Insomma avevo incontrato la Yushiko quando lavoravo sotto il ponte di Londra lei mi aveva colpito perché era mezza negra mezza orientale e si guadagnava da vivere trafficando nei mille affari illeciti che come veleno sono in circolo nel sistema arterioso di una grande città un veleno che alla fine ci piace perché ci fa sentire tutti fighi e maledetti e comunque la Yushiko aveva un fisico statuario anche se un po abbondante e troppo in salute per essere una vera dura ma comunque non le mancavano le cose importanti come i dreadlocks e i piercing e i tatuaggi e poi se la facevi arrabbiare ti sganasciava di botte io infatti 1) la conobbi 2) facendola arrabbiare 3) perché avevo cercato di venderle quattro dosi di farina gabellandole per syntho-speedcrack (un metilpropidato del benzenodriponuro di senape che tutta la Londra della bassa consumava) insomma io ero una dilettante al tempo e la Yushi scafata si accorse al volo che la volevo infinocchiare e quindi iniziò subito a praticarmi una complessa presa per spezzarmi braccio destro, spalla destra e orecchio sinistro in un solo movimento però rimase colpita dai riflessi della luna che dardeggiavano sulla curva del mio seno come riflettori sulle cromature in un salone hi-tech che le evocava ricordi teneri di sua madre giapponese e quindi ebbe un ripensamento mi chiese scusa disse se volevo passare un po di tempo con lei perché le ricordavo il Giappone e finì che si finì a casa mia a rotolarci prima sul letto lurido e poi sul pavimento dove peraltro mi si era versato un intero flacone da quattro litri di sangue di gruppo rarissimo molto richiesto e quindi un affare buttato via anche se non redditizio come lo smercio via internet degli strap-on fatti con pezzi di merda congelata e comunque sarebbe stato lo stesso sordido come la mia anyma però ormai ero troppo presa e insomma no si andò avanti io avevo acceso lo stereo mettendo su un disco dei Cramps pensando fosse di Marvin Gaye perché sapete io sono trasgressiva ma per certe cose sono sempre tradizionale, allantica e però. Lei si muoveva a tuttaltro ritmo quello della musica che aveva nelle orecchie "Corporal Jigsore Quandray" e laritmia impossibile del suo movimento digitale e del mio sussultare pelvico ci univa in un solo essere pansessuale perché lei aveva assunto il ruolo maschile e io quello femminile e poi le onde sonore ci bruciavano gli assoni del lobo parietale e tutto il mondo e il lercio scomparvero ed eravamo contente o forse solo io lo ero perché Yushi poi si addormentò secca e basta mi sono anche frantumata le palle tanto i maschi che leggono si saranno già arrapati e i perbenisti disgustati e chi cerca idoli trasgressivi a buon mercato sarà bello che a posto merda fanculo cazzo topa scureggia.
*questo é vero
**questo non é vero <!– –>