Alle ultime elezioni, quelle che ora fanno fremere i polsi di qua e di là per il duello all’alba Pisapia vs. Moratti (spero vinca il primo, che mi fa più simpatia dell’odiosa preside loNbarda), è emerso un dato piuttosto del cazzo. E cioè che i grillini, il Movimento Cinque Merde, hanno avuto un notevole balzo in avanti in varie città. La cosa mi fa un certo orrore e ribrezzo perché, in tutta onestà, credo che non ci sia persona meno indicata di un grillino a gestire qualcosa di più complesso di un club della briscola. E questo perché il grillino tipo appartiene alla perniciosa razza degli attivisti fanatici, e farà di tutto (dallo strangolamento neonati all’avvelenamento falde acquifere, ovviamente con regolare maschera di V for Vendetta) per materializzare la sua minchiata preferita. E ancor più perché il volenteroso non è necessariamente in gamba, e uno che è fuori dai giochi di partito ed incensurato non necessariamente è in grado di saper fare il lavoro sporco ove necessario, e poi basta rompere i coglioni, su!

I simpatizzanti ringhiano che i grillators, ovunque tu li elegga, abbiano principi e valori non negoziabili, siano estranei alla Casta e alla Partitocrazia, etc etc. Supponiamo che sia vero. In pratica, con loro entrerebbero nei comuni dei savonarola della minchia fritta. Quelli che vogliono riprendere con la telecamera digitale i consigli comunali e postare i filmati su YouTube in nome della e-democracy e della e-trasparency, per dire. Che vogliono, sostanzialmente, fare i cani da guardia della fedina penale e del rigore morale, e con cinque idee del cazzo da portare avanti con ottusa pervicacia vorrebbero far vedere a tutti come, nel caso, abbiano colto il ladruncolo con le mani nel sacco, passandolo per i giornali prima e i tribunali poi, ahr ahr ahr. Non molto lontani dagli ausiliari del traffico della politica, mi pare. Il che, a questo punto, mi porterebbe al solito quesito: cosa fa di un politicante un buon politicante? Per me, la capacità di prendere decisioni giuste, anche scomode, nell’ottica del bene nazionale. Esattamente quello che il nostro politicame di stramerda non fa, per un misto di non volontà, inettitudine e abuso di cariche per farsi i cazzi propri.

Questo accrocchio di gente andrebbe di sicuro mandato via a pedate nel cazzo. Tuttavia, pescare nell’habitat della gggggggente per costruire la supposta nuova classe politica destinata a scalzare la Casta mi pare davvero una pessima idea, e le poche idee del Movimento ne sono un chiaro esempio. Perché proprio come Grillo seguono la logica, deforme e cretina, dell’alternativo che è bello. Ovvero, siccome le pratiche e le metodologie mainstream sono intrinsecamente marce e corrotte e fanno Casta, qualsiasi cosa se ne chiami al di fuori è una figata. Grillo in passato ha fatto pubblicità alla Biowashball, ora dice cazzate sull’AIDS, probabile che fra un po’ attacchi con le scie chimiche e il signoraggio: tutto fa brodo, per proiettare le colpe del malcostume generale al di fuori del dominio del cittadino. Il Movimento, fateci caso, unisce discorsi tipici da sinistra ecologista new age a giustizialismo dipietrista. Ovvero due facce del politichese cieco sordo e muto che non si prende affatto a cuore di esaminare criticamente i problemi dell’Italia nel contesto internazionale, ma solo di mondare la politica sostituendo i marci e corrotti con i cavalieri del bene, assolvendo la gggggente dai propri peccati. Che sono, poi, quelli che fanno in assoluto più danni perché presenti su scala sistemica. Raccomandati di merda? Vero, se si tratta delle troje di Abberlusconi, molto meno se lo zio che lavora alla provincia sistema qualche parente incompetente qua e là nell’amministrazione, o se la PMI dell’amico Giusfredo va a cazzo e piglia un sacco di fondi perché nei ruoli chiave ci sono quella mezza dozzina di amici di parenti mongoloidi, o se … Insomma, questo malcostume generale fa molti più danni di politici stronzissimi e incapaci. Proprio perché inzacchera tutto, ma dal momento che se ne percepiscono i vantaggi, si glissa o si fa finta di non vedere, al limite si può sempre tuonare contro il generico Sistema. Che Grillology chiama Casta, e che per quanto faccia schifo non può essere peggio della somma delle pessime prassi diffuse nazionalmente ad ogni livello.

Un esempietto. Per il rilancio economico sarebbe molto importante un serio investimento infrastrutturale ed energetico. Progetti a lungo termine di TAV e nucleare porterebbero benefici a lungo termine: ricerca, occupazione, la formazione di una nuova classe di tecnici ed esperti, lo sviluppo di nuove tecnologie e brevetti, un sacco di ricerca e una miriade di ricadute economiche. Il Movimento, ovviamente, non può che essere contrario: giammai, qualcuno ci guadagna. Giammai, l’ambiente. Giammai, noi siamo per la decrescita. Giammai, bisogna investire nel rinnovabile. Bene, vista la ferrea sicurezza, gradirei uno studio di fattibilità e qualche numero per vedere se è possibile, se conviene, che prospettive di sviluppo in n anni. Invece, a parte uno stolido “no” ripetuto ad ogni piè sospinto, niente. Perché dovrei avere una buona opinione di tutto questo ammasso di criceti urlanti, quindi? Il fatto che siano persone estranee ai giochi politici normali non garantisce un bel niente, se non la probabilità che le loro teste rotoleranno prima delle altre. Credo però che la fedina penale immacolata e l’aria seria e compunta siano qualità estremamente positive, così questi tipi sono felici e dal loro punto di vista va tutto bene. Gli dai il loro cast di politici ben vestiti e seri che non fa brutte figure all’estero, e non schiamazzano più come anatre idrofobe. Una pace per le orecchie. Del resto è quello che fanno nei “paesi civili”: figure che danno il buon esempio in pubblico e si dimettono qualora salti fuori la merda privata, per non gettarne troppa sul partito.

Ora un piccolo quesyto. Prendiamo la nazione X. Supponiamo che il suo rifornimento energetico derivi, in massima parte, dagli accordi presi con la confinante nazione Y alcuni anni prima. Ufficialmente, l’allora Ministro dell’Energia ha concluso una serie di trattative che garantiscono a buoni prezzi tutta l’elettricità di cui X ha bisogno. Ufficiosamente, c’è dello sporco sotto e un bel po’ di accordi illegali e operazioni torbide. Accade che l’allora Ministro dell’Energia sia oggi al suo secondo mandato come Primo Ministro, Presidente o qualcosa così. Un giornalista, nel frattempo, ha fatto tutta una serie di indagini e ha ricomposto la zozza verità dietro quegli accordi e si prepara a pubblicare un libro dinamitardo. Un libro che avrebbe effetti devastanti sul Primo Ministro e sulla fornitura di elettricità all’intera X…

Il Primo Ministro di X è un buon politico se:

1) Si dimette con grave dignità in diretta nazionale e si sottopone a regolare processo.
2)
Ordina ai servizi segreti di eliminare il giornalista e bruciare tutti i file e le copie dell’ultimo scottante lavoro, in modo che nessuna verità venga a galla e X abbia sempre la sua fornitura di elettricità. Certo, lui stesso ci mantiene faccia e prestigio e prebende, ci mancherebbe.

L’ottica grillesca caldeggerebbe la posizione 1, un bel processo mediatico, tanta dignità, la verità, il budelloditumà ecc. ecc. Io uno così non lo voterei mai: va bene la carota, ma ci vuole anche padronanza del bastone, altrimenti voglio vedere nei momenti davvero duri…