Mi è arrivato, via Facebook, un articolo da cui dovevo stare lontano, visto che veniva da LuogoComune, la più incredibile discarica di imbecilli della rete, pari solo a Indymedia. Eppure com’é come non è, clicco e leggo. Sigh. Ecco, lo sapevo che non dovevo farlo, chè poi mi trovo sempre a corto di napalm. L’articolo in questione va a parare della solite parti: intensive sbrocching su Illuminati, rettiliani, Atlantide e Mu, storia falsificata (ovviamente pure recente, tipo l’Olocausto, perché no?), incertezza globale a 360 gradi… e con quali premesse? Ma con la fisica quantistica, è ovvio! Quella fisica che è il grande jolly, che siccome non ci si capisce un cazzo la si può sparare un qua e un po là così, in piena libertà, che fa tanto misticismo orwellian-matrixiano misto a metà delle puntate di Voyager. Fa un certo dispiacere vedere i nomi di gente come Heisenberg, Bohm, Everett, Schroedinger etc. manipolati da un branco di cretini frustrati per conferire autorevolezza e fondamento alle proprie strampalate teorie. C’è però almeno un punto che val la pena di indagare un minimo, e cioè il motivo di questa fascinazione e le sue (nefaste) conseguenze.
La maggia la maggggia!
Cosa c’é di meglio di una branca della fisica che ad un occhio superficiale appare molto vicina a superstizione, alchimia e magia mescolate insieme, con tanto di suggestioni fantascientifiche e in vago odor matrixiano? Cosa c’é di meglio di parole come “indeterminato”, “non deterministico”, “probabilistico”, “paradosso”, “teoria dei mondi multipli” per dar fondamento a cazzate che sono platealmente tali? L’articolo che ho linkato all’inizio, infatti, parte proprio da lì:
“La realtà olografica descritta da grandi fisici quantistici come ad esempio Bohm,Pribram,Capra e moltissimi altri;è da qualche anno divenuta la spiegazione più plausibile nel descrivere il meccanismo che stiamo vivendo a livello fisico,chimico,matematico e scientifico,e pone anche infinite risposte e domande da un punto di vista filosofico,che porta queste teorie (Strutturate da miliardi di equazioni) ed essere veritiere nel momento in cui viene posto in analisi un evento descrivibile avente basi di calcolo variabili all’interno del campo elettromagnetico che lo definisce come risultato di spazio-tempo-energia.”
L’italiano penoso e le minchiate condensate in questo sconclusionato periodo bastano a dare un’idea dell’autore, tale davy, nella migliore delle ipotesi ignorante e ingenuo. Un’idea confermata dal resto dell’articolo, chi vuole se lo legga, non starò certo a debunkare l’autoevidenza. Torniamo al cuore del problema, cioè che la fisica, la fisica quantistica, la meccanica quantistica, tutte quante diventano un gigantesco Quantum Sbrocching. Tutti gli appassionati di Quantum Sbrocching hanno, se va bene, litigato violentemente con la fisica e la matematica alle superiori e non si devono mai essere interrogati un minimo su cosa siano matematica e fisica. Per loro i fisici scoprono pergamene con incantesimi di decimo livello, corrispondenti alle formule, che fanno comprendere il perché e il percome del mondo. Gli è completamente oscuro il concetto, fondamentale, di modello. E cioè che il mondo è come è e se ne sta per i cazzi suoi, la matematica e la fisica sono il linguaggio con cui noi costruiamo un modello coerente che ne descriva il funzionamento. Una volta si usavano le divinità, allo stesso scopo.
Un esempio classico di Quantum Sbrocching è l’uso strumentale e distorto che si fa della teoria di Hugh Everett, che risolve la questione dell’osservatore. La funzione d’onda universale proposta da Everett permette di descrivere tutte le possibile varianti del nostro mondo, così: quello in cui avete sentito la sveglia stamattina, quello in cui non l’avete sentita e siete arrivati tardi etc. etc. Tipo “Sliding Doors”. Ecco, da qui i vari mentecatti arrivano a parlare di millemila mondi paralleli non comunicanti partendo dal presupposto che li si possa descrivere! E magari chi è in possesso delle formule quantistiche/magiche giuste, tipo i rettiliani magari, o gli ebrei, è in grado di passare da uno all’altro! O di farci piombare in uno o nell’altro a suo piacimento! Il lavoro di Everett, volto a semplificare, diventa lo strumento con cui minchioni vari credono che ogni cosa sia possibile visto che “in qualche mondo è possibile”, e quindi vai di sbrocching.
Per ricapitolaggio, tutti i modelli del mondo fisico sono solo prodotti della nostra testa e descrivono, in maniera verosimilmente attendibile finché non viene fuori qualcosa di meglio, la nostra realtà. Niente minchiate metafisiche con la fisica, per favore. Ora, il fascino dei modelli quantistici è che, ad un occhio insipiente e/o mongoloìdico, sembrano aprire le chiavi all’essenza stessa dell’universo mondo fin dai più piccoli cazzibuboli, tipo “squarciamo il velo di Maya”.
Squar… cosa?
Il ragionamento è grosso modo questo: la fisica newtoniana è sorpassata grazie ad Einstein, la fisica einsteiniana da quella quantistica => ogni visione del mondo (dei fatti e degli avvenimenti compresi!) in cui vigeva un modello può e deve essere rivista. Sembra il delirio di un cretino, e lo è. I diversi modelli hanno ambiti diversi, tutti approssimano il mondo, solo che i limiti di uno non sono i limiti dell’altro. Per descrivere la vostra partita di calcio o perché quel grattacielo stia in piedi, la fisica classica mi basta. Potrei anche descrivere le stesse cose con un sistema di equazioni di stato, cioè in maniera quantistica, cioè con lo stato degli atomi che costituiscono il grattacielo, ma perché complicarsi la vita in maniera tanto assurda nonché impossibile con le risorse di calcolo attuali?!? Perché stiamo parlando di questo, quando si parla in maniera quantistica – scendere a quel livello di dettaglio in cui la fisica classica diventa inadeguata. Ma ciò non significa che, presa nel suo ambito, la fisica classica sia una cagata e non valga più. Fisica classica e quantistica, come tutti i futuri modelli che verranno, sono esclusivamente frutto della mente umana – non hanno un’esistenza al di fuori delle nostre teste, non sono entità metafisiche, divinità dell’atomo o pseudonimi di Nyarlatothep. Si cerca di arrivare ad un modello unico che possa descrivere tutto, forse ci si arriverà, forse no, la cosa mi tange poco. Anzi, mi tange perché “Distress” di Greg Egan parlava anche di questo ed era bellissimo.
Basta una sola cosa fondamentale per zittire le farneticazioni, e cioè aver ben chiaro nella crapa che:
modello = descrizione.
Fine. Tutto il resto sono divagazioni demenziali di chi ha problemi con le addizioni e crede agli Illuminati e ai Rettiliani.