
Le guerrigliere postatomiche, con il tuo digiuno, ci si spazzano il culo.
Da Facebook si apprendono fatti di cronaca e notiziuole che di primo acchito sembrano emerite stronzate, poi leggi meglio e sì, sono emerite stronzate, e quindi hai perso tempo a rileggere meglio. Voglio però educare il lettore al raziocinio e porlo di fronte ad un caso di coscienza, invogliarlo a mettersi nei panni altrui per vedere il mondo come lo vede l’altro, come dice la voce narrante di Scout sul finale di Il Buio Oltre La Siepe.
Prendete un Direttore di Qualcosa. Si trova nella condizione di dover assumere una persona. Ci sono due candidati, X e Y. X è lì, precario, da tot anni. Y fa l’apprendista da uno. Qual é in criterio da utilizzare?
a) Scelgo il più bravo.
b) Scelgo quello che è lì da più tempo.
La scelta non è affatto banale. Voi volete che il vostro Qualcosa funzioni al meglio, e nel momento in cui qualcuno del personale fa le valigie è vostro interesse che il suo sostituto non lo faccia rimpiangere. In tal caso, in prospettiva, Y è il cavallo vincente. Ciao X, cioè continua pure, ma non ti assumiamo perché Y è più bravo. Si tratterebbe di un caso di meritocrazia applicata, quella che si invoca a gran voce ogni 3×2 che in Italia non c’è, eh, quindi non vedo perché fare tante tiritere. A questo punto bisogna capirci:
a) E’ meritocrazia, contemplo l’esistenza di qualcuno più bravo & meritevole di me.
b) E’ meritocrazia se mi si premia e raccomandazione se mi si esclude.
Perché se seguendo questo confuso post hai scelto per due volte la lettera b, caro lettore, è molto probabile che l’idea di una persona adulta che mette in vetrina su Twitter i propri scioperi alimentari 2.0 ti sembri lo specchio delle condizioni in cui versa la società e quindi dobbiamo fare qualcosa sbroc sbroc.Cioè sei X o la pensi uguale. Quindi vai un po’ a fare in culo, va’.