Una ribollente cascata di merda
Sono andato con entusiasmo al cinema per vedere lAlice di Tim Burton. Il regista in questione mi piace moltissimo, il libro di Carroll è un classico immortale nonché uno dei miei libri preferiti, il lungometraggio Disney degli anni 50 resta un capolavoro, insomma, le premesse erano di lusso, assaporavo già con gli occhi una bellezza di film che non cé stato perché questo coso qui fa letteralmente sciogliere la merda in culo agli ippopotami. La storia in sè (il ritorno di Alice al Paese) è pure molto ganza, come lo è espandere la storia al di fuori dei confini di quella già nota in precedenza, secondo una prassi tipicamente farmeriana (nel senso di Philip Josè Farmer e di certi suoi libri). Cè il tocco burtonesco baroccogotico che è sempre un piacere, però stavolta ci si mette di mezzo un 3D fatto di merda: si abusa del rosso, che tende a sfaldare il 3D e ad infastidire gli occhi – imparate da James Cameron che ha scelto la gamma cromatica di Avatar in maniera molto intelligente! E fin qui non è niente. Il film è completamente privo di ritmo, si perde interesse nella prima mezzora, ci si trascina stancamente nei restanti novanta minuti, e listrionismo burtonesco che si materializza nelleccessiva, affettata e insopportabile presenza del Cappellaio Matto versione Depp, della serie "strizziamo locchio con laccoppiata vincente Burton-Depp, questo è un film di Burton, Burton Burton Burton", completa il danno in modo irreparabile.
Film di merda, incapace di camminare fino alla fine con le proprie gambe. Se servisse a Burton per intascare un sacco di soldi con cui co-prodursi il prossimo film, magari allaltezza del meraviglioso Sweeny Todd, allora potrei pure trovare un ruolo nelluniverso a questa sgommata fetida. Ma per ora non se ne parla, e poi tanto farebbe schifo lo stesso, quindi chi se ne frega. <!– –>