beppe Grillo. In questo post (http://snipurl.com/27y70m), il re degli ammaestratori di criceti si produce in una delle sue migliori performance: Pisapia è il nuovo volto della Casta per fregare i cittadini, che vi credete, non cambia un cazzo, rrrraghrr woof woof grrrr. E dire che, fino a pochi giorni prima, Pisapia era un brav’uomo ma, ahinoi, privo dei soldoni necessari per contrastare l’imponente campagna pubblicitaria della Moratti, quindi poveraccio non se la prenda se viene batacchiato come un polpo, non ce la può fare. Grillo ha sbagliato previsione e ha detto una cazzata, come al solito, e anziché dire “oh, dio merda, guardate, mi sono sbagliato, toh, meglio così” è partito in quinta col motore a sbrocco perpetuo. Come al solito. Sono sempre più convinto che il peggior schieramento possibile e immaginabile sia il Movimento Cinque Merde.

Infine, che dato trarre da queste elezioni? La vittoria di Pisapia sulla Moratti significa essenzialmente che la Moratti ha fatto cagare comodini Luigi XVII in ghisa, di conseguenza i milanesi hanno votato l’altro candidato. Semmai ci sarebbe da chiedersi come abbia fatto a vincere la prima volta, io mi sarei sentito più tranquillo con Pacciani ministro della famiglia. In genere nelle amministrative c’è più mobilità rispetto alle politiche, anche perché l’operato di un sindaco lo avverti di più e direttamente. Quindi i toni messianici e i deliri dell’una e dell’altra parte mi sembrano, appunto, deliri. Lo stesso discorso, credo, si può fare per De Magistris.

Abberlusconi è sul viale del tramonto? Penso di sì, e questo smacco bene non gli fa, ma la china discendente è già stata intrapresa da un po’ e dubito che nel 2013 si ricandiderà. L’avevo già detto, credo, ma non mi batte il culo di andare a cercare quindi non rompete i coglioni.

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