Cé chi è religioso, cé chi no. Io rientro nella schieda dei no. Non avverto alcuno slancio verso il divino o il trascendente, non vedo perché preoccuparmi di una vita dopo la morte (concetto che trovo vulcanianamente illogico), non vedo che spiegazione migliore del caso ci possa essere per tutta linestricabile matassa di avvenimenti che accadono quotidianamente. Una sorta di avanzatissima teoria dei sistemi, ecco. Oppure, per dirla con una bella canzone, “Why does it happens?/Because it happens./Roll The Bones.” Credo sia un fatto estremamente personale, sentire la spinta verso la religione o meno. Sono cresciuto un po come tutti: il catechismo (che palle), i sacramenti (ganzi per i regali) fino alla cresima, tutte queste solite cose. Non perché i miei siano particolarmente credenti, ma “perché si, lo fanno tutti dai”. E vabbeh, a parte la rottura di palle il sabato pomeriggio fino alla terza media, non ho certo avuto traumi per questo.

Dato questo background religiuoso assolutamente banale, e detto del mio pensiero ateo/materialista, vorrei evidenziare un paio di cose. O una sola. Insomma, la Chiesa mi sta sulle scatole. Odio la sua insistenza, il suo vociare continuo, il mondo che ci gira intorno di gente sparapose che con la comunione riceve, prima di tutto, unimmagine rispettabile da esibire in pubblico. Sono cose su cui ho scritto tante stronzate in passato, è inutile ripeterle, cé la barra di ricerca lì sopra se vinteressasse. Ok, riparto.

Allora, cé stato il caNbio de papi, é arrivato Razzo 16 che ha sguinzagliato i nazgul ovunque, é riesplosa una tendenza oscurantista e medievalista che vuole imbrigliare tutto e tutti, cé il politicame versicolore cui non pare il vero e ci si attacca, memore del successo di un passato democristiano di lungo corso che si appresta a ridiventare il presente.
Ok, sono cose arcinote e arcibrutte cui hanno corrisposto varie reazioni, fra le quali mi premeva di sottolineare questa: lesplosione di razionalateismo.  Sono saltate fuori pure varie associazioni tipo UAAR, NoGod e so un cazzo io che altro, su questonda. Ed è da tutto questo carrozzone che voglio prendere le distanze.

Questa parata dellateismo  è improntata ad un arcaico scientismo da baci perugina, ad un credo vecchio e purtrido che poteva andare bene un paio di secoletti fa ma che ora fa ridere i polli morti di aviaria lanno scorso. “Ateismo e libertà!”, si grida pieni polmoni come un branco di cuginetti di William Wallace. Bah, sarà. Questo “ateismo e libbbertà!!” è poco altro che un modesto baccanale di slogan.
E un ateismo-chic prettaportè, da esibire come credenziale insieme al solito sinistrismo sparapose.
E scientismo avariato, ripeto – la convinzione che prima o poi la scienza spiegherà tutto. Ci sta, vallo a sapere. Ma prima, coglione, vedi di conoscere un po di questa scienza e non dire che “credi nella scienza” con quel sorrisetto presuntuoso.
Il coro ateoscientista trova una voce mediatica nei libri del furbastro Odifreddi, matematico e pifferaio di Hamelin che fa un cabaret ruffianissimo solleticando lo snobismo latente del suo pubblico. Dice esattamente quello che una persona atheist-chic, una di quelle persone che amano riportare aforismi di Bertrand Russell senza sapere un cazzo di chi fosse, vorrebbe sentirsi dire.
Questo micragnoso coro di atheist-chic, che si credono così avanti perché hanno ripreso in mano discorsi triti e ritriti da positivismo dell800, sono da pedate nel culo.
E io, da anni e anni bieco ateo materialista e rozzo, prendo le distanze. Sarà perché ho un certo rispetto della scienza, sarà perché ho una preparazione scientifica, sarà perché odio profondamente i greggi guidati dallammaestratore di criceti di turno. Ma insomma, ci mancavano pure loro!

In tema di religioni e sbandamenti, consiglio “Notte di Luce”, capolavoro di Philip J. Farmer che Urania Collezione butterà in edicola fra poco. Altro che Odifreddi. <!– –>