Faccia? Piede?!?
Mi sa che era "face" e "heel" dioboja!
Anche se è molto che non scrivo di wrestling, adoro il wrestling, che in quanto fantastico sport-spettacolo è molto meglio dello sport che è palloso. Di conseguenza non potevo che andare a vedere "The Wrestler", film già pluripremiato, il trionfo di Mickey Rourke etc etc, lavrete letto già ovunque. La storia è piuttosto semplice: Rourke interpreta Randy "The Ram" Robinson, ex gloria del wrestling anni 80 (ovviamente, anche se non viene detto, si suppone in WWF/WWE) ormai in disgrazia. Lo vediamo in un arco della sua vita odierna, ventanni dopo la gloria: un cinquantenne solo, malandato e pieno di acciacchi che sbarca faticosamente il lunario alternando lavori modesti a incontri nel circuito indipendente. Una storia triste (la figura di Ram Robinson pare ricalcata su quelle di Jake "The Snake" Roberts e Scott Hall) che si prestava bene allepica trita, al solito melodramma con riscattone finale, è invece improntata al più crudo realismo. Ram è un fallito, dallinizio alla fine: lui sa solo lottare, e anche se i suoi giorni di gloria sono finiti da tempo e i soldi sputtanati, preferisce fare una vita di merda così piuttosto che ritirarsi del tutto dai ring. Questo lo ha portato a essere irrimediabilmente solo e patetico, al punto di non riuscire nemmeno a riconciliarsi con la figlia dopo un infarto (altro momento topico di un approccio più banale alla storia).
Le analisi filmiche serie le lascio a chi se ne intende più di me. Quello che voglio mettere in evidenza è unaltra cosa: scommetto che molti cvitici parleranno di un film che usa il mondo del wrestling, con le sue glorie e le sue miserie, come sfondo per raccontare la storia di un individuo disgraziato. Bene, sono cazzate che può dire solo chi del wrestling non sa una segona, perchè il wrestling pervade ogni singolo momento del film. Ram vive continuamente con la testa nel wrestling e nel ricordo nostalgico dei tempi doro (coincidenti coi massimi tempi doro del wrestling): solo assieme ai wrestler, giovani o vecchi, appare un minimo felice, ascolta metal anni 80, la sua canzone quando vince è "Metal Health" dei Quiet Riot e per tutto il disco si sentono un sacco di hit maggiori e minori del genere, gioca ad un vecchissimo videogame di wrestling sul suo paleozoico NES dove lui stesso è presente fra i personaggi, non riesce a tenersi nessun lavoro perché vuole il pubblico e il ring (emblematica la scena del supermercato), per poter sostenere il ritmo degli incontri e le continue lesioni si riempie di antidolorifici e anabolizzanti, è stordito e rincoglionito, ma meglio essere unombra del passato adorato dal pubblico di nicchia che mollare. A costo di rimanerci secco, o quasi, come linfarto che lo becca dopo un terribile incontro con Necro Butcher nella federazione hardcore CZW (una delle più sanguinarie del mondo). Il wrestling è sempre sullo sfondo, sempre sottinteso, se non è in primo piano: quando Ram incenerisce ogni possibilità di riavvicinamento con la figliola, è per gli stessi motivi per cui lei lha sempre odiato in passato (non spoilero) – ed è una cosa che viene lasciata intuire e basta. E via così, wrestling fino al midollo. Spero solo che non inizi ora unappropriazione indebita del wrestling da parte di tutti coloro che lhanno sempre schifato – cavallete di merda, non abbiamo bisogno di voi.
Un plauso finale al credibilissimo Mickey Rourke, e non solo per la prova recitativa, ma anche per quella atletica. Dando per scontato che le cose più rischiose, come la Ram Jam, le esegua una controfigura, moltissime scene di lotta le gira lui – sottoporsi ad un allenamento simile a 55 anni non è roba da tutti. Attendo numeroso il dvd.
Vedo che il buon Blumfeld tra laltro ha avuto impressioni simili alle mie, e ha pure notato lo stesso goffo errore di traduzione! <!– –>