Tengo na minchia tanta

Ai fan italiani di Frank Zappa e agli appassionati di musica rock che si sono interessati alla stampa di settore negli ultimi venticinque anni, il nome di Massimo Bassoli non sarà certamente nuovo. Bassoli era amico di Frank Zappa ed è la voce di "Tengo na minchia tanta", il brano contenuto come bonus nelle ristampe di "Uncle Meat" dal 1987 in avanti. Bassoli ha fondato e diretto Tuttifrutti, e in seguito ha allargato il raggio dazione con Metal Shock e Flash oltre che con altri periodici facenti capo al suo gruppo editoriale.  Bassoli è stato arrestato, e la cosa mi dà una certa sadica gioia. Bassoli è stato un bravo giornalista, trasformatosi in seguito nel tipico esempio di maneggione italico. Dalla seconda metà degli anni 90 in poi, ha tenuto le sue pubblicazioni musicali in condizioni disastrate, senza curarsene particolarmente, per un semplice motivo: così facendo poteva incassare i sostanziosi contributi statali alleditoria, per cui tenere in perdita dei periodici era una spesa più che sopportabile. Ho vissuto la situazione indirettamente, avendo collaborato (con grande piacere peraltro) alla summenzionata Flash per tre anni abbondanti. La rivista in questione, come la sorellona Metal Shock, viveva di stenti e soprattutto campava di buona volontà: collabori gratis, e via. Ok, le cifre di vendita per una rivista metal in italia sono basse, ma lì si parla di un sistematico sfruttamento della passione della gente, cosa che genera una spirale discendente di notevole effetto catastrofico: se il requisito principale è lessere disposti a scrivere gratis, non ha importanza che la gente sia preparata. Di conseguenza, basta essere disposti a non vedere una lira per avere le carte in regola, poi è tutta questione di buona volontà del caporedattore. Daccordo che la stampa rockmetallica generale non è così ben messa, ma quando la selezione allingresso è zero, tra una rivista e la più zotica delle webzine la differenza sfuma sempre di più.
Al di là di questo, Bassoli è scoppiato e molto probabilmente se la caverà con qualche mese domiciliari. Forse. Quel che fa un po senso è certo assistenzialismo demenziale. Soldi pubblici per sanità, trasporti, istruzione… ok. Per periodici o cinema francamente è uno spreco agghiacciante che più di altre cose si presta alla manipolazione e al furto. I fondi al cinema: guardiamo i film italiani di merda che escono nelle sale. Pensate ora a tutti quelli che invece NON escono ma che si beccano un cospicuo finanziamento statale che viene in parte sperperato per far finta che il film inizi, e poi abilmente involato da parte dei vari merdoni maneggioni.
Maremma boia: il tuo giornale fallisce? Bene, che chiuda. Film? Fanculo, sta a te trovare i fondi, non furteggiare soldi statali per fare roba che probabilmente farebbe schifo pure ai fratelli Muccino.
Soldi a fondo perduto, che si incamerano in un tunnel nero e schermato per poi entrare nelle tasche dei soliti stronzoni, questa volta con la scusante della cultura.
Selezione, selezione. Chi campa bene, chi no muoia. Soprattutto se in vita le cose poco chiare abbondano.
Questo è il sistema della ruberia italica, che adesso si trova aperto il canale "fondo europeo".
I cantieri delle rotonde nei posti più improbabili.
Le coop schiaviste.
Il cascinale riattato per uso "cineforum" – cineforum che si becca una stanza della guardiola, il resto è un bel possedimento pagato anche da voi ma abitato da un furbastro tesserato per il vostro partito preferito.
Ridicoli, vergognosi corsi di ambientalismo, enogastronomia, dissenteria, spalletonderia e raddrizzamento di banane col culo.
Giornali tenuti in piedi dalla buona volontà e in perdita da anni per mezzo dei quali incamerare cospicue sovvenzioni statati.

Cospicue sovvenzioni statali.
Il furto dei furti. Lo voglio fare anchio ora, basta inventarmi un settore del culturalismo (meglio se multietnico o localista) e poi chiedo un ballino di vil danaro.
Malcostume nostrano, incurabile ed endemico. I tifosi di sx diranno che non è vero, che lo fanno solo gli imprenditori brianzoli, ma loro son tifosi e i tifosi non contano. <!– –>