Lepica intrinseca dellorizzonte del qui e dellora

Eccoci di nuovo allappuntamento con la Storia. I drammatici avvenimenti di questi giorni, in quel di Rosarno, non potevano lasciare insensibile il collettivo Wu Minghia che ha, in tempo record, scritto e pubblicato un nuovo romanzo di metastatizzazione dellepica dissolta nel dramma vitalizio delluomo contro luomo. Il nuovo capolavoro Le Ceneri del Negro uscirà domani in tutte le librerie e sarà il momento definitivo della chiamata alle armi per ogni intelletto funzionante della nostra nazione: da che parte stare? Qui e ora infatti si decide la sorte del nostro intero universo, e il nuovissimo testo del collettivo sarà, oltre che neoepico capolavoro (e chi dice il contrario è un negro), lago della bussola per i drammatici avvenimenti che, siamo sicuri, sconvolgono e sconvolgeranno fino alle fondamenta lassetto mondiale.

Scettici? Partiamo dalla synossi:

"Rosarno, 2010: gli immigrati clandestini si rivoltano e entrano in conflitto frontale con la popolazione locale. Ma siamo sicuri che sia tutta popolazione locale? Perché da qualche parte, altro luogo, altro tempo, cè un Agente del Caos che ha lavorato con cura per arrivare a tutto questo. Infatti siamo allultimo stadio di un progetto avviato da moltissimo tempo, che si snoda attraverso eventi cruciali come il crollo del faro di Porto Salambro, la strage di Piazza Fontana e la scoperta del DNA. Cosa unisce questi eventi, apparantemente privi di legami? Chi è lAgente del Caos, e cosa vuole? Chi sono davvero i negri di Rosarno? E cosa sta cercando Totò Gargiulo, sgherro del temibile boss Palombo, fra le grotte dellAspromente?"

Parrebbe il tipico brodaglione stile Pynchon allamatriciana, vero? Ma sotto la superficie cè molto molto di più, cari babbioni. Oltre al neoepicismo qui cè la definizione del metametaforismo funzionale, che risolve una volta per tutte la vexata quaestio Genere vs. Letteratura. Questo avviene sulla base di un forte connotazione etico-morale che attraverso una storia dipanantesi in guida di giuoco di specchi storico-architettonici, esemplifica conflitti irrisolti del sentire umano e a sua volta li mette in conflitto colla percezione del reale talmente distorta dai media che ormai è comunque finzione, quindi quel che conta è la paideia, lafflato morale, la presa di coscienza, il tornio di Velasquez. Come dire: il fine di educare, unico e inscalfibile, della Letteratura, viene ottenuto mediante una storia solo apparentemente di genere ma che in realtà è esso stesso metafora di come a furia di usare metafore non si capisca più un cazzo, basta dio cane mi sono veramente rotto i coglioni, andatevene a fare in culo, voi e la critica letteraria ideologizzata.

Uff, chiudiamo con un brindisi:

Alla mia salute, razza di viziati teste di golem. <!– –>