Aggiunta successiva alla pubblicazione: il post che segue si basa sulle informazione reperite alle 9.30 di mattina del 15/03/2011, e non tiene conto ovviamente di come si sia evoluta la situazione dopo.
Due cosette da notare:
1) Un sacco di giapponesi ha perso tutto, e di che si parla? Nucleare sì, nucleare no, Abberlusconi sì, Abberlusconi no, energie verdi e slow food. Che bella umanità.
2) I numeri, questi sconosciuti. Perché davvero di gente in grado di trarre qualche conclusione dai dati non ce n’è, dio rumba, meglio l’isteria e prepararsi a vivere nel bunker perché dopo l’inevitabile catastrofe nucleare prossima ventura arriveranno i predoni stile Mad Max a portarci via le ultime riserve di Stracchino Nonno Nanni. No, davvero, ci vorrebbe un bel corso di andata in culo senza ritorno.
Mettiamo insieme questi dati:
– 55 reattori nucleari attivi in Giappone;
– 9,0 Richter (“Devastating in areas several thousand miles across.”);
– 3 reattori danneggiati nella centrale di Fukushima, uno dei quali ha subito danni alla struttura di contenimento causando un incidente di livello 4.
Ora, cosa dovrei trarre dal fatto che 1/55 dei reattori di una nazione colpita da un terremoto di 9,0 Richter ha causato un incidente nucleare di livello 4, che è pure nettamente inferiore al bilancio dei danni causati dal terremoto medesimo? Semplice.
Dovrei trarre la sicurezza del nucleare.
Non la rievocazione del fantasma di Chernobyl (centrale situata, lo ricordo, nel terzo mondo), non le cazzate della Merkel, non lo sbroc, che magari ci si potesse fare un motore, etc. Madonna jena, noi non abbiamo neppure il problema dei terremoti! E non solo: i giappi hanno subito due bombe atomiche, tuttavia questo non gli ha impedito di ricorrere con successo all’energia nucleare. E non risulta da nessuna parte che in Giappone crescano mutanti come funghi perché Hiroshima e Nagasaki e le centrali.
Naturalmente, per un resoconto serio e dettagliato di danni e controdanni e casini ci vorrà del tempo e finché non arrivano dati veri si resta tutti un po’ sulla speculazione fine a sè stessa. Tuttavia vedo che non si perde occasione di sbroccare e buttarla in politica prendendo la tangente dell’isteria. Che bello, eh? Sareste da nuclearizzare.